13 ottobre 2014
The Walking Dead - S05E01
Premetto che il sondaggio sulla pagina Facebook del blog si è concluso, ed è stato deciso che il prossimo post tratterà un raro video di wrestling italiano (60% dei voti), ma un paio di parole sul primo episodio della quinta stagione di The Walking Dead volevo spenderle.
E' da fine marzo che i telespettatori fremono per l'attesa di sapere quale sarà il destino di Rick e dei suoi amici intrappolati dentro Terminus. Io forse ho fremuto un po' meno, visto quanto la serie con il passare degli anni sia diventata scontata e prevedibile, ma stasera ho comunque cenato con un po' di trepidazione, complice forse la possibilità per la prima volta di seguirmi gli episodi in tempo reale su Fox.
Un po' di emozione all'inizio, quando Glenn, Daryl e Rick stanno per essere giustiziati dai cannibali del "rifugio", anche se il pensiero ormai fisso che nessuno-dei-protagonisti-verrà-più-fatto-morire (come invece accadeva nelle prime serie) toglie molta suspense che caratterizzava il prodotto iniziale.
The Walking Dead ormai è diventato un serial commerciale di massa, e i suoi protagonisti godono di fan club personali (Daryl in primis), motivi per i quali eliminare un personaggio che ci siamo portati dietro per tante stagioni avrebbe un effetto disastroso a livello economico.
Quando la produzione perde il controllo creativo, cedendo il testimone al pubblico, si sa, è l'inizio della fine.
Ma torniamo a noi: ovviamente il team dei protagonisti si salva, grazie ad un'esplosione improvvisa nel capannone dove stava per avvenire l'esecuzione.
Quando successivamente viene mostrata la signora Carol aggirarsi nei dintorni di Terminus, ecco il presentimento: con una scelta di montaggio (per me) discutibile è stato anticipato il momento in cui lei stessa si rivelerà essere causa della deflagrazione, avendo fatto saltare un serbatoio di gas propano, il tutto mentre è stata messa "in pausa" la storia dei tre malcapitati.
Tralascio i convenevoli: le recinzioni si aprono, il "rifugio" viene invaso dagli zombie, tutti i buoni riescono a fuggire e a liberarsi con estrema nonchalance sia delle orde di morti viventi sopraggiunte nel frattempo, sia degli occupanti cannibali di Terminus, sterminati a colpi di arma da fuoco da un agguerrito Rick che finalmente rivela la sua aggressività e determinazione, tenute nascoste nelle stagioni precedenti, e grazie all'attenta custodia di Tyreese può riabbracciare la figlioletta.
Il gruppo è di nuovo unito, nel bosco, si dice, in direzione Washington dove Eugene possa finalmente "combattere il fuoco con il fuoco" (o qualcosa del genere) e mettere fine all'infezione. Ancora tutti insieme. Nel bosco.
Avrei dedicato un'intera stagione a Terminus, dove il team sarebbe stato accolto prima con benevolenza, e poi piano piano avrebbe scoperto di nutrirsi di carne umana, entrando in disaccordo con il loro leader. Ci sarebbe stato da scriverci un sacco di storie, una più imprevedibile dell'altra, e invece no, tutto è stato liquidato in due sole, frettolose puntate tra la quarta e la quinta stagione. Neanche una parola sul cannibalismo, solo qualche inquadratura sui torsi umani lasciati appesi.
Non basta l'apparizione dell'uomo mascherato durante i titoli di coda a farmi passare l'idea che probabilmente ci dovremo sorbire degli altri episodi ambientati nel bosco, dove non morirà nessuno, e gli zombie verranno fatti fuori in continuazione e con nonchalance, quasi a ritmo di danza.
Va bene dai, la storia di Terminus doveva finire ed è finita, palla al centro.
Questa sera sono di buon umore, e mi va di dare un po' di fiducia agli sceneggiatori, sperando che venga alla luce qualche buona trovata capace di tenere in piedi questa serie.
Voto alla puntata: 6
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