La rubrica più seguita del Blog, "10 attività veneziane scomparse", soffia sulle candeline: siamo oggi arrivati alla decima puntata! Con il post odierno siamo arrivati a rivedere e analizzare bel 100 negozi legati alla nostra memoria infantile ed adolescenziale che ora non esistono più; cambiano le economie, cambiano i fruitori, cambiano le esigenze della popolazione, ma noi continueremo sempre a guardare al passato con un velo di nostalgia, di quella Venezia che ora esiste solo nei nostri ricordi. Anche oggi la decima attività è stata suggerita dai lettori...ma ora basta con le presentazioni e addentriamoci nella prima puntata a doppia cifra! Siete pronti?
immagine da Google street view
Ponte delle Paste
92) Barbiere Sergio Babuin
Salizada del Pistor
Un altro aneddoto risale ad un fraintendimento tra me e il barbiere, che interpretò la parola "cortini" come "rasati": me ne uscii con un taglio talmente aggressivo da non farmi nemmeno riconoscere dalla madre di un amico, che gli chiese "ma frequenti i nazi-skin?".
Il negozio del signor Sergio è stato ora preso in gestione da un nuovo parrucchiere, che, stando da quanto scritto sulla vetrina, dovrebbe a breve iniziare la sua attività.
93) Libreria
Campo San Geremia
A metà anni 2000 uscivo con una ragazza residente fuori Venezia, ed ogni volta che la riaccompagnavo in stazione eravamo soliti fermarci almeno una mezz'oretta all'interno di questa libreria, che se non ricordo male rimaneva aperta fino a tardi. Al suo interno c'era un gatto piuttosto sonnacchioso, che rimaneva tutto il giorno sdraiato sugli scaffali dei libri, diventando così la vera attrazione dell'attività da parte di bambini e turisti che casualmente vi si imbattevano. Attualmente la libreria è stata rimpiazzata dal punto vendita di una catena di intimo, ma se i miei ricordi non mi ingannano, intorno al 1992 i libri si vendevano a fianco, dove ora c'è un ristorante, con tanto di espositori all'esterno. Fu lì che in seguito alle mie pressanti richieste, i miei nonni mi comperarono il libro "le barzellette di Pierino"; avevo 9 anni, e sfogliando le pagine mi accorsi di quanto spinte e volgari esse fossero. Fui costretto a chiedere ad una vistosamente imbarazzata nonnina (che non aveva lontanamente idea di cosa mi avesse appena regalato) il significato di questa o quella pratica sessuale.
94) Galleria Fulgenzi
Calle della Mandola
Un'attività alla quale sono particolarmente legato, in quanto esponeva i lavori di mio padre, incisore. Il proprietario aveva deciso di dividere in due il negozio, dedicando le due metà alle acqueforti di due maggiori esponenti veneziani della tecnica: Fabio Baldan da una parte, e Guido Cannizzo dall'altra: le pareti erano disseminate di vedute veneziane, in bianco e nero e a colori, che raffiguravano i due stili ben diversi e inconfondibili. Purtroppo i tempi cambiarono, e quel tipo di articolo non fu più richiesto dai turisti: la galleria fu sostituita da un negozio di bigiotteria e di perline. Attualmente è presente una rivendita di abbigliamento low cost.
95) Fruttivendolo
Calle della Mandola
Ogni giorno, per otto lunghi anni passati all'Istituto Cavanis (e i successivi tre all'università), mi capitava di passare davanti a questo fruttivendolo, che come un po' tutte le attività di quel genere presenti a Venezia, disponeva all'esterno di un certo numero di casse esposte con varie qualità di frutta e verdura. E osservarne le tipologie declinate secondo la stagione in corso era sempre suggestivo ed interessante. Un ricordo indelebile legato a questo "frutariòl" risale a quando mia madre a tavola si lamentò che una mia compagna di classe fosse andata a complimentarsi di quanto fossero belli i melograni, adducendole un carattere libertino che negli anni successivi le avrebbe creato non pochi problemi.
Oggi l'attività è stata sostituita da un negozio di accessori.
96) Bussola
Calle del Teatro
97) Superboom
Rio Terà San Leonardo
Questo negozio è sempre stato un punto di riferimento per tutto il sestiere nell'ambito della biancheria intima e della vestaglieria. Non abitando nelle vicinanze, non penso di essermene mai servito, ma ricordo di essere sempre rimasto affascinato, fin dalla tenera età, dal font (o carattere) utilizzato nella sua insegna, che raffigurava una donna stilizzata che si copriva con un pelliccia.
immagine da blog.vernaculartypography.com
L'attività godette di una discreta periodo di popolarità quando il figlio del titolare entró nella casa del Grande Fratello, lanciando successivamente sul mercato dance una serie di dischi di successo sotto lo pseudonimo di Tommy Vee (Vee sta per Vianello). La bottega è stata da poco rimpiazzata da un negozio di vestiti.
98) Rizzo
Rio Terà San Salvador
Rizzo di San Leonardo ha chiuso, ancora non è ben chiaro cosa aprirà al suo posto, ma fortunatamente l'attività si è spostata a Santa Sofia, dove in precedenza era presente un altro punto vendita della catena specializzato in dolci e caramelle: al suo interno ora si vendono anche pane e salumi.
99) Chiosco di fumetti usati
Strada Nuova
Una meta obbligata di tutte le mie passeggiate lungo la Strada Nuova, questa bancherella esponeva pacchi di fumetti e giornalini provenienti da decenni passati, e non era poca la mia curiosità di osservare e contemplare prodotti di altre epoche, immaginando come sarebbe stata la vita dei miei coetanei nei periodi precedenti. Tutto finchè un giorni presi coraggio e decisi di effettuare un acquisto: mi avvicinai e cominciai a prendere in mano alcuni polverosi ed ammuffiti volumetti che profumavano di storia, ma il signore dentro la struttura mi intimó di non toccare e di andarmene. Scappai pieno di vergogna, e con un'enorme delusione dentro di me.
Al posto del chiosco ora c'è una bancarella di souvenir a gestione bengalese.
Al posto del chiosco ora c'è una bancarella di souvenir a gestione bengalese.
100) Lory Boutique
Campo San Canciano
Concludiamo la carrellata di oggi con l'ormai consueta "decima attività", quella segnalata dai lettori: oggi è la volta della pelletteria Lory Boutique di Campo San Canciano.
Come ci segnala Maria Cristina Bertoni, figlia dell'ex titolare, il negozio sorse nel 1977 al posto del biavaròl Zampieri, e fu da lei trasformato nel 2006 nell'enoteca-cioccolateria Dolceamaro.
Anche per oggi è tutto...mi raccomando: continuate a segnalare le attività scomparse!
Nessun commento:
Posta un commento