A Venezia sono stati ambientati libri, film, serie televisive, molto spesso incentrate su stereotipi e luoghi comuni. I più diffusi la vogliono città-museo alla pari di Pompei, completamente priva di una qualsivoglia vita sociale, quando non addirittura una sorta di località balneare
Non mancano neppure riferimenti alla mafia, perché tanto siamo in Italia, e tutto fa brodo. Il tutto sovente accompagnato da improbabili accenti napoletani, siciliani, "O sole mio" ed allegri trilli di mandolino.
Ma com'è visto il capoluogo lagunare nell'universo dei videogiochi?
Scopriamolo insieme!
01) Indiana Jones and the last crusade - the graphic game (1989)
02) Super Pang (1990)
03) Fatal Fury 2 (1992)
La riva degli Schiavoni sormontata da un ponte, il Campanile di San Marco sostituito dalla Torre di Pisa, un carretto dei gelati, ombrelloni da spiaggia e addirittura il Colosseo: è questa l'idea di Venezia insita nei programmatori giapponesi della SNK, probabilmente di ritorno da uno di quei tour di tre giorni a bordo di un pulmino.
L'immagine in questione proviene dallo stage di Andy Bogard.
04) Final Fight 2 (1993)
Decisamente più realistica la Venezia da parte di Capcom, che decise di ambientare in Laguna un livello del suo "Final Fight 2", uscito in esclusiva per il Super Nintendo.
Dapprima il giocatore salta su un ponte levatoio con Rialto sullo sfondo; successivamente si trova in Riva degli Schiavoni, ma con una prospettiva leggermente modificata.
Dopo aver picchiato un po' di gente, eccolo su un battello scoperto, con i turisti impassibili che immortalano la rissa con la macchina fotografica. E una signora che batte le mani per incitare un culturista a petto nudo che combatte contro dei tizi armati di coltello.
E per finire, dopo un viaggio in ascensore, eccoci su una terrazza di fronte alla Salute a combattere contro "Rolent" che di lì a qualche anno sarà incluso nel cast di "Street Fighter Alpha" con il nome di Rolento.
05) Indiana Jones's Greatest Adventures (1994)
06) Tekken (1994)
immagine da consolefun.fr
Con l'avvento della grafica poligonale sarà aumentata anche la fedeltà nei confronti della città lagunare? La nipponica Namco fece uscire questo gioco di lotta che vantava tra le varie arene nientemeno che l'isola di San Giorgio, con un fondale decisamente fedele alla realtà, se non fosse per quella staccionata di legno e quelle due mini-colonne del Todaro e di San Marco, che in realtà si trovano, in scala decisamente superiore, dall'altra parte dell'acqua.
07) Tales of Phantasia (1995)
Di nuovo la Namco, che per Super Nintendo ci regalò quest'avventura fantasy con una parentesi nella città di "VENEZIA": un labirinto a tema medievale composto da canali, casette e tanti gentili barcaroli che ci conducono da una parte all'altra.
08) The King of Fighters '96
immagine da nerdgasmnetwork.blogspot.com
Probabilmente dopo "Fatal Fury 2" lo staff della SNK riaffrontò un altro tour in pulmino, ma stavolta l'autista sbagliò coordinate e condusse i programmatori alla scoperta della Cina.
Ecco a voi lo stage del team di Boss, dove si mischiano elementi veneziani con altri tipici da ristorante cinese; il tutto accompagnato da una musica dal sapore settecentesco, tanto per salvare le apparenze.
09) Tomb Raider 2 (1997)
Lo confesso: non ho mai giocato ad un solo episodio della serie di "Tomb Raider". Sarà stato per i suoi spazi immensi che mi facevano perdere l'orientamento, o per una personale antipatia nei confronti di Lara Croft, che vedevo un po' come la mascotte della Playstation che avrebbe potuto mettere in bilico la mia completa fedeltà alla Nintendo.
Ma di questo livello ambientato a Venezia ne ho sentito parlare più e più volte: dopo aver esaminato l'immaginario lagunare degli americani e dei giapponesi, diamo ora un'occhiata a quello dei britannici Core Design, responsabili di questo titolo.
La città è rappresentata come un labirinto di canali, pontili e poco spazio calpestabile, ma questo ai programmatori lo concediamo; altrimenti non dovremmo neppure giocare alla serie di Castlevania, chiedendoci se il conte Dracula, ogni volta che avesse dovuto andare dalla camera da letto al salotto, fosse stato obbligato arrampicarsi sulle corde e saltare su e giù per le piattaforme.
La trama è incentrata su Marco Bartoli, un mafioso veneziano che ha preso possesso di un intero quartiere e che vuole impadronirsi di un prezioso pugnale. Ora non metto in dubbio che anche in Veneto esistano associazioni a delinquere (anche se dedite principalmente alla spartizioni di appalti), ma sentire questi personaggi comunicare tra loro con lo slang degli italoamericani dei film di gangster fa come minimo cadere le braccia.
10) The house of the dead 2 (1998)
Ed ecco l'ultimo gioco di cui parlerò oggi: il seguito del celebre sparatutto "a binari" targato SEGA, nel quale a suon di light gun il giocatore doveva far fuori le orde di zombie che gli si parano davanti. In "The house of the dead 2" ci si trova catapultati in una classica città italiana: dopo aver messo definitivamente a dormire un buon numero di morti viventi si scende una scaletta…e come per magia ecco Venezia!
Che torri medievali a parte, nelle texture risulta piuttosto simile alla sua controparte reale.
Vi dò quindi appuntamento a giovedì prossimo, per vedere insieme la Venezia digitale dei primi titoli del nuovo millennio!
Nino Baldan
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