La cartuccia di cui andrò a parlare oggi è qualcosa di insolito: un gioco strategico punta e clicca, prerogativa più di un personal computer attrezzato con mouse e tastiera piuttosto che di una console come il Nintendo 64 con joypad.
Realizzata nel 1999 ad opera dei Looking Glass Studios, questa conversione di Command and Conquer attinge a piene mani dalla sua uscita originale per PC nel 1995, con l'implementazione del terreno di gioco in 3D anziché in bitmap, e la realizzazione in grafica poligonale di tutti gli edifici.
Vi chiederete: perché comprare un gioco del genere sul Nintendo 64, invece di utilizzare un più comodo personal computer attrezzato di mouse, tastiera, una risoluzione video nettamente maggiore e la possibilità di giocare online? La risposta è più semplice di quella che possiate immaginare: all'epoca non disponevo di un PC.
O meglio: mio padre aveva da poco acquistato un personal computer per tutta la famiglia, che avrebbe dovuto servire a me per realizzare il giornalino della scuola, a mia madre per eventuali programmi di contabilità, e a lui per operazioni di lavoro.
La macchina in questione, ricordo ancora, era un glorioso Pentium II con 400 Mhz di processore, 256 Mega di RAM, 6 GB di Hard Disk, con un modem 56k in dotazione.
Quel PC supportava a malapena i CD-Rom, non disponeva di masterizzatore, e l'unico modo di salvare documenti era attraverso i Floppy Disk da 1,44 Megabyte ciascuno.
Windows 98, il mio primo sistema operativo
In breve tempo, iniziai ad installare l'inimmaginabile, in prevalenza software proveniente dai CD venduti in edicola (tipo "i giochi di successo"), vista l'impossibilità materiale di superare la velocità di download di 4 kb/s con i mezzi a mia disposizione. Senza contare gli improperi che mi beccavo da mia madre in quanto, navigando su internet, tenevo la linea di casa perennemente occupata: metti caso avesse chiamato mia nonna, che avesse avuto bisogno di qualcosa.
Così, in pochi mesi il PC di famiglia diventò una lentissima accozzaglia di icone buttate a caso sul desktop, collegamenti a file che non esistevano più, midi stipati alla peggio all'interno di cartelle concentriche a mo' di matrioska: decisi così davanti a mio padre violentemente alterato di fare un po' di pulizia, trascinando quanti più elementi possibili nel cestino. La macchina iniziò subito a mostrare continui messaggi di errore, per poi non accendersi più. Per questa mia maldestra operazione sono ancora oggi, 16 anni dopo, macchiato di infamia davanti agli occhi dei miei genitori.
Dopo aver chiamato (e pagato) un tecnico affinchè formattasse e ripristinasse Windows 98, mi venne tassativamente proibito di installare nel computer nient'altro al di fuori di Microsoft Office, Microsoft Publisher e Adobe Photoshop. Forse mio padre chiuse un occhio per una demo di flipper. La mia unica speranza di comandare truppe all'attacco di basi nemiche era acquistando Command and Conquer per Nintendo 64.
Base dei GDI, con soldati pronti all'azione
Quale fu la mia impressione all'epoca? Decisamente positiva: con lo stick analogico era possibile fare ciò che sul PC era destinato all'uso del mouse, e missione dopo missione avevo ormai dimenticato le sanzioni imposte dal mio genitore, giocando come mi fossi trovato davanti allo schermo del computer. La cosa che mi attirava particolarmente di questo gioco era il suo legame con la realtà: era possibile infatti scegliere di comandare l'esercito della Global Defense Unit, braccio armato dell'ONU, oppure la Fratellanza del Nod, organizzazione terroristica, svolgendo battaglie all'interno di aree geografiche realmente esistenti, in un presente alternativo ambientato nel corso degli anni '90.
Non ho mai amato la fantascienza fine a se stessa, con universi e pianeti lontani, condita di razze aliene pronte a trasformarsi. Di conseguenza non ho mai sentito l'interesse di giocare a Starcraft, e questo Command and Conquer per me rappresentava il non plus ultra dal punto di vista dell'immaginazione.
La guerra si svolge nel mondo reale
Ma com'è il gioco in questione dopo quindici anni di distanza dalla sua uscita?
Spolvero per bene la cartuccia, la inserisco nella console, e mi immergo immediatamente nella navigazione nei menu. Noto che tutte le scene in full motion video della versione PC sono state sostituite per motivi di spazio da dei fermo-immagine, mentre viene riprodotta in sottofondo la parte vocale. Ma non ci faccio caso, premo "start", scelgo il mio esercito, in questo caso i buoni GDI ed inizio la prima missione.
Il briefing - senza filmati - prima di ogni missione
Come ho già anticipato, rispetto alla sua controparte su PC, la versione Nintendo 64 di Command and Conquer presenta un terreno 3D ricco di rilievi, avvallamenti e depressioni, aggiungendo un tocco di realismo in più, come poligonali sono tutti gli edifici; le unità invece rimangono rappresentate da un piccolo agglomerato di pixel.
Per i pochi che non l'avessero ancora capito, il compito del giocatore è sostanzialmente quello "cliccare" sopra le unità militari a sua disposizione, e scegliere dove indirizzarle, se a protezione della base oppure all'assalto del quartier generale nemico. E' possibile creare fino a quattro "gruppi", selezionando le truppe e premendo successivamente "R" + uno dei tasti "C", avendo poi la possibilità di "richiamarle" in maniera pratica e veloce nei momenti di bisogno con la semplice pressione del corrispettivo bottoncino giallo.
La primissima missione con i GDI
Ad inizio missione ci viene sempre assegnato un numero minimo di soldati, più un paio di mezzi motorizzati utilizzabili più che altro per la perlustrazione, sui quali è possibile far salire le truppe. Ma la componente principale di Command and Conquer (come di tantissimi altri "punta e clicca") è rappresentato dalla costruzione e sviluppo della propria base: ecco perché insieme alle forze armate viene fornito una sorta di autotreno, che è dobbiamo posizionare sul punto a noi più congeniale per aprirlo e trasformarlo nel nostro quartier generale.
Una volta costruito, con la pressione del tasto "Z" richiameremo un menù che ci consentirà di dare vita ad altri edifici, come la centrale elettrica (per dare corrente alla base), la caserma (o "mano di NOD" a seconda dell'esercito scelto - per creare nuovi soldati con diversi armamementi), il centro di comunicazione (per avere pieno accesso alla mappa), varie torrette difensive ma soprattutto le raffinerie di Tiberium.
Base NOD con ben due raffinerie di Tiberium (sulla sinistra)
Il terreno di gioco contiene dei giacimenti di questo minerale extraterrestre, e per ottenere dollari con i quali espandere il proprio arsenale difensivo e offensivo (ogni unità o edificio hanno un costo), è necessario attendere che il mezzo blindato dato in dotazione con la raffineria faccia la sua passeggiata sul campo di Tiberium e ritorni alla struttura per scaricare il suo contenuto.
E' piuttosto comodo richiamare il menù con la pressione del tasto "Z" anche trovandosi lontani dalla base e dare vita alla realizzazione di una ventina di soldati, che però devono essere creati uno-ad-uno, rallentando non di poco l'allestimento di una spedizione verso la base avversaria. Il sistema di controllo con lo stick analogico è piuttosto ben realizzato nonostante la mancanza del mouse, ma è da rivedere l'intelligenza artificiale: si ha a volte l'impressione che le proprie truppe non si accorgano di essere sotto attacco, e continuino la loro marcia verso il punto indicato, sebbene bersagliate dal fuoco nemico.
Sono presenti tocchi di classe come la creazione dell'ingegnere, unità disarmata che, una volta in contatto con un edificio nemico, ce ne fa immediatamente prendere possesso; o la possibilità di smantellare e vendere le nostre strutture non utilizzate, nel caso ci trovassimo a corto di fondi.
Scena d'intermezzo ad ogni fine missione
Looking Glass Studios ha inserito 9 missioni extra, non presenti nella versione per PC, ma la mancanza di una qualsivoglia modalità a due o più giocatori farà storcere il naso alla maggior parte degli appassionati del genere. Ma, se anche a voi come a me fosse mancato un personal computer, questo Command and Conquer ve lo sarete fatti bastare.
E lo avreste giocato fino a finirlo.
Nino Baldan
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