Rieccoci con il nostro quinto appuntamento del venerdì con la nostalgia a 64 bit, e, nella regola dell'alternanza "un gioco di wrestling - un gioco non di wrestling", oggi avremo…un gioco di wrestling! E che gioco di wrestling! Sto parlando di WWF Wrestlemania 2000, del quale possiedo ancora gelosamente la cartuccia originale versione USA.
Uscito il 31 ottobre 1999, il gioco rappresenta il seguito morale di WCW/nWo Revenge, se non fosse per il roster completamente diverso: si tratta infatti del primo titolo targato AKI con la licenza WWF. Ecco in poche parole il valzer dei diritti al quale assistemmo quell'anno: Acclaim, già autrice di WWF Warzone e WWF Attitude acquisì quelli della ECW, AKI (sotto la THQ) iniziò a sviluppare simulazioni WWF, ed Electronic Arts prese in mano le sorti videoludiche di una WCW in pieno declino.
All'epoca, come ho già spiegato in altre occasioni, non ero proprio aggiornatissimo sul panorama del wrestling mondiale: avevo acquistato (e divorato) TUTTE le videocassette Giochi Preziosi con il commento di Dan Peterson che venivano fornite insieme alle action figures della serie "Smash 'n Slam Wrestlers", e dall'11 settembre 1999 avevo iniziato a seguire il riassunto di Nitro su Italia 1, con il commento di Cavallone e Sironi.
Quindi, mentre sulla WCW ero piuttosto informato, della WWF non sapevo praticamente nulla, escluse una manciata di partite a WWF Warzone e WWF Attitude.
Avevo una vaga idea del suo roster: c'era ancora Undertaker (anzi, "il Becchino"), c'erano ancora Shawn Michaels e Big Bossman, ma tutta quella sfilza di lottatori anonimi con costumino nero mi dicevano poco o niente.
Avevo una vaga idea del suo roster: c'era ancora Undertaker (anzi, "il Becchino"), c'erano ancora Shawn Michaels e Big Bossman, ma tutta quella sfilza di lottatori anonimi con costumino nero mi dicevano poco o niente.
Ignoravo completamente che, da quando l'avevo lasciata nel 1994, la WWF era radicalmente cambiata. Non sapevo che le gimmick buffe e caratterizzate fossero del tutto cadute nel dimenticatoio, come ero completamente all'oscuro del concetto di attitude, che mostrava allo spettatore personaggi più "veri" e contenuti più "maturi".
Non nego la mia indifferenza e la mia delusione quando provai il gioco: scorrendo il roster non avevo mai visto in azione alcun lottatore. Ma la presenza finalmente delle entrance themes e dei titantron, la possibilità di impersonare superstar di Warzone e Attitude, ma soprattutto il logo AKI che faceva capolino sul teleschermo, mi convinsero ad effettuare l'acquisto. D'altronde Virtual Pro Wrestling 64 e WCW/nWo Revenge li avevo praticamente consumati a suon di partite.
La prima cosa che mi misi a fare fu smanettare all'interno dell'edit mode, per cercare di ricreare Hogan, Goldberg, Bret Hart e quante più superstar possibili mi fossero familiari, e con enorme sorpresa scoprii che i programmatori avevano mantenuto tutte le mosse, tutte le taunt e tutte le finisher dei lottatori dei capitoli precedenti, da affibbiare ai wrestler creati!
Pian piano aumentò la mia curiosità nei confronti del mondo WWF, e iniziai a frequentare assiduamente i forum, alla ricerca di qualcuno che fosse in grado di mandarmi mensilmente le videocassette degli spettacoli!
Sia chiaro, si trattava di botleg (eufemisticamente parlando), ma d'altronde eravamo ancora in pieno buio televisivo, youtube e torrent non esistevano (e in ogni caso non sarebbe stato possibile accedervi con un modem 56k), i nastri originali manco a parlarne.
Non avevo altra scelta.
I wrestler hanno un diverso attire nelle entrate
Il primo pay-per-view WWF che vidi a distanza di anni fu la Royal Rumble del 2000, e fu così che iniziai a conoscere i lottatori con i quali stavo giocando. Il carisma di The Rock, le tre facce di Mick Foley, l'arroganza di Vince McMahon, nonché tutte le loro movenze, che mi accorsi di quanto fedelmente fossero state ricreate in questa cartuccia.
Se seguite questa rubrica, saprete che a questo punto è l'ora della fatidica frase: ma com'è questo gioco, rivisto dopo tanti anni di distanza dalla sua uscita?
Dopo aver inserito nella console la cartuccia originale USA (nera!), ecco partire la consueta intro alla quale AKI ci ha abituato, e la sensazione che prevale è quella che si tratti di un'edizione WWF di WCW/nWo Revenge. Le scene che ci passano davanti agli occhi sono simili, come simile è pure il midi rockeggiante di sottofondo.
Intro del gioco, filmata da me
Create anche voi la vostra card dei sogni!
Diamo un'occhiata al roster: possiamo dire che corrisponde più o meno alla situazione presente in WWF nel settembre 1999, con l'arrivo di Chris Jericho alla corte di Stamford (e prontamente riciclato da WCW/nWo Revenge dai programmatori AKI), ma manca British Bulldog, ugualmente presente in quel periodo ed ugualmente selezionabile nel predecessore.
I wrestler selezionabili sono 50, più 7 sbloccabili, ognuno con i consueti 4 costumi editabili singolarmente. Sono presenti 16 slot nei quali creare ex-novo delle nuove superstar, moveset incluso, e dei lottatori esistenti stavolta è possibile editare non solo il nome e il costume, ma anche volto, calzature e accessori vari.
Con il nuovo edit mode questo ed altro!
Per la prima volta in un gioco della serie, sono state inserite le musiche d'ingresso, talmente compresse per motivi di spazio sulla cartuccia da sembrare uscite da un bidone di latta, come sono presenti i titantron video, composti da gif animate di pessima qualità ingrandite a tutto schermo.
L'effetto finale è piuttosto povero, soprattutto se visto con gli occhi di oggi, ma all'epoca per un fan di wrestling significava una ciliegina sulla torta al già collaudato motore grafico AKI, aggiungendo quel qualcosa in più che permettevano al giocatore di calarsi maggiormente dell'atmosfera della World Wrestling Federation.
Fotogramma della GIF che accompagna Stone Cold
Analizziamo il gioco: rispetto a WCW/nWo Revenge è stato aggiunto il cage match, che è possibile vincere stordendo l'avversario in maniera tale da permetterci di scalare la gabbia, ma non solo: si possono mandare i wrestler a sbattere contro le pareti di ferro premendo "C-RIGHT" dopo un clinch, e lanciarsi dalla sua sommità per voli ad alto rischio.
Per la prima volta è presente anche l'incontro a tre, che aggiunge una buona dose di strategia, in quanto è necessario mettere KO entrambi i lottatori prima di poterne schienare uno in maniera indisturbata. Confermata anche la rumble ad eliminazione, con un massimo di 4 contendenti contemporaneamente sul ring.
Cage match tea Mankind e Undertaker!
Durante gli scontri, i programmatori hanno inserito la possibilità che un wrestler possa trovarsi in posizione seduta oppure a quattro zampe, dando vita a nuove submission e manovre di danneggiamento.
Sono presenti inoltre dei piccoli tocchi di classe ai quali AKI ci ha abituati: come nei capitoli precedenti è presente il sangue sul volto dei wrestler; i lottatori di tag, se scelti in coppia, hanno la scena d'ingresso condivisa con il nome del team anziché quelli individuali; e Mick Foley, durante la sua esultanza in fase di special, estrae veramente Mr Socko indossandolo sulla mano.
Austin vs The Rock in un video filmato da me
In definitiva, WWF Wrestlemania 2000 è veramente un ottimo gioco, ed un paio di partite sono obbligatorie nel caso siate immersi in una retrospettiva video WWF del periodo 1998-1999.
Il suo unico difetto? Essere uscito tra un WCW/nWo Revenge dal roster spettacolare, e WWF No Mercy, il non plus ultra delle simulazioni di wrestling, ancora imbattuto dopo 15 anni dalla sua uscita.
Probabilmente è proprio per questo che WWF Wrestlemania 2000 non lo ricorda quasi nessuno.
Nino Baldan
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