Essere ''blogger'' alle soglie del 2020? - il tag | Nino Baldan - Il Blog

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4 novembre 2019

Essere ''blogger'' alle soglie del 2020? - il tag

Essere ''blogger'' alle soglie del 2020? - il tag: la copertina

Quello che fino a cinque/sei anni fa sembrava un universo fiorente, con l'affermazione dei social network ha perso un pezzo dopo l'altro, trasformandosi sempre più in un fenomeno di nicchia. Sto ovviamente parlando del blogging e della sua graduale scomparsa, come ha già denunciato l'amico MikiMoz nel post "Il cimitero dei blog", dove ha constatato quante pagine del suo blogroll risultino inattive o addirittura scomparse.

Ricordate quando la parola "blogger" era ancora di tendenza? Pronunciarla ora, alle soglie del 2020, suscita un'inevitabile sensazione di vecchio e di stantio, in quanto completamente rimpiazzata da un nuovo termine, "influencer", legato ai social network e al nuovo tipo di comunicazione ad essi legata. Mentre i "blogger" scrivevano ed esprimevano la propria opinione, gli "influencer" comunicano per video e per immagini, accompagnandosi con messaggi stringati pieni di #hashtag ma soprattutto di pubblicità; lo dice la parola stessa: "influenzatori", non molto diversi, in sostanza, dai vecchi "testimonial" delle réclame.

Luca Laurenti e Paolo Bonolis nella pubblicità della Lavazza
immagine da repubblica.it

Con gli smartphone il web è cambiato: tutto dev'essere pratico, veloce, direttamente nella home. Così, anche la "blogsfera" si è adeguata al nuovo trend, e quelli che un tempo erano blog si sono trasformati in semplici pagine Facebook e Instagram: un modo, a detta di molti, più rapido e "moderno" per farsi conoscere ma soprattutto arrivare a "guadagnare".

Qualcuno sostiene che i social aiutino a diffondere i post, ma la realtà parla chiaro: come il buon Miki ha denunciato, ogni mese assistiamo all'abbandono di blog che in passato erano vivi e sempre aggiornati.
Per alcuni si parla di "scomparsa fisiologica" dovuta alla mancanza di tempo, ma è sempre così? Oppure, notando come alcuni ex-blogger risultino sempre attivi sui social, si tratta di una semplice perdita di interesse?

Così, è nata l'idea di partorire questo post/tag per capire cosa significhi essere ancora "blogger" alle soglie del 2020.

Nominerò cinque blogger - sorteggiati tra gli ultimi commenti - ai quali chiederò di rispondere ad alcune domande sulla "blogosfera", per sapere come questa influenzi le  nostre vite e quale sia la nostra visione di noi "superstiti" verso un mezzo che sembra ormai avere i giorni contati.

Ognuno di loro nominerà altri cinque blogger: l'obiettivo è di "intervistare" più persone possibili e avere un punto globale della situazione, alla quale dedicherò presto un post riassuntivo.

Ovviamente, inizio io per primo.


Quali sono le ragioni che ti hanno spinto ad aprire un blog?


Ai tempi dell'università, se non ricordo male correva il 2004, avevo aperto un sito su Altervista: c'erano pochissimi articoli, tutti a scopo "divulgativo", che spaziavano dalla Italo Disco al wrestling. Poi arrivò Facebook e decisi di utilizzarlo per condividere canzoni che scoprivo, articoli vintage che ricordavo oltre alle mie personali considerazioni sulla società.

Tessere di Scarabeo formano la parola ''Blog''
immagine da studioweb360.it

Ma il mezzo non permetteva, ad esempio, di inserire più di un video nello stesso post, di alternare testo alle immagini, senza dimenticare che gli argomenti più vecchi finivano per "scomparire" in basso, rendendo difficile il loro recupero. Così nel 2014 ho aperto questo Blog per di "condividere" al meglio quello che mi capitava di scoprire. Mi sembrava  "egoista" conoscere la storia di un brano e tenere per me le informazioni, o avere "l'esclusiva" su fenomeni che nessuno aveva avuto la fortuna di incontrare.


Come nasce l'idea dietro ai tuoi post?


Sono sempre stato un inguaribile curioso: ogni volta in cui mi imbatto in un gioco, in un film o in una canzone, finisco sempre per effettuare ricerche con lo smartphone, riportando a galla aneddoti che non avrei mai neppure immaginato; lo stesso accade per gli eventi del passato che sento nominare o che vengono citati dai media.

Sul cellulare ho un file di testo sempre aperto, dove annoto gli argomenti che vorrei approfondire e che altrimenti rischierebbero di essere sovrascritti da altre idee.
E molti di questi "appunti" diventano post.


Quali mezzi utilizzi per il blogging?


Se sono a casa, utilizzo la mia postazione-computer: inizialmente si trattava di un ripiano provvisorio; successivamente la mia ragazza mi è corsa in aiuto rimuovendo uno scaffale e creando un angolo più spazioso dove trovano posto lo schermo e il mio MacMini del 2011.

La mia postazione di scrittura con monitor e MacMini del 2011

Per redarre i post uso l'editor testuale di Blogger; ricorro all'html solo per link ed effetti che altrimenti non potrei inserire.

Se mi trovo fuori casa, magari in viaggio sui mezzi pubblici, butto giù gli articoli direttamente sul mio smartphone, per poi inviarmeli via mail, copia-incollarli e, dopo aver inserito le foto o i video necessari, pubblicarli su Blogger.


Quanto impieghi per un post e come inserisci il blogging nel tuo tempo libero?


Ogni articolo comporta un lavoro di ricerca che può richiedere una/due ore.
Successivamente stendo la bozza, che a seconda della lunghezza ne impiega altre due o tre. Il tutto va riletto per evitare sviste e ripetizioni, e ciò comporta un'altra mezzoretta, a volte un'ora, alla quale si aggiunge l'adattamento delle immagini: se inserisco una foto di copertina creata ad hoc, posso metterci un'altra ora; due se faccio dei collage particolari.
Infine realizzo la mail per gli iscritti alla newsletter, il messaggio per le notifiche push, e ultimamente anche il post su Twitter.

Riassumendo: per un semplice "rimando" a un video o a un articolo ci metto un'ora; per un post lungo e diviso in più "punti" anche otto.

È chiaro che da qualche parte il tempo debba saltar fuori: nel mio caso, avendo abbandonato la mia presenza sui social, utilizzo in modo più organico e produttivo le ore che prima spendevo a scorrere la home e a commentare le notizie.
Un'ora oggi, due ore domani, due ore dopodomani... e un post è pronto.


Qual è il tuo rapporto con i social network e come sono legati al tuo blog?


''No'' a Facebook
immagine da kohoso.us

Più passa il tempo e più mi convinco che i social network - soprattutto Facebook - siano la rovina di chi scrive. Anche non volendo, sono media che condizionano la psiche: la home si riempie di notifiche che portano al posting compulsivo e spingono a prediligere la quantità a scapito della qualità. Senza contare il tempo perso a scorrere gli aggiornamenti, a vedere le foto di persone che per strada nemmeno ci salutano, i "condividdi se ai un quore", le fake news che si commentano nell'ingenuo intento di ristabilire la verità, innescando conversazioni con sconosciuti che tolgono tempo all'effettivo lavoro di ricerca e di stesura.

A mio avviso, Facebook ha un livello troppo "basso" per attirare la lettura di alcuni contenuti, ai quali verrà sempre preferito il titolo acchiappaclick, la foto del gattino, il video del cane che balla. Ho compiuto un esperimento realizzando la pagina FB del Blog, che si è concluso con la mia decisione di abbandonarla. Avevo effettivamente raggiunto un buon numero di "likes", ma quanti effettivamente visualizzavano gli aggiornamenti? Quanti di loro leggevano e interagivano con i post? Praticamente nessuno; senza contare che anche il mio stile cominciava a venirne condizionato, divenendo elementare, informale e infarcito di lunghe frasi senza punteggiatura.
Per farsi conoscere, meglio i "guest post": così sì che incontreremo persone che effettivamente leggeranno, valuteranno e interagiranno con i nostri lavori.

Instagram non l'ho mai utilizzato, o meglio: spinto da una ditta per la quale lavoravo, avevo aperto un profilo sul quale non sono MAI tornato. E lì per certi versi la situazione è ancora peggiore, in quanto completamente incentrata sull'apparire. E mi viene da ridere pensando a persone che guadagnano sì e no mille euro al mese ma che "investono" tre quarti della  paga in articoli firmati da poter sfoggiare: dagli impiegati del Comune che fanno "i duri" mostrando i tatuaggi alle cassiere del supermarket che si atteggiano da dive imitando le starlette dei rotocalchi. Chiamatemi "vecchio", ma le "Instanstory", "Instastory" o come si chiamano non so cosa siano e nemmeno mi interessa scoprirlo.

L'emblematica immagine dei falsi following al mio profilo Twitter

Twitter invece l'ho recentemente recuperato e "ripulito", principalmente per non darla vinta ai 1.104 "falsi following" che avevano infestato il mio account, ma anche per la sua natura "stringata" e priva di fronzoli che mi permette di avere sottomano gli articoli dei siti e dei quotidiani. Per il momento lo utilizzo per linkare i nuovi post, in futuro vedremo; il mio profilo lo trovate qui.


Vedi questa "crisi" del blogging in prima persona, al punto da avere avuto la tentazione di trasferirti in pianta stabile sui "social"?


Come mi disse il caro MikiMoz, nel mio caso si tratta del percorso opposto: ho abbandonato i social per dedicarmi completamente al Blog. E, Twitter a parte, non possiedo più alcun profilo personale: credo che chi mi segue lo faccia principalmente per i contenuti, non per l'ultimo jeans che ho preso o per il locale trendy nel quale ho cenato.

Chiamatemi "vecchio", ma personalmente preferisco definirmi "rinato": libero dall'ossessione  dei social, ora ho più tempo per migliorare il Blog, effettuare ricerche e curare gli articoli.
E dati alla mano, ho risultati migliori di quando sprecavo tempo con like, condivisioni e aggiornamenti dei quali nessuno sentiva il bisogno.


I nomi sorteggiati


MONICA di "Il quarto senso"

FABRIZIO PERALE di "Cent'anni di Nerditudine"

MIKI "MIKIMOZ" CAPUANO di "Moz 'O Clock"

EMANUELE DI GIUSEPPE di "The Reign of Ema"



Le modalità


I sorteggiati sono invitati a realizzare un post che contenga le risposte alle sei domande, nominando a propria volta altri cinque blogger.

Se qualcun altro, pur non essendo nominato, volesse raccogliere l'invito e rispondere, è liberissimo di farlo (anzi, è invitato!): più opinioni otterremo, più il punto della situazione sarà esaustivo. Potete farlo anche nei commenti.

Chiedo a chiunque raccoglierà l'appello ad inserire un link al post originale (questo) e segnalare nei commenti la pubblicazione dei post (o, se preferite, anche in forma privata), affinché io possa raccogliere e confrontare le testimonianze.

L'immagine di copertina può essere questa oppure una a vostro piacimento.
Grazie a tutti e a presto!

Nino Baldan


Leggi anche:

. Essere "vecchi" a 35 anni? Considerazioni
 
. La bugia di Twitter: migliaia di follower sono falsi - ecco le prove
 
. I falsi "mi piace": la piaga di Facebook
 
. Il Blog su "La Nuova di Venezia e Mestre": l'articolo integrale

51 commenti:

  1. Concordo un po' con tutto. Anche io sono restio ai social e ci metto un sacco di ore per un post, nonostante ne faccia quasi sempre di brevi.
    Ne parlerò approfondendo di più rispostendo a questa tag 😉

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    1. Grazie Emanuele per accogliere il mio appello :)
      Eh sì, bloggare richiede MOLTO più tempo di limitarsi a postare sui social... ma in pochi si rendono effettivamente conto di tutto il lavoro che c'è dietro...

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    2. Domani mattina alle 7 pubblico la mia risposta. Ti lascio ora il permalink perché domani non riuscirò a connettermi prima delle 10-11 😉

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  2. Grazie per la nomination...anch'io ci metto 1-2 ore per post,dipende poi dal post ovviamente..ma ti risponderò con calma :)

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    1. Grazie Fabrizio! Non vedo l'ora di leggere le tue risposte per conoscere anche il tuo punto di vista sulla situazione :)

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  3. Ho un altro post in programma prima, ma appena posso parteciperò volentieri a questo tag, anzi ti ringrazio per avermi menzionato.

    Riguardo il blogging in generale, io mi sono fatto l'idea che sia un ambiente un po' chiuso, formato ormai da una nicchia in cui è difficile entrare.
    C'è anche da dire che è un ambiente molto in evoluzione che ormai è diventato un orpello per chi ha avuto successo sui social.
    Nel campo della letteratura, che è quello che seguo più da vicino, stanno nascendo molti blog di supporto a profili social molto in voga tra gli appassionati del genere.
    Quindi non è necessariamente un canale divulgativo morente, ma solo diverso.

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    1. Grazie a te, Pirkaf!
      Non conosco abbastanza il blogging letterario, ma sono contento che - almeno in quell'ambito - la scena non sia morta e che, anzi, sorgano ancora delle nuove realtà!

      Sarebbe interessante se questa "intervista collettiva" spaziasse anche al di là della scena nerd/cartoonistica/fumettistica, facendo luce sulla situazione dei blogger legati ad altre tematiche.

      In questo modo potremo avere un quadro completo della situazione :)

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  4. Ciao Nino, arrivo qui tramite link da blog amici e complimenti per la tematica trattata.
    Io ho un blog minuscolo ma che mi sforzo di tenere attivo e ben tematizzato. Condivido in gran parte quello che scrivi in questo post e vorrei fare un appunto sui social: non credo che siano loro a modificare il nostro modo di fare rete ma piuttosto che sia una massa critica di persone a voler accedere alle informazioni in modo più superficiale ma in alcuni casi molto più diretto.

    Riguardo al blogging: a volte per costruire un post ci metto anche dei giorni, se serve fare delle ricerche; altre volte mi basta buttare giù e formattare il testo.

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    1. Ciao Mick e benvenuto sul Blog!
      Secondo il mio parere, i social network sarebbero uno strumento potentissimo, in grado di tenere sempre in contatto MILIONI DI PERSONE oltre a garantire, sulla carta, una maggior diffusione dei contenuti. Purtroppo (e questa è un po' la piaga del web 2.0) la loro facilità di accesso ha concesso a chiunque, anche a chi in precedenza non si sarebbe mai "sbattuto"a crearsi una pagina, di poter pubblicare, commentare, condividere. E in questo "far west" di informazioni, di notizie, di rimandi, a spuntarla è quasi sempre il minimo comun denominatore culturale.

      Ti parlo della mia esperienza personale: avevo 500 "like" alla mia pagina oltre a centinaia di "amicizie" raccolte per lo più tra ex compagni di scuola, colleghi (ai quali concedere l'amicizia è "obbligatorio" per una sorta di "etichetta" lavorativa) ed ex colleghi, ma i miei post non se li filava nessuno. E chi genuinamente ne sarebbe stato interessato non vedeva gli aggiornamenti, sepolti tra pubblicità, gattini e fake news.

      Facebook ha un algoritmo che mostra al 2/3% dei nostri like ogni post che pubblichiamo: se qualcuno di questi dovesse mettere "mi piace", commentare o condividere, allora la visibilità si estenderebbe, altrimenti il post andrebbe "perso".
      Questo è il rovescio della medaglia di una estrema pluralità dell'informazione (che poi tanto "libera" non è: per estendere la copertura organica dei nostri post a tutti i "like" della nostra pagine basta pagare - o in alternativa mostrare argomenti talmente "bassi" da renderli "virali" anche per l'amica della nonna che dovesse rientrare in quel 2/3% iniziale). E tanti saluti all'approfondimento dei contenuti :(

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    2. Capisco il tuo punto di vista e non nego di avere un rapporto un po' sospettoso con i social anche se li uso frequentemente. Nel particolare mi è capitato di sentire persone che leggevano i miei post ma non commentavano online riservandosi il diritto alla privacy e quindi raccontandomi a voce cosa pensassero del mio contenuto. Un'assurdo, guarda.

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    3. A me invece qualcuno metteva "mi piace" e commentava in modo stringato con frasi del tipo "quanti ricordi". Ma quando vedevo questi utenti di persona, mi confessavano di essersi fermati al titolo e di non aver neppure aperto il post :D
      Qui almeno i commenti risultano inerenti al tema e sempre costruttivi!

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  5. Eccomi: grazie per la menzione (non solo per il tag) ovviamente rilancio nei prossimi giorni.
    Quindi... dai, mi conservo le risposte.
    Riprendendo il discorso di Pirkie, assolutamente oggi vanno di moda i blog letterari (ma com'era la storia che in Italia nessuno leggeva? Boh...), e anche i cineblogger, che però salvo rari casi scrivono sempre degli stessi film.
    Ho contato, nel mio blogroll, una ventina (non scherzo) di recensione di Joker concentrate in una settimana XD

    Moz-

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    1. Grazie Miki per aver partecipato! Ci contavo, anzi, non vedevo l'ora di leggere le tue risposte, che mi fiondo subito a leggere! :)

      Personalmente ho riscontrato che almeno il 70% dei blog che trovo sui motori di ricerca risultano abbandonati ormai da anni: parlo non solo dell'ambito nerd/videoludico/fumettistico ma anche di quelli di carattere generalista.
      Come ho detto a Pirkaf, sarebbe interessante che la nostra indagine coinvolgesse anche i blogger letterari, e a questo punto aggiungo quelli cinematografici, per conoscere il loro punto di vista sull'argomento! :)

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    2. Sicuramente i blog a carattere generalista sono quelli che più di tutti hanno subìto chiusure e abbandoni.
      Vediamo un po' se i bookblogger o i cineblogger hanno da dire qualcosa^^

      Moz-

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    3. Infatti, anch'io non vedo l'ora di avere notizie da quei fronti :)

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  6. Taggato da Moz ho partecipato volentieri all'iniziativa nel mio blog.

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  7. Ho continuato il tuo Tag davvero interessante. Ciao ciao.
    sinforosa

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  8. Grazie a te Monica! Sarà interessante conoscere le opinioni anche di una food blogger! :) Appena sarà online correró a leggerlo!

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  9. Ho partecipato al sondaggio che proponi, giuntomi dal blog di Sinforosa, con un post odierno. Ogni tanto fa bene conoscere altre realtà oltre quelle che fanno parte del nostro circolo di conoscenze ma bisognerebbe anche porre un'altra donmanda: che cosa ti attira in un blog, cos'è che ti spinge a leggerlo e seguirlo?
    Un saluto.

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    Risposte
    1. Bella domanda, Sari.
      C'è qualcosa sicuramente a pelle, una simpatia al di là dell'argomento (che può essere affine al tuo blog, o semplicemente di tuo gusto). Per me è così^^

      Moz-

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    2. Ciao Sari e benvenuta!
      Grazie per aver partecipato!
      Il "sondaggio" era più indirizzato agli "addetti ai lavori", ma se ne puó anche lanciare un altro che ci metta nei panni degli utenti con domande come quella che hai proposto tu! :) Che ne dici, Miki? ;)

      Ad ogni modo, a me un blog quando è "strano", "anticonvenzionale", capace di dar vita a riflessioni. E quando parla del passato :)

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    3. Io rispondo a qualsiasi domanda, non ho segreti 😂💪

      Moz-

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    4. Intendevo di lanciare un altro tag ;)

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    5. Un po' più complesso da realizzare, io di tanto in tanto mi faccio porre domande (non specifiche sul blogging, non per forza).
      Bisogna pensare come fare! :)

      Moz-

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  10. Sono stato taggato da Moz, ho risposto subito in giornata... ma mi sono scordato di segnalarlo qui (tipico, proprio). Chiedo scusa.

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    1. Grazie Alex, benvenuto e grazie per aver partecipato! Vado subito a vedere! :)
      Ad ogni modo, quando l'esperimento si sarà concluso, realizzeró un post riassuntivo con un collegamento a tutte le risposte che saranno state date!

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  11. Ciao Nino, ho appena pubblicato il post riferito al tuo tag!
    Buona serata.

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    1. Grazie Mariella per aver partecipato anche tu! Vado a leggere le tue risposte!

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  12. Anch'io l'ho pubblicato: http://www.nerditudine.it/2019/11/tag-essere-blogger-alle-soglie-del-2020.html

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    1. Grazie Fabrizio! Mi sintonizzo da te per leggere il tuo intervento!

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  13. Ti ho incontrato da Mariella e mi sono linkata al tuo blog.
    Questo il mio commento da Mariella

    Sai che ti considero la Regina dei blog, mia carissima amica.
    Forse lo sai già, io aperto un blog -ero su Typepad- a causa di Berlusconi, per poterlo criticare a mio piacere. Poi mano a mano, buttavo giù le idee che mi balzavano in testa, vita privata, racconti di viaggio, film o libri che avevo letto e...cani in tutte le salse, un po' come nel mio ultimo post. I commenti mi fanno piacere, ma non sono il mio obiettivo principale, ma mi piace molto navigare per trovare altri blog, che linko anche se, a mio parere, fanno pena, per cui a volte li leggo, ma non commento (ma non è il caso di Mikimoz, perché lo leggo ma raramente commento , avendo solo da imparare sul nerd e poco da commentare). Uso esclusivamente il PC e metto tra i preferiti gli argomenti che m'interessano, per avere una piccola scorta d'idee. Twitter non mi dispiace, detesto faceboock, nel quale mi iscrissi ai tempo in cui si iscrissero, da bambine, le mie nipoti. Non penso che il blog andrà veramente in crisi, ci sarà sempre un'alternanza di 'mode' culturali o politiche.
    Io non mollo , anche se, data l'età potrei sparire da un momento all'altro.
    Mi sono iscritta al blog di Baldan.
    Ciao e a presto
    Cristiana

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    Risposte
    1. Ciao Cristiana, grazie per aver riportato le tue risposte e per la tua iscrizione al Blog: spero che tu possa trovare argomenti di tuo piacimento e che stimolino il tuo senso critico!

      Noi rappresentiamo lo "zoccolo duro", e se è passata la moda di "fare blogging" (come passerà quella di "essere influencer"), noi che abbiamo qualcosa da scrivere e da raccontare non passeremo mai! :)

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  14. Ciao, ho partecipato nominato da Emanuele
    https://syfyomniverse.wordpress.com/2019/11/14/essere-blogger-alla-soglia-del-2020-tag/

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    Risposte
    1. Ciao Arcangelo e benvenuto!
      Grazie per aver partecipato: corro subito a leggere le tue risposte!

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  15. Ciao! Ho partecipato anche io al tag:
    https://eros-evose.blogspot.com/2019/11/tag-essere-blogger-nel-2020-cosa.html

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    1. Ciao Eros e benvenuto sul Blog!
      Grazie per aver raccolto l'appello! Vado subito a vedere!

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  16. Ciao! Non ci conosciamo ma ho partecipato anche io al tag
    https://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/2019/11/essere-blogger-alle-soglie-del-2020.html

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    Risposte
    1. Ciao Nick e benvenuto!
      Ti ringrazio per la tua partecipazione: vado subito a leggere le tue opinioni!

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  17. Riproviamo, prima mi ha mangiato il commento...
    Ciao Nino, sono stato taggato da Ema, che adorerà alla follia la parola taggato, conoscendolo :P perciò, nei prossimi giorni, potrei dire la mia.

    Quello che scrivi sui social sembra confermare i miei piccoli pregiudizi, in più mi spinge a pensare che potrei non ottenere grandi vantaggi dall'inondare la rete di gattini, almeno non per quanto riguarda il mio blog. :P

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    Risposte
    1. Ciao Conte Gracula e benvenuto su queste pagine!

      Certo, i social possono dare "visibilità", ma a che prezzo? Quello di snaturarci? Di rinunciare alla nostra vena critica, al post "specifico", a spingerci troppo nella nostalgia? E per quanto possiamo tenere il freno a mano tirato, risulteremmo comunque troppo "insoliti" e "particolari" per quelli che, se non esistessero i social network, non starebbero neppure online. :)

      Ascolta il mio consiglio: fai della tua specificità il tuo punto di forza, non il tuo "difetto da correggere"; ho perso fin troppo tempo cercando l'approvazione di un pubblico che mai mi avrebbe apprezzato. Piuttosto scrivi articoli unici, realizza guest post... e lasciamo i gattini e le schermate di buongiorno a chi da quel livello non si schioderà mai :)

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  18. Ciao Monica e grazie per il tuo contributo! Come ti dicevo, è interessante conoscere anche l'opinione di una food blogger! Vado subito a leggere!

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  19. Bell'iniziativa, complimenti! Anche io sono arrivato a rispondere alle tue domande sul mio blog dopo aver letto il post di Pensieri Cannibali. Ne sta uscendo una bella fotografia dell'attuale blogosfera!

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    Risposte
    1. Grazie Sam! Sono contento che l'iniziativa sia piaciuta! :)
      Quello che emerge è uno spaccato davvero esaustivo della situazione: non ho ancora creato il post "riassuntivo" promesso perché ho notato con piacere come l'"intervista collettiva" stia continuando a propagarsi :)

      Corro a leggere le tue risposte :)

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  20. Ciao, ho partecipato nominato da SamSimon
    https://pietrosabaworld.blogspot.com/2019/12/tag-essere-blogger-alle-soglie-del-2020.html

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    Risposte
    1. Ciao Pietro e grazie per aver partecipato!
      Corro subito a vedere le tue risposte :)

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  21. Articolo letto con molto interesse e curiosità perché avevo notato anche io questo cambiamento. Ho un piccolo blog da anni, senza pretese, non commenta mai nessuno e che uso come diario tra racconti, pensieri e disegni e varie ed eventuali. Concordo su tutto quello che hai scritto su Fb e Twitter, ma non molto per quanto riguarda instagram, certamente gli "ifluencer" ci sono e hanno molto seguito ma da qualche tempo ormai esistono moltissimi account che propongono contenuti interessanti, divulgazione dell'arte o storia per esempio o chi si occupa anche di sensibilizzazione ecologica. Quindi è bene ricordare che c'è anche chi frega poco di apparire "figo" diciamo così. :)

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    Risposte
    1. Ciao Shredny Vashtar e grazie per aver espresso la tua opinione sul tema! :)
      Su Instagram ammetto la mia "ignoranza" e anche il fatto di esserne un po'prevenuto: certo, è un mezzo, e sicuramente esiste anche chi ne fa un uso meno "figo" e più intelligente :)

      Probabilmente dipende anche dalla cerchia di "following" di cui ognuno dispone, anche se la pratica di "seguire per forza" colleghi, parenti ed ex compagni di scuola per paura che si possano "offendere" spesso non aiuta, trasformando la nostra home in un'apoteosi di selfie, apericene e riassunto degli acquisti di lusso...

      A mio avviso è questo il meccanismo che "rovina" un po' tutti i social: basterebbe che si eliminasse il collegamento mentale tra "non ti seguo" e "ce l'ho con te" :)

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