Memorie dalla sala giochi: 10 videogiochi arcade anni '80 e '90 (seconda puntata) | Nino Baldan - Il Blog

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19 gennaio 2016

Memorie dalla sala giochi: 10 videogiochi arcade anni '80 e '90 (seconda puntata)

Un ragazzino in una classica sala giochi anni '80

A grande richiesta rieccomi a parlare di nostalgia videoludica: come nel primo articolo di questa rubrica non mi limiterò a retro-recensire i cabinati della mia infanzia, anzi, non lo farò affatto: mi concentrerò invece sui ricordi e sulle emozioni che questi giochi sono riusciti a donarmi, invitando anche voi a fare lo stesso nei commenti.

Siete pronti a rituffarvi nell'universo arcade degli anni '80 e '90? Si parte!



11) Toki (1989)


Toki in versione arcade
immagine da emuparadise.me

Questo cabinato era presente ovunque: al Lido, in montagna e in qualsiasi sala giochi fossi entrato: un semplice platform con grafica stile-Megadrive sul quale ho speso qualche gettone nonostante la mia preclusione mentale verso SEGA. Le mie partite iniziavano e si concludevano sempre allo stesso modo: con la mia morte durante le prime fasi del primo livello.
Il casco da football era bello, però.



12) The Simpsons (1991)


The Simpsons in sala giochi
immagine da game-oldies.com

Ai tempi delle elementari impazzava la cosiddetta "Simpsons mania": ogni gadget legato alla serie aveva assunto uno status quasi divino, vista la connotazione adulta del cartone che lo faceva spiccare nel panorama televisivo di allora.

Alle giostre di Riva degli Schiavoni a Venezia mi imbattei in questo picchiaduro a scorrimento Konami dotato di quattro postazioni, che in maniera non dissimile a "Teenage Mutant Ninja Turtles" permetteva di utilizzare un diverso personaggio a seconda di dove ci si mettesse a giocare. Fu uno dei pochi arcade game che volli assolutamente terminare, e mandavo compulsivamente mia nonna a comprare nuovi gettoni ogni volta che vedevo la barra di energia terminare.

Vedere la schermata dei titoli con l'intera famiglia che si incamminava verso l'orizzonte fu una delle maggiori soddisfazioni della mia infanzia. Pregai per anni per entrare in possesso di una sua conversione casalinga, che non arrivò mai se non per il Commodore 64, macchina che non possedevo.



13) Road Blaster (1987)


Road Blaster versione arcade
immagine da ilovethe80s.com

Uno dei miei giochi automobilistici preferiti, del quale avevo cancellato ogni ricordo e che è riaffiorato nella mia memoria solo grazie a un video trovato per caso su Youtube.

Da buon veneziano, ho sempre associato l'automobile a lunghi ed estenuanti viaggi per trovare i parenti, ma la presenza di un tasto per sparare agli avversari dava una marcia in più a un titolo sul quale non avrei speso un centesimo.

Il cabinato era posizionato all'ingresso della sala giochi in Piazza Negrelli a Fiera di Primiero (TN), e raccogliere sfere verdi e rosse per incrementare il "fuel" era per me la consuetudine di ogni pomeriggio. Grazie a chiunque me l'abbia fatto ricordare.



14) Fatal Fury (1991)


Tung Fu Rue in Fatal Fury in sala giochi
immagine da otakusilver.online.fr

Già appassionato di "Street Fighter II", venni rapito da questo cabinato SNK presente nella stessa sala giochi di montagna che ospitava "Road Blaster". Cosa mi colpì? 

La possibilità di scegliere tra un set di soli 3 personaggi - che nella mia testa lo avvicinava di più ad un picchiaduro a scorrimento che a uno ad incontri - e quella sfilza di nemici "misteriosi" e non selezionabili dei quali sono sempre riuscito a batterne al massimo uno.

Tra un round e l'altro variavano sia l'ora del giorno che le condizioni atmosferiche, e personaggi come Duck King e Tung Fu Rue (clone del Maestro Muten di "Dragon Ball" che all'epoca ignoravo completamente) rimangono indelebilmente impressi nella mia memoria.



15) Hang On (1985)


Hang On versione arcade
immagine da en.wikipedia.org

Altro gioco SEGA, stavolta dedicato al motociclismo.

Esistevano due versioni del cabinato: uno con un semplice manubrio montato sotto lo schermo (che dovunque me ne fossi imbattuto aveva sempre il freno o l'acceleratore rotti a causa di vandalismi) o uno con moto in plastica in scala 1/1 per provare l'ebbrezza di sfrecciare per davvero.

Non ci ho mai messo un gettone, e andando a ritroso con la memoria i motivi sono i seguenti: 1) quando lo vidi, "Hang On" era già datato e il suo realismo era già andato a farsi benedire; 2) ad aggiungersi alla cattiva reputazione delle sale giochi, chi è immaginavo in sella a una moto se non i delinquenti?

Perché si comincia sempre così: una partita ad "Hang On" oggi, una sigaretta drogata domani.



16) Super Sidekicks (1992)


Inghilterra vs Italia in ''Super Sidekicks'': il calcio SNK in sala giochi
immagine da arcade-museum.com

Uno dei giochi di calcio più giocabili e divertenti della mia infanzia, "Super Sidekicks" era uno dei fiori all'occhiello della sala giochi della pizzeria "Il caminetto" di Tonadico (TN), che mio nonno chiamava "sotterraneo" per la sua ubicazione sotto il manto stradale.

Oltre al nostalgico profumo di muffa, ricordo quell'irrinunciabile senso di affanno che cresceva man mano che ci si avvicinava all'area avversaria, poi la scritta "SHOOT" faceva capolino sopra al giocatore permettendo un'adrenalinica quanto impaziente conclusione a rete.



17) Samurai Shodown (1993)


Haomaru vs Nakoruru in Samurai Shodown arcade
immagine da multiplayergames.com

Un'altra perla del "sotterraneo", un altro picchiaduro della SNK ambientato stavolta nel Giappone Feudale. L'intro parlato in Giapponese era davvero da pelle d'oca, e appena il combattimento aveva inizio si veniva catapultati in un orgasmo di zoom e di effetti che fino a quel momento non avevo mai ammirato.

Il mio combattente preferito? L'americano Earthquake, che con la sua falce a catena riusciva a tenere a distanza gli avversari e a vincere round su round grazie grazie alla semplice pressione di due tasti. Ritrovai "Samurai Shodown" qualche anno più tardi a Venezia, nel negozio Wonderland di Calle dei Boteri che ora vende ghiaccioli, precisamente nella sua conversione per Game Boy: lo acquistai subito a scatola chiusa, e riuscii addirittura a soprassedere sugli omini alti una decina di pixel.
Quello era il gioco, e io ce l'avevo.



18) The Punisher (1993)


Il videogioco arcade di The Punisher
immagine da playlegit.net

Un altro cabinato del "sotterraneo" era "The Punisher", picchiaduro a scorrimento made by Capcom, azienda che per gli intenditori è un'imprescindibile sinonimo di qualità. 

Il protagonista aveva a disposizione numerose armi, tra cui addirittura una pistola, ma la particolarità di questo gioco era un malfunzionamento che permetteva di ottenere crediti illimitati con la semplice pressione del tasto "start".
Giocai per una buona mezz'ora attraverso numerosi livelli, ma arrivato ad un boss piuttosto ostico mi accorsi con sommo dispiacere come il "trucco" non funzionasse più, facendomi perire in modo angosciante e del tutto impotente.



19) Pac-Land (1984)


Pac-man in Pac-Land (arcade)
immagine da it.wikipedia.org

Questo vecchio cabinato era stato posizionato al Parco Vallombrosa di Fiera di Primiero (TN) a fianco del più blasonato "Double Dragon". Leggo ora su Wikipedia di come abbia rappresentato una pietra miliare come "primo gioco arcade a scorrimento laterale", ma all'epoca lo consideravo datato e infantile, con i fantasmini che viaggiavano addirittura in macchina. 
E difatti, nel 1991 inoltrato, non ricordo una sola persona che ci avesse messo un gettone.



20) Out Run (1986)


Out Run versione arcade
immagine da vgnetwork.it

Concludo la puntata con uno storico gioco automobilistico SEGA che inaspettatamente mi incuriosì: forse per la grafica dettagliata, forse per lo sterminato percorso a bivi che garantiva ambientazioni diverse ad ogni partita.

Il volante aveva una sorta di force feedback che lo faceva tremare all'impazzata ad ogni urto; ma la vera droga di questo gioco era la sua colonna sonora in stile fusion che riecheggiava in sala giochi per tutto il corso della giornata.

''Magical Sound Shower'' dal gioco arcade Out Run

Nino Baldan


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