''Striscia la Berisha'': quando la tv italiana parodiava gli albanesi (momenti televisivi) | Nino Baldan - Il Blog

26 giugno 2018

''Striscia la Berisha'': quando la tv italiana parodiava gli albanesi (momenti televisivi)

Gnocchi, Solenghi e le due ''valone'' a ''Striscia la Berisha'' di Antonio Ricci

Oggi torneremo a parlare di politically correct, quel concetto di autocensura ("non bisogna offendere nessuno") ormai alla base dei mass-media ma che in passato non era così radicato, anzi.
Tant'è che nel 1997 "Striscia la Notizia", incontrastato campione d'ascolti della fascia pre-serale, si concesse perfino di lanciare una rubrica quotidiana nella quale si permetteva di parodiare (e nemmeno in maniera troppo morbida) il popolo e la cultura albanese. 
Volete saperne di più?

Correva l'ormai lontano 1997 e la dirimpettaia Albania, dopo la prima ondata emigratoria del 1991, si trovava in un periodo ancor più nero caratterizzato da una progressiva incertezza finanziaria.
Dopo il crollo del PIL del 50% avvenuto nel 1992, il passaggio da una rigida economia di stato una capitalista continuò a rivelarsi lento e macchinoso; comparvero inoltre una serie di imprese piramidali che promettevano agli investitori degli ingenti guadagni ma che finirono presto per fallire, lasciando un terzo degli abitanti senza i loro risparmi.

Tumulti e disordini in Albania
immagine da ponteadriatico.it

Il Presidente della Repubblica Sali Berisha dapprima legittimò tali investimenti, ma in seguito al crollo arrivò a dissociarsene, ricordando l'origine privata e non statale delle iniziative. In tutta l'Albania scoppiarono disordini che costrinsero il governo a dichiarare lo stato di emergenza; ripresero di conseguenza gli sbarchi in Italia nella disperata ricerca di un tenore di vita più stabile e rassicurante.

Antonio Ricci, autore nonché ideatore del tg satirico di Canale 5, decise allora di parodiare la situazione albanese ideando il siparietto quotidiano "Striscia la Berisha", un'ipotetica versione albanese del programma.

I conduttori di quell'anno, Gene Gnocchi e Tullio Solenghi, vennero quindi truccati per apparire trasandati, vestiti con due giacche dal sapore est-europeo e trasferiti in un secondo studio dove tutto appariva dimesso. Alle loro spalle un gommone-simbolo dell'emigrazione in Italia e ad accompagnarli, al posto delle classiche Veline, comparvero due signore piuttosto in là con gli anni ribattezzate "Valone" in nome dell'omonima città di oltre-Adriatico. Il tg veniva aperto da "Fiumi di Parole", fresca vincitrice del Festival di Sanremo, immaginando come il brano dei Jalisse potesse avere per il popolo albanese lo stesso appeal che hanno per noi le canzoni made in USA.

Jalisse - Fiumi di parole (1997)
Jalisse - Fiumi di parole (1997)

I due conduttori lanciarono anche il tormentone "mandate altri pupazzi che fanno ridere tanto" in un'improvvisata parodia del tipico accento albanese.

A distanza di vent'anni "Striscia la Berisha" appare impensabile e di cattivo gusto, ma in una società non ancora globalizzata come quella del 1997 era ancora possibile ironizzare sugli altri popoli, considerando l'esiguo numero e l'inesistente peso politico delle persone bersagliate.

Gene Gnocchi e Tullio Solenghi in ''Striscia la Berisha'' (video)
(video pubblicato nella pagina Facebook di Sali Berisha)

Ma a qualcuno non andò giù. Secondo l'articolo di Repubblica "Striscia è razzista. Albanesi contro Ricci" datato 21 aprile 1998, il Tribunale dell'Immigrato mandò un esposto al Garante per l'Editoria a cui replicarono Gnocchi e Solenghi che degli sketch in questione erano pure coautori: "non prendiamo in giro gli albanesi, ma i vizi e le virtù della tv italiana".

Di fronte alle nuove accuse del portavoce dell'associazione Italia-Albania Admir Nocaj, Antonio Ricci aggiunse:

"Non sono pentito. In realtà Striscia la Berisha è una metafora per prendere in giro gli italiani. Anzi, la trasmissione è molto apprezzata in Albania, loro si divertono un sacco e non sono per nulla offesi: capiscono che ridiamo di Bonolis-Tiramollisha, il cane poliziotto Rex in Rexisha, la Carrà in Carrambisha. Insomma, Striscia la Berisha a quell' ora è vista dal 60 per cento degli albanesi, uno share straordinario per una trasmissione razzista. Io non sono razzista. Gli ablanesi (sic) sono come noi: solo che vestono un po' peggio! Piuttosto, come mai si accorgono dopo un anno dalla messa in onda che Striscia la Berisha offende gli albanesi? Io comincio ad avere dei dubbi su questa associazione Italia-Albania, forse non è un organismo rappresentativo. Ma lo sapete che un mese fa, a Cologno Monzese, venne a trovarci una troupe della tv albanese, c' era pure un ex ministro entusiasta della nostra satira: all' epoca facevamo Cascina D' Alema, loro volevano sapere quando ricominciava Striscia la Berisha".

Gnocchi e Solenghi in ''Striscia la Berisha'' di Antonio Ricci
immagine da shqiptariiitalise.com

Non commento le parole di Ricci - che appartengono a una società monoetnica ormai legata al passato - ma su una cosa non posso che dargli ragione: "Striscia la Berisha" era davvero la parodia degli italiani.

Visti dal di fuori, infatti, siamo proprio NOI gli albanesi di altri popoli - soprattutto di quello americano: le nostre trasmissioni
, la nostra musica e i nostri format altro non sono che i Tiramollisha, i Rexisha e i Carrambisha di quanto già presente negli States, slegati dalla nostra cultura per scimmiottarne una più lontana.


Un americano che dovesse imbattersi nei nostri talent, nei nostri reality e nei nostri rapper non potrebbe far altro che sorridere, né più né meno di un italiano del 1997 davanti a "Striscia la Berisha".

Nino Baldan


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10 commenti:

  1. Bell'articolo, Baldan-kun! :)
    Striscia ci ha riprovato negli anni 2000 con la Svizzera presa in gira dalla Hunziker stessa.
    Ricordo che vestiva con gli abiti di scena (sempre di Striscia) anni '80, per apparire arretrata. Oggi andrebbe di moda, pensa tu.

    Ricordo perfettamente Striscia la Berisha, bellissimo inserto di quando Striscia ancora funzionava.
    Ricci poi ha strafatto sempre di più... ma qua era ancora geniale :)

    Moz-

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    1. Sì, mi ricordo, con Losanna e Zurigo! :)
      Quella parodia ebbe meno effetto perchè sostanzialmente più “bonaria” ma soprattutto non legata ad alcun episodio “caldo” del momento. Coincise più o meno con l’inizio della parabola discendente del mio interesse nei confronti della trasmissione di Ricci. ;)

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    2. Eh ma anche in quel caso mi sa che qualcuno ebbe da ridire.
      In ogni caso, Ricci era top negli '80 e '90...

      Moz-

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  2. Davvero un'altra epoca! E un' altra Striscia la Notizia...Ma diamine, tutto sparito dalla rete?

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    1. L’unico sito che conteneva un video rimandava ad un dead link... Bisognerebbe armarsi di pazienza e cercare le puntate in questione di Striscia sulle piattaforme p2p

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  3. Ricordo benissimo Striscia la Berisha! Ero una bambina, ma lo trovavo spassosissimo! E, sicuramente, molto più interessante dell'attuale Striscia laNotizia, che sembra la versione pre-serale delle Iene.
    Comunque è vero, in fin dei conti molti dei nostri programmi di punta altro non sono che copie venute male di format stranieri. Ormai è un copia-incolla per ogni cosa!

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    1. Ciao e benvenuta!
      Ti dico la verità: trovo l’attuale scena televisiva talmente scaduta da non avere nemmeno sentito il bisogno, nella casa nuova, di attivarmi un collegamento-antenna :D Quel minimo di inventiva è originalità che permeava i programmi è andata a farsi benedire, inseguendo nient’altro che il minimo comun denominatore degli spettatori.

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  4. Articolo davvero interessante. Sono alla fine di un bellissimo viaggio in Albania e insieme a mio marito ricordavo Striscia la Berisha con profonda vergogna. Avevo solo 11 anni all'epoca e probabilmente lo trovavo spassoso...ma ora non potrebbe mai e poi mai andare in onda una trasmissione del genere (però politicamente le cose stanno andando molto peggio). Credo che oggi si faccia più caso alla facciata, ciò non toglie che ripensare a quei siparietti mi provochi un certo disagio.

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    1. In un mondo globalizzato dove i popoli viaggiano, migrano e interagiscono tra loro...certi siparietti paiono improponibili...

      Bisogna anche dire che il "campanilismo" è sempre esistito: si è sempre "parlato male" del vicino, lo si è sempre sminuito, lo si è sempre imitato. Fa parte dell'essere umano... Solo che all'epoca c'erano le pareti a "proteggerci", e quando ci si incontrava in pianerottolo si sorrideva e ci si salutava cordialmente.

      Una cosa è certa: "Striscia la Berisha" appartiene a un'altra epoca della televisione.

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  5. Ovviamente gli stessi che se la prsero con la satira di striscia non ebbero nulla da ridire sul blocco navale imposto dal governo Prodi contro gli albanesi nè chiesero giustizia per la nave colma di immigrati che persero la vita a causa di una maldestra e colpevole manovra di una nave da guerra italiana che speronò la carretta del mare albanese. Nessuna inchiesta o inchiesta insabbiata e nessun colpevole tanto che quel tragico episodio è finito nel dimenticatoio e nessun ministro del governo Prodi nè il comandante della nave furono chiamati a rispondere di quell'affondamento e delle decine di vittime. Però il problema era la satira di striscia

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