La magia dei palazzi che si affacciano sull'acqua e il dedalo di canali che si intrecciano con le strade hanno in epoca recente dato vita a numerose "copie" di Venezia sparse per il mondo, tra le quali non possiamo non citare i "Venetian" hotel di Las Vegas e Macao.
Ma pochi sanno che alla fine del 1800 anche Vienna vantava il suo parco a tema veneziano.
immagine da de.wikipedia.org
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Dopo essermi imbattuto qualche settimana fa in alcune foto apparse sui social network veneziani, mi sono calato sul web alla ricerca di notizie, informazioni e curiosità relative alla defunta struttura, scoprendo a malincuore che sull'argomento non è mai stato pubblicato nulla in lingua italiana. Mi sono così armato di pazienza e, con traduttore alla mano, ho iniziato a spulciare numerosi siti in tedesco, cercando di riportare a galla la storia di "Venedig in Wien".
immagine da musiklexikon.ac.at
L'idea di utilizzare lo spazio chiamato "Kaisergarten" (compreso tra Praterstern, Austellungsstrasse e Prater Hauptallee) come parco di divertimenti risale al 1890/1, quando l'imperatore Francesco Giuseppe I e i fratelli Karl Ludvig e Ludvig Viktor vendettero l'area alla compagnia britannica Kaisergarten-Syndicate Limited, che la ribattezzarono "Englischer-Garten". Il librettista di operetta Camillo Walzel fu nominato direttore generale.
Nel 1894 il regista teatrale Gabor Steiner, ispirato dall'esposizione "Venice bride of the sea" realizzata lo stesso anno all'Olympia Hall di Londra, decise di trasformare quello spazio in un vero e proprio angolo di Venezia, contattando l'architetto Oskar Marmorek e avvalendosi della collaborazione del pittore Ferdinand Moser.
"Venedig in Wien" aprì il 18 maggio 1895, un "parco nel parco" esteso in ben 5000 mq (qualcuno afferma 8000) di negozi, bar e ristoranti dove trovarono lavoro ben 2000 persone.
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Nella struttura, composta da tre grandi piazze ("Piazza Zodenigo", "Campo Desdemona" e "Campo Dopo San Marco"), erano presenti diversi teatri che garantivano una ricca programmazione di concerti, operette e commedie francesi, in quella che era stata concepita come "città dell'intrattenimento".
Indimenticabili maestri della musica come Johann e Josef Strauss, Carl Michael Ziehrer, Josef Hellmesberger, Eysler, Franz Lehár e Oscar Straus si sono esibiti qui.
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Fu creato un canale artificiale, lungo 1 km e largo 5 metri, che si districava lungo i palazzi e che venne dotato di una leggera pendenza in modo da permetterne lo scorrimento. Ad effettuare le escursioni su gondole originali, si dice, furono utilizzati dei veri gondolieri veneziani, che conducevano i viennesi attraverso "Rio della Donna Onesta", "Rio Priuli", "Rio dei Frati" e "Rio del Paradiso", dai quali traspare un'attenta aderenza alla toponomastica originale, ben lontana dall'ignorante stereotipo "spaghetti-pizza-mandolino" con il quale Venezia è attualmente vista all'estero.
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Esistevano un padiglione esterno utilizzato come ristorante, una caffetteria con terrazza per ammirare il panorama, e anche un teatro di marionette.
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Il progetto godette di un immediato successo: "questa sera andiamo a Venezia" fu uno slogan molto in voga tra i viennesi.
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Ogni anno, in vista della stagione estiva, "Venedig in Wien" veniva ampliato con nuove attrazioni, tra le quali una ruota panoramica di 65 metri d'altezza, costruita in 8 mesi dalla società inglese Basset (1897) sul luogo dove inizialmente sorgeva la "Torre di Murano" che permetteva di ammirare l'arte dei soffiatori del vetro.
Nel 1898 nacque un teatro estivo da 4000 posti dedicato all'operetta; la moda "veneziana" portò nello stesso anno alla costruzione del Dogenhof, un edificio progettato da Carl Caufal che replicava la facciata della Ca' d'Oro nella vicina Praterstrasse.
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Ma l'interesse dei viennesi iniziò a scemare già dopo cinque anni dall'apertura: sebbene il nome del parco continuasse a far riferimento alla Serenissima, furono ideati edifici e iniziative di tutt'altro genere, che andarono lentamente ma inesorabilmente a stravolgerne l'ambientazione. Ormai priva dei suoi canali, "Venedig in Wien" ospitò prima la "città internazionale" (1901), caratterizzata da scene di folklore spagnolo, egiziano e giapponese; poi la "città dei fiori" (1902), la "città elettrica" (1903). Nel 1905 fu realizzato lo scavo di un enorme lago artificiale di 40.000 mq (interrato dopo soli due anni); fino alla costruzione di un complesso sistema di montagne russe di ispirazione americana (1909).
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Nel 1912 la compagnia fallì, e Steiner si trovò personalmente a coprire la carica di direttore. L'ultimo evento presentato fu "Vecchia Vienna 1814", organizzato per celebrare il centenario del Congresso, e che comprendeva la riedificazione di antichi palazzi come il vecchio Burgtheatre.
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Ciò che rimaneva di "Venedig in Wien" fu demolito nel gennaio 1916, per lasciare posto ad una ricostruzione di uno scenario di guerra. Dal 1919 la zona fu semplicemente ribattezzata "parco di divertimenti viennese", e finì per essere completamente distrutta da un incendio nel 1945.
Attualmente all'interno del Prater è presente il Wurstelprater, un moderno amusement park dotato di ogni tipo di attrazione contemporanea.
Nino Baldan
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