Frequentavo le elementari alla Imelda Lambertini, una scuola privata gestita dalle suore che, per via della sua denominazione giuridica, faceva svolgere gli esami ogni anno.
Un'incaricata del Ministero arrivava per testare la preparazione delle classi, sottoponendo gli alunni a diverse prove tra le quali: italiano, matematica e inglese.
Correva il 1993 e per me era l'ultimo mese della quarta. A Venezia, si sa, il clima è torrido già a da maggio; mentre i bimbi di tutte le altre scuole già pregustavano le imminenti vacanze, per noi si sarebbe prospettato l'ennesimo supplizio di studio, prove e preparazioni che si prolungavano fino a metà giugno.
Ci dicevano "è per abituarvi all'esame di quinta", anche perché le reali motivazioni - probabilmente - non le avremmo capite. Tecnicamente si chiamavano esami di idoneità, e la scuola ci teneva a far bella figura con il Ministero: sotto dunque con gli esercizi di calligrafia, con le cornicette, con i "mi raccomando rimanete dentro i bordi".
Ogni anno era la stessa storia.
Fu in questo clima di caldo ed esasperazione che mi balenò un'idea: perché non realizzare un giornale? Come gli adulti avevano le loro testate che trattavano i loro problemi, anche noi avremmo potuto avere il nostro quotidiano, con interviste, inchieste, il meteo e anche l'oroscopo: tutto a misura si noi alunni. E si sarebbe chiamato "La Classe".
La mia testa iniziò subito a viaggiare tra redazioni, ciclostili e strilloni che avevo visto solo in ambito cinematografico.
Ma la prima vera domanda che mi posi fu: chi avrebbe realizzato con me questo giornale? Feci un giro tra i compagni che mi fruttò soltanto indifferenza. Almeno per i primi tempi, avrei potuto contare soltanto sulle mie forze e sui mezzi che avevo a disposizione ovvero: la macchina da scrivere Olivetti di mia madre. Nient'altro: il primo computer avrebbe varcato la soglia di casa solo qualche anno più tardi.
Mi sedetti nell'afoso silenzio della mia cameretta e iniziai. Per la prima uscita, un'unica facciata sarebbe bastata, con un titolo scritto a mano, in velocità, senza perdere troppo tempo. "Nino Baldan Editore" significava delle fotocopie me ne sarei occupato io.
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Gli esami, quest'anno, saranno più difficili degli altri anni: quindi noi alunni dovremo studiare di più per essere promossi.
Ho intervistato ***** ** *****, la più brava della classe e ***** ********.
La prima intervistata ha ritenuto scorretto fare gli esami tutti gli anni, la seconda intervistata ha paragonato gli esami ad una schifezza.
L'esame d'inglese è finito: quasi tutti sono rimasti delusi per lo scarso rendimento; speriamo che i prossimi vadano meglio!
Già dalle prime battute, il tono si denota pessimista: per sottolineare la mia insofferenza verso l'argomento, ecco due opinioni "di parte", la prima dalla più brava della classe. Se cercavo un parere autorevole per avallare le mie idee, volevo andare sul sicuro.
La seconda intervistata, invece, ha paragonato gli esami ad una schifezza.
Ma "La Classe" era un giornale indipendente, o meglio: lo scrivevo e lo distribuivo senza rendere conto a nessuno.
Per domani, in tutta Italia, si prevedono piogge e temporali;soltanto nel Veneto ci saranno nubi alte.
Ma quelli erano le mie fonti, in un'epoca in cui internet era decisamente fuori dalla portata di tutti?
Semplice: "Il Gazzettino", che allora offriva un'infografica-meteo per le due giornate seccessive.
La "Barzelletta" politicamente scorretta è la ciliegina sulla torta, soprattutto se si ricorda la natura religiosa dell'Istituto. Ma era il 1993, e (forse) certe cose si potevano ancora dire.
Qual è il colmo dei colmi?
Un muto dice a un sordo: - Un cieco ci sta spiando!-
Il 13 giugno 1993, undici giorni dopo la pubblicazione del giornale, "The Immortal" avrebbe lasciato la WWF; appresi la notizia soltanto nel 1997, anno d'uscita di Virtual Pro Wrestling 64.
Ma perché la foto di un wrestler su "La Classe"? Semplice: per coprire un pasticcio che avevo fatto tentando di incolonnare i segni zodiacali con le rispettive previsioni.
Luke Perry è un interprete di Beverly Hills.
Esso è nato l'11 ottobre di vent'anni fa. (Quasi)
Il suo segno zodiacale è: Bilancia.
L'oroscopo di oggi prevede che i nati sotto il segno della Bilancia sono molto fortunati. Infatti lui vince quasi tutte le settimane al Totip.
Fallita la realizzazione della dell'oroscopo, il mio obiettivo rimaneva quello di coinvolgere anche il pubblico femminile: e chi meglio di Luke Perry, il bel Dylan di "Beverly Hills 90210", si sarebbe adattato allo scopo?
Sebbene mi fossi imposto di scrivere un pezzo serio, una mia malcelata antipatia verso il personaggio traspare immediatamente dall'utilizzo del pronome "esso".
In mancanza di dati ufficiali, diedi per buona la data di nascita dell'11 ottobre che mi suggerì una compagna, mentre per l'età andai a spanne, e datai la sua nascita "vent'anni fa".
Ma le piccole fan mi si scagliarono contro, accusandomi di ritenere il loro beniamino "troppo vecchio"; fui costretto a correggere a penna ogni copia posponendo un "quasi".
Per poi scoprire che l'attore, classe 1966, nel 1993 compiva già VENTISETTE ANNI.
Nonostante i buoni propositi, il pezzo si concluse inevitabilmente con toni da sfottò, e con un ritratto-caricatura realizzato con il tratto-pen.
Una volta terminata la stesura dell'originale, mi recai di corsa nella vicina copisteria richiedendone una trentina di copie; il giorno dopo mi presentai a scuola pieno di orgoglio per quello che stavo realizzando. Fissai il prezzo di "La Classe" al semplice costo della fotocopia: il mio obiettivo non era quello di guadagnare, ma semplicemente di dare il via ad un mezzo nuovo, a qualcosa che con il tempo avrebbe coinvolto tutti.
Inventai al momento anche una speciale estrazione con in palio una copia gratuita dell'uscita seguente. Che spudoratamente pilotai, spingendo alla vittoria il bambino più scettico.
Mi sistemai durante la ricreazione davanti all'aula di quarta, riuscendo a vendere quasi tutte le fotocopie. Vidi con soddisfazione i miei compagni leggere ciò che avevano ricevuto, con alcuni che pure si scambiavano commenti.
Ma la preparazione agli esami mi tolse ogni spiraglio di tempo, e il secondo numero non uscì mai.
"La Classe" tornò l'anno dopo in occasione della quinta elementare grazie all'impegno di alcune mamme (tra le quali la mia) che si offrirono di raccogliere e dattiloscrivere gli articoli di molti più bambini.
Il mio giornale era tornato, e stavolta composto da più pagine.
La seconda stagione di "La Classe" vantò diverse uscite nell'anno scolastico 1993/94 che prego ancora di custodire in qualche remoto angolo della casa.
Ma la cosa che fa più sorridere è notare quanto questa prima uscita assomigliasse al Blog sul quale sto scrivendo. Sia come struttura che come varietà di argomenti, ventun anni prima della sua messa on-line (2014).
Come si dice: "il lupo perde il pelo ma non il vizio".
Nino Baldan
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