So mato par la mona (le cover che non ti aspetti)

Eccoci giunti con un nuovo appuntamento con la rubrica che svela l'origine di numerosi brani famosi, che in realtà non sono altro che cover!

In quest'occasione parlerò di una canzone nata chiaramente con l'intento di parodiare un successo di qualche anno prima, del quale però, negli anni, si è spenta la memoria.

Ecco quindi per tutte le nuove generazioni che se ne fossero chiesta l'origine, la storia del brano "So mato par la mona" della band veneziana Pitura Freska!

Era il lontano 1968 quando il gruppo statunitense/canadese degli Steppenwolf pubblicò il brano "Magic carpet ride" all'interno del loro secondo album "The Second".

Steppenwolf - Magic Carpet Ride (1968)

Il riff di chitarra fu ripreso 21 anni più tardi da Claudio Cecchetto e Michele Centonze, che lo inserirono all'interno della canzone di Jovanotti "La mia moto", singolo di lancio dell'album omonimo. Il testo, rivolto ad un pubblico di teenager, era infarcito di ovvietà e frasi fatte, in uno slang giovanile post-paninaro che ben si prestava ad essere parodiato.

All'interno del videoclip del brano appariva anche il comico Francesco Salvi.

Jovanotti - La mia moto (1989)

Due anni più tardi ecco la risposta dei veneziani Pitura Freska: nel loro album "Na bruta banda", comparve "So mato par la mona" (quando per "mona" in dialetto lagunare, si intende l'organo genitale femminile).

Il video che andiamo a vedere è tratto da un'esibizione live del 1992 con la partecipazione di Elio, che in quest'occasione dà sfoggio di un accento veneziano davvero encomiabile.

Pitura Freska - So mato par la mona (1991)

Ecco spiegato il riferimento "mi no so Jovanotti/so Pitura Freska", che per chi tra i più giovani fosse all'oscuro della passata carriera di rapper di Lorenzo Cherubini, risulterebbe assolutamente astruso e incomprensibile.

Nino Baldan

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