10 attività veneziane scomparse (settima puntata) | Nino Baldan - Il Blog

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25 luglio 2015

10 attività veneziane scomparse (settima puntata)


Le puntate precedenti ci hanno fatto rivivere i ricordi di ben 60 attività veneziane scomparse. La mia ricerca prosegue oggi con le memorie di altri 10 negozi che nel corso degli ultimi due decenni hanno definitivamente chiuso i battenti.
Siete pronti ad immergervi nuovamente nel nostro indimenticabile passato?


61) Panificio Finotello
San Canciano/Santa Maria Nova

L'ex panificio Finotello a San Canciano

Iniziamo questa settima carrellata con quello che nella mia infanzia ho sempre considerato l'alternativa a Crosera, altro panificio poco distante al quale mi recavo quotidianamente per acquistare la merenda per la scuola.
Da Finotello solitamente compravo gli ambrogini, spesso accompagnati fa un bricco di EstaThe.
Dopo la sua chiusura, il panificio è stato inglobato dal vicino ristorante.


62) Rialto Sistemi
Calle de le Bande, San Lio

San Lio, dove un tempo sorgeva Rialto Sistemi

Nel corso dell'ultimo decennio, Rialto Sistemi è stato il più grande negozio di computer del Centro Storico, dov'era ancora possibile acquistare pezzi di ricambio senza doversi recare in terraferma.

Da loro comprai ram, componenti per pc ma soprattutto il Mac dal quale sto scrivendo. All'interno era presente personale giovane ed esperto, che svolgeva tra l'altro anche lavoro di assistenza. Quando lavoravo da Bona, erano proprio loro ad occuparsi della rete informatica del negozio.
C'erano diverse scrivanie, ognuna occupata da un ragazzo specializzato in qualcosa di diverso; il fatto che spesso ricorressero al telefono per chiamare questo o quell'altro reparto mi ha sempre fatto fantasticare su quanto l'attività fosse estesa in chissà quanti piani superiori.

Allontanati dall'affitto proibitivo, i dipendenti si sono rifugiati in un piccolo ufficio nei pressi del Borgoloco Pompeo Molmenti, abbandonando la vendita al dettaglio. I locali sono stati successivamente occupati da un negozio di abbigliamento a gestione cinese. 


63) Filatelia
Campo de le Becarìe

L'ex negozio di filatelia di Campo de le Becarie

Durante il boom delle schede telefoniche degli anni '90, non disdegnavo di interrompere la mia quotidiana attività di ricerca per far visita a questo negozietto specializzato in rarità, come le tessere SIP altoatesine ancora integre, tenute rigorosamente sottovetro.

Il ragazzo dietro al bancone maneggiava dei grossi cataloghi con le quotazioni di ogni singolo pezzo, e periodicamente se ne usciva con qualche pezzo da collezione da sbandierare davanti agli occhi increduli di noi ragazzini. Compreso il biglietto originale di qualche storica partita del Milan che purtroppo non riesco a ricordare.

Al posto dell'attività è ora presente un negozio di abbigliamento low-cost.


64) Negozio di Giocattoli
Sotoportego de Siora Bettina, San Cassiano

L'ex negozio di giocattoli in Sotoportego de Siora Bettina

Nel sotoportego era presente una minuscola attività di rivendita di giocattoli, che io ricordo principalmente per la presenza in vetrina degli "eroi del wrestling"pupazzini che nei primi anni '90 monopolizzavano i desideri miei e di altri milioni di bambini.

Erano in vendita anche "le coppie": un bis di personaggi racchiusi nella stessa confezione cartonata che ovviamente decisi di farmi regalare dal nonno.

Attualmente lo spazio è occupata da un negozio di souvenir a gestione bengalese. 


65) Fiorista Biancat
Calle dei Meloni

la vecchia sede del fiorista Biancat

Un'istituzione della zona, con le sue vetrine contenenti ogni specie di piante e fiori. Una bottega così radicata nella vita quotidiana da illudere i veneziani che sarebbe rimasta lì per sempre.

E invece al suo posto è sorto un negozio di pelletteria cinese, adiacente ad un altro pressoché identico.


66) Marino
Salizada del Fontego dei Tedeschi

Ex negozio di fumetti e miniature in Salizada del Fontego dei Tedeschi
immagine da google street view

In un negozio che precedentemente trattava vetro di Murano, primi anni 2000 era apparso uno spazio dedicato a miniature, action figure e giochi di società. A gestire il tutto era Marino, un signore che aveva in questo modo trasformato una delle tante botteghe rivolte ai turisti in un centro ludico brulicante di ragazzini veneziani, che lì si recavano per scambiare i loro pezzi e per sfidarsi ai giochi di carte collezionabili.
Oltre ai mazzi di Magic e dei Pokèmon, era presente un angolo interamente dedicato ai fumetti giapponesi.

Anche quest'attività è stata chiusa, e al suo posto è presente un negozio di pelletteria gestito da cinesi. 


67) Negozio di dischi
Ruga dei Spezieri, Rialto

Il negozio che vendeva dischi in Ruga dei Spezieri

Ricordo la presenza di questa bottega di musica a Rialto come fosse ieri. In vetrina trovavano posto i calendari di numerose superstar, e in tempi più recenti anche i dvd dei loro concerti.

Era presente una vasta sezione di cd di raccolte degli anni '80; fu qui che una decina di anni fa comprai una compilation con i successi di Den Harrow, vendutami (scontata) con confezione non sigillata, che riportai immediatamente non appena scoprii che a registrare la traccia vocale era stato proprio il modello che lo impersonava.
Acquistai qui i dvd dei Modern Talking e dei Pet Shop Boys, in un'epoca nella quale su Youtube non si poteva ancora trovare tutto. A gestire l'attività c'era una coppia di mezza età, che si è ora fatta da parte per lasciar spazio ad una gelateria.


68) Wonderland
Rio Terà San Leonardo

Il negozio di videocassette Wonderland in Strada Nuova
immagine da nuovavenezia.gelocal.it

Esisteva una seconda filiale dell'attività presente in Calle dei Botteri, anch'essa dotata di distributore per le videocassette a noleggio. Il negozio presentava un lungo corridoio d'ingresso, attorniato da due vetrine laterali, nelle quali era esposto ogni tipo di film e cartone animato, con un'attenzione particolare per i cofanetti.

Comprai qui la prima trilogia di Guerre Stellari in videocassetta, da poco uscita in edizione speciale (con i controversi "contenuti aggiuntivi" che fecero storcere la bocca a molti appassionati). Una volta giunto a casa mi accorsi di come la confezione di cartoncino presentasse una minuscola ammaccatura sul fianco, e in piena crisi ossessivo-compulsiva arrivai a gettarla nelle immondizie per crearne una ex-novo con forbici e cartoncino. 

Cosa c'è ora al posto di Wonderland
immagine da google street view

Come la sua gemella di San Polo, anche questa attività non esiste più: al suo posto è stato aperto un piccolo negozio di vestiti.
Il distributore resistette, trovando posto nella calle laterale all'esterno di un magazzino.



69) Casella
Campo San Bortolomio

Immagine storica del negozio Casella a San Bartolomeo
immagine da google street view

Uno storico negozio di calzature, che ricordo per l'allegro caos di mocassini, ciabatte, e scarpe sportive che imperava sia nelle vetrine che al suo interno. Apparentemente non esisteva un ordine logico secondo il quale la mercanzia fosse esposta: tutto sembrava stipato alla rinfusa, condensato quasi a sfidare le regole dello spazio. Nella confusione trovavano posto anche le valigie, il tutto illuminato da luci giallastre che donavano al luogo un'atmosfera squisitamente retró.


Il negozio veneziano della catena Celio

Inaspettatamente Casella chiuse, e al suo posto fu aperta la sede veneziana di un marchio francese di abbigliamento.


70) Latteria
Campo Santa Maria Nova

Quello che un tempo era il biavarol di Santa Maria Nova

Una volta la settimana, dopo il catechismo, ci fermavamo a giocare per le strade finché faceva buio. Ricordo le corse, le esplorazioni, e quelle trovate, frutto della nostra fantasia, che ci facevano vedere il pozzo come un fortino da difendere, la pavimentazione come l'oceano o come pericolosa lava incandescente.

Ad intervallare queste nostre attività c'erano sempre i gelati della Algida o della Eldorado (all'epoca due brand distinti, seppur disponibili negli stessi punti vendita), che spesso acquistavamo in quest'attività di Campo Santa Maria Nova gestita da un signore con gli occhiali dall'immancabile camice bianco. All'esterno erano presenti i cartelloni di latta che illustravano la disponibilità dei vari "Piedone" e "Dottot Strabik". Ricordo con sgomento tutte le volte che, rovistando nel grande congelatore, il titolare ci diceva "è finito".
Una volta comprai un cono "Magnifico", che mi cadde per terra appena aperto, ma che raccolsi e andai a lavare sotto la fontana.

Al posto della latteria è ora presente una rivendita di souvenir.

Nino Baldan

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