Bentornati ad una nuova puntata di "momenti televisivi", una delle rubriche più seguite e gettonate del Blog che si occupa di riportare alla luce gli episodi più assurdi, equivoci o imbarazzanti della televisione italiana!
Oggi parleremo di uno dei fatti più incresciosi avvenuti nel corso degli anni '90, e dei suoi relativi risvolti: siete pronti a tornare nello studio di "Non è la Rai" davanti al "cruciverbone"?
Correva il lontano 1991, e su Italia 1 andava in onda la prima edizione di "Non è la Rai", discusso programma che proseguì per quattro stagioni lanciando innumerevoli starlette della televisione italiana, dalla futura conduttrice Ambra Angiolini a Claudia Gerini, Antonella Elia, Alessia Merz, Alessia Mancini, Miriana Trevisan, Lucia Ocone e Laura Freddi solo per citarne alcune.
La trasmissione era incentrata su un nutrito gruppo di ragazzine adolescenti (e minorenni) che cantavano e danzavano - spesso in modo sensuale e disinibito - sotto gli occhi di telespettatori non soltanto coetanei ma in molti casi adulti, con il rischio di alimentare il fenomeno di lolitismo. In questa intervista a "La Repubblica" del 1994, il regista Gianni Boncompagni, pur ammettendo alcuni eccessi degli inizi, si difende dalle accuse.
Nel 1994, il gruppo demenziale e goliardico bolognese Gem Boy al fenomeno dedicò un brano, "Come mai non è la Rai", cover del quasi omonimo pezzo degli 883. "Mi sento un po' pedofilo", "Qui seduto in una stanza / sfregandomi i blue jeans", "Uccidersi di s***e, ma per chi" rendono l'idea delle controversie che aleggiavano tra i telespettatori dell'epoca.
Il nome del regista fu citato anche all'interno del film del 1996 "Fantozzi va in pensione", al quale venne ironicamente dedicato l'istituto dove la nuova Ughina (Maria Cristina Maccà) veniva prelevata dal nonno.
Ma torniamo a noi: il gioco in questione era il cosiddetto "Cruciverbone", già presente nella "Domenica In" di Boncompagni dal 1987 al 1991, nel quale i concorrenti avrebbero dovuto completare le varie caselle dando le risposte da casa.
A condurre il tutto era la presentatrice Enrica Bonaccorti.
Il 31 dicembre 1991 a "Non è la Rai" telefonò la signora Maria Grazia di Bassano (Provincia di Viterbo), che con un'inaspettata preparazione riuscì a completare ben quattro definizioni, tra le quali "Il nome di Schiele", che non fu neppure specificato trattarsi di un pittore. Erano già presenti le sole vocali "E" e "O", e la concorrente sillabò sicura: "E-gon", meritandosi pure dalla Bonaccorti, per scherzo, l'appellativo di Einstein.
La conduttrice, come confessò a "La Repubblica", stava già iniziando ad insospettirsi: "troppo colta, il mio pubblico è più semplice".
Ma ecco il momento incriminato: la signora Maria Grazia scelse una definizione dalle caselle completamente bianche, il "96 orizzontali" (sic), attribuendo l'errore all'emozione.
E prima ancora che la Bonaccorti avesse formulato la benché minima domanda, ecco pronta la risposta: "eternìt", nome commerciale del fibrocemento a base di amianto (attualmente bandito).
La presentatrice intimò immediatamente alla regia di interrompere le musiche di suspense, chiedendo "una mitragliatrice" e incalzando un'impanicata signora Maria Grazia su come avesse fatto a rispondere ancor prima di sapere la domanda. Non solo: la Bonaccorti le chiese se fosse parente di qualcuno qui che non è una persona per bene, arrivando a definire il tutto "una truffa", "un imbroglio", chiudendo la telefonata e garantendo che il caso sarebbe stato esaminato e portato avanti.
"Qui noi facciamo un sacco di scherzi, un sacco di stupidaggini, diciamo qualunque cosa, però i soldi sono veri. Qui c'è gente che veramente aspetta di telefonare, che magari prende 800 mila lire di pensione al mese e aspetta di avere questo colpo di telefono e questo colpo di fortuna anche per guadagnare un po' di milioni onestamente soltanto con quello che... Non si può imbrogliare su queste cose!"
"Qui noi facciamo un sacco di scherzi, un sacco di stupidaggini, diciamo qualunque cosa, però i soldi sono veri. Qui c'è gente che veramente aspetta di telefonare, che magari prende 800 mila lire di pensione al mese e aspetta di avere questo colpo di telefono e questo colpo di fortuna anche per guadagnare un po' di milioni onestamente soltanto con quello che... Non si può imbrogliare su queste cose!"
Il video dell'accaduto, completo di commenti dei suoi protagonisti, è visibile su Mediaset Play cliccando qui.
immagine da lanostratv.it
Mentre sappiamo come finì la storia degli appunti scoperti da Mike Bongiorno a "Telemike", come si concluse la faccenda relativa al cruciverbone? I dati sono piuttosto vaghi e confusi; ospite di Mara Venier, Enrica Bonaccorti sostenne che di essere stata tre volte in tribunale (in una delle quali venne multata perché, per dimenticanza, non si presentò) ma che la signora Maria Grazia fu assolta in quanto "ebbe una premonizione".
Chiunque abbia ulteriori informazioni in merito, non esiti a scriverlo nei commenti!
Nino Baldan
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Una premonizione? :o
RispondiEliminaGuarda, proprio questa cosa mi fa puzzare del tutto l'accaduto.
Magari era una truffa televisiva, negli anni '80 e '90 le cose finte abbondavano, e così potrebbe essere anche questo episodio: una finta truffa.
Certo, con la Bonaccorti ignara, ci sta.
Moz-
Intendi quello che nel mondo del wrestling è chiamato “work”, ovvero una trovata studiata a tavolino per accrescere la visibilità e far parlare di sè? ;)
EliminaNon lo escludo, anche perchè la faccenda della premonizione, quando si parla di un concorso con SOLDI in palio, mi sembra alquanto strana :D
Esatto, appunto! :)
EliminaEnrica poverina presa nel mezzo, ma secondo me il tutto fu per far parlare di sé :)
Moz-
Vuoi che ti dica la verità? All’epoca non ci avevo mai pensato :) ma adesso che mi ci fai pensare davvero non lo escludo... Come la storia del presunto suicida salvato in diretta da Pippo Baudo...
EliminaEsatto, fintissima.
EliminaTutto faceva spettacolo :)
Comunque, non riesco a spedirti mail, non so perché: volevo avvisare che dopodomani sei in onda :)
Moz-
Grazie Miki :)
EliminaSe non sbaglio i "cruciverboni" erano forniti da una rivista di enigmistica. Probabilmente la signora conosceva qualcuno in redazione, magari il tale che aveva fatto il cruciverba...
RispondiEliminaCiao CeleTheRef e benvenuto! :)
EliminaSì, i cruciverba venivano da alcuni “enigmisti di Milano”, come la Bonaccorti spiegó a Repubblica nell’articolo che ho linkato: sebbene la presentatrice li avesse descritti come persone serie, bisogna sempre ricordarci che... siamo in Italia!
E come disse qualcuno: “a pensar si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca”, considero la tua ipotesi come la più probabile (a pari merito con quella proposta da Miki, ovvero della “combine”)
Rimane peró da spiegare come sia possibile che un tribunale abbia assolto la concorrente parlando di “una premonizione” (sempre se questo processo si sia mai svolto).
EliminaHo fatto ricerche in rete ma non ho trovato ulteriori dati sull’accaduto.