Chi non ricorda "I've never been to the USA / I am a slave for the minimal wage / Detroit, New York and LA / But I'm stuck in the UK", intonato dal cantante inglese Dan Black con tutta la particolare mimica che lo contraddistingueva? Correva il 2002, e la canzone era "Who said", del gruppo italiano Planet Funk.
Ebbene, la band è tornata, ed in sella c'è nuovamente il frontman britannico, stavolta in chiave Italo Disco! Volete saperne di più?
Partiamo con un po' di informazioni storiche: i Planet Funk nacquero nel 1999 dalla fusione tra i Kamasutra (Marco Baroni e Alex Neri) e i Souled Out (Alessandro Sommella, Domenico "GG"Canu e Sergio Della Monica, già famosi per il singolo "Stuck on love" uscito nel 1988 e accompagnato dalla voce di Dee Lewis).
Il primo singolo del nuovo gruppo fu "Chase the sun" del 2000, con la voce di Sally Doherty e contenente un sample di "Alla luce del giorno" di Ennio Morricone, colonna sonora del film "Metti, una sera a cena" del 1969.
Planet Funk - Chase the sun (2000)
Ma il vero successo giungerà nel 2002, con l'ingresso dell'iconico frontman Dan Black, che porterà alla realizzazione dell'album "Non Zero Sumness", contenente "Who Said", "Chase the Sun", "Inside all the people", "The switch" e "Paraffin" e che varranno il disco d'oro oltre al successo agli Italian Music Awards e all'estero.
Planet Funk - Who Said (2002)
Ma nel pieno del successo, il cantante britannico terminò la collaborazione con il gruppo italiano per tornare con la sua band d'origine, i The Servant. In una recente intervista al "Corriere della Sera", riferendosi alle numerose voci che si sono susseguite dietro al progetto (tra le quali Jovanotti e Giuliano Sangiorgi), Alex Neri spiega: «Quando pensi a noi pensi alle canzoni, non a una faccia. Siamo un brand ed è quel che abbiamo sempre voluto, ispirandoci ai Massive Attack o ai Groove Armada. Adesso c’è l’icona del personaggio. Ci sono i social che ti portano a essere imprenditore di te stesso. Ma noi amiamo metterci in piazza solo attraverso i live».
Planet Funk - Stop me (2005)
E dopo l'album "Static" del 2006 (con il cantante Luke Allen) e "The great shake" del 2011 (con Alex Uhlmann), i Planet Funk dovettero affrontare la scomparsa del bassista Sergio Della Monica. Il gruppo si ritrovò davanti ad un bivio, ma la decisione unanime dei suoi componenti fu quella di andare avanti, mettendo in cantiere per il 2019 un album con tutte le voci storiche del progetto, a cominciare da Dan Black, al quale è stato affidato il primo singolo, "All on me" (2018).
Planet Funk - All on me (2018)
Le sonorità sono indubbiamente ottantine, attingendo a piene mani dal filone della Italo Disco. Sempre al "Corriere della Sera", Alex neri riferisce: "Siamo stati pionieri di un suono, creando contaminazioni fra indie-rock e dance, mescolando i generi, ed è quello che continuiamo a fare. Il panorama musicale è stato cambiato dalla tecnologia, come tutto. C’è tantissima musica, ovunque, anche se se ne vende poca. Ma c’è paura di osare. L’italo-disco sta riesplodendo nel mondo, un boom da cui non sono stato immune. E nel nuovo disco si sente".
L'1 febbraio 2019 i Planet Funk si sono esibiti su La7 a "Propaganda Live", dove hanno eseguito dal vivo la storica "Who said" e, appunto, la nuova "All on me". Cliccate sui titoli per vedere i video.
Bentornato Dan Black, bentornati Planet Funk.
Nino Baldan
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Ascoltato il nuovo brano: vero, la sonorità, perlomeno iniziale, è molto anni '80. Poi si modernizza, ma comunque è una fusione molto molto fica.
RispondiEliminaMa sai che ignoravo del tutto la storia dei Planet Funk?? :o
Moz-
La parte che reputo più “ottantina” (e che di conseguenza incontra maggiormente il mio gusto) è il ritornello, da “All I’m saying” in poi, per via della melodia.
EliminaNon conoscevi la storia dei Planet Funk? Pensa un po’: quando li sentii per la prima volta nemmeno sapevo fossero italiani :)