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11 novembre 2019

Film dal titolo... originale: cinema e adattamenti italiani - seconda parte (di Alessio Carmignani)


Ritorna la rubrica "Film dal titolo... originale: cinema e adattamenti italiani"!
Dopo il successo della prima puntata, è di nuovo con noi Alessio Carmignani che ci propone i titoli di altre 10 pellicole. Siamo pronti per la solita, amara risata?

A grande richiesta torno a parlarvi dei titoli dei film stranieri che una volta arrivati in Italia non vengono proprio tradotti ma adattati o cambiati totalmente rispetto all’originale, generando aneddoti, curiosità, incredulità e spesso anche ilarità.
Come ho già detto in precedenza di casi curiosi ce ne sarebbero a centinaia, ma mi soffermerò su alcuni dei più eclatanti, sia del recente passato che di quello remoto, a dimostrazione che questo fenomeno non è ristretto a un periodo preciso.


La locandina di '''My own private idaho'', in italiano ''Belli e dannati''

Inizio con il film del 1991 di Gus Van Sant “My Own Private Idaho”, con River Phoenix e Keanu Reeves. Il titolo sembra derivare dalla canzone dei The B-52’s “Private Idaho” e vuole intendere un luogo immaginario dove il protagonista vorrebbe vivere con il suo amico e sua madre. E’ un film drammatico che affronta temi come sesso, droga e prostituzione. In Italia il titolo è diventato più banalmente “Belli e dannati”, per attrarre evidentemente l’attenzione delle teenagers, dal momento che ci sono ben due attori idoli. 



La locandina del film di 007 ''Dr.no'', in italiano ''Licenza di uccidere''
   
Anche la saga dei film di James Bond non è immune da cambio avventato di titolo. Il primo film, “Dr. No” del 1962, in Italia è uscito col titolo “Licenza di uccidere” e ci poteva stare benissimo dal momento che era così affascinante.

La locandina del film di 007 ''Licence to kill'', in italiano ''Vendetta privata''

Se non che nel 1989 è uscito il sedicesimo film di James Bond intitolato “Licence to kill”. In Italia, avendolo già usato, è stato cambiato in “Vendetta privata”.



La locandina di '''Road to perdition'', in italiano ''Era mio padre''

Nel titolo “Road to perdition”, film del 2002 con Tom Hanks, si allude al destino che attende il figlio del protagonista, che appartiene a una famiglia di gangster americani di inizio Novecento. La traduzione letterale però risultava evidentemente troppo forte, in più essendo le atmosfere del film accostabili a quelle della saga de “Il Padrino”, in Italia si è pensato bene di sfruttare la notorietà di quest’ultima e di intitolarlo “Era mio padre”, come se fosse una sorta di spin-off. Il titolo se vogliamo suona anche meglio dell’originale, solo che scritto così anticipa le sorti del padre nel finale del film.



La locandina di '''La boum'', in italiano ''Il tempo delle mele''

Nel 1981 è arrivato in Italia il film francese dell’anno precedente “La boum”, che significa la festa. Entrambe le parole non erano certo attraenti e quindi il film è stato intitolato “Il tempo delle mele”, inteso come il periodo adolescenziale, dove i primi amori durano una stagione, ovvero quanto una mela a passare da acerba a matura. Stavolta il titolo è stato talmente azzeccato che è diventato iconico ed è rimasto nel linguaggio comune come modo di dire. 
Ovviamente lo stesso titolo in Italia è rimasto per il sequel del 1982.
Curiosità: il film “L’étudiante” (1988), storia diversa, ma con stesso regista, stessa protagonista e soliti tormenti amorosi, in Italia è stato distribuito col titolo “Il tempo delle mele 3”, come se appartenesse alla stessa serie.



La locandina di '''Shaun of the dead'', in italiano ''La notte dei morti dementi''

Leggendo il titolo “L’alba dei morti dementi”, film del 2004, si potrebbe pensare a un tipico b-movie demenziale. In realtà è al tempo stesso una parodia e un omaggio al genere horror - zombie del regista George Romero, che oltre a divertire riesce nella sua drammaticità a far riflettere; non a caso è considerato un film cult. Il titolo italiano riprende “La notte dei morti viventi” del 1968, mentre invece il titolo originale “Shaun of the dead” è un gioco di parole che fa riferimento al protagonista, che sia chiama Shaun, e a un altro film di Romero, “Down of the dead” del 1978.  



La locandina di '''Moana'', in italiano ''Oceania''

Il titolo del film di Walt Disney del 2016 “Moana”, dal nome della protagonista, in vari paesi europei è stato cambiato in “Oceania” perché Moana sarebbe un marchio registrato, almeno questo sembra essere il motivo. In Italia si ipotizza che il cambio sia stato fatto per evitare l’accostamento con la famosa attrice porno Moana Pozzi, dal momento che è un film d’animazione per bambini. Ovviamente anche il nome della protagonista è stato cambiato, in Vaiana, a quanto pare però Oceania suonava meglio.



La locandina di '''Intolerable cruelty'', in italiano ''Prima ti rovino poi ti sposo''

Questo è uno dei tanti casi in cui un titolo in Italia anticipa la trama e il finale. Il titolo originale “Intolerable cruelty” del film del 2003 con George Clooney e Catherine Zeta-Jones evidentemente tradotto alla lettera sarebbe stato poco attraente e adatto per una commedia romantica. In Italia però diventa “Prima ti sposo poi ti rovino”, che oltre ad anticipare il film e a dargli un’immagine più leggera va ad aggiungersi alla collezione di titoli dello stesso tipo come “Prima o poi ti sposo”, “Ti sposo ma non troppo”, “Se scappi ti sposo”, ecc…



La locandina di '''City slickers'', in italiano ''Scappo dalla città''

Un’altra abitudine riguardo all’adattamento dei titoli è quella di aggiungere liberamente un sottotitolo che in tutta franchezza se ne farebbe anche a meno, ma tant’è che in Italia si vuole rendere espliciti tutti gli ingredienti del film. Così “City Slickers”, del 1991, diventa “Scappo dalla città” e fin qui ci può stare, anche perché Slickers non è traducibile con una parola sola, ma poi viene aggiunto “La vita, l’amore e le vacche”, che pare appunto superfluo. Per il sequel “Scappo dalla città 2” comunque non è stato aggiunto alcun sottotitolo.



La locandina di '''Superbad'', in italiano ''Suxbad''

Concludo questo appuntamento con quello che io reputo un capolavoro di trasformazione di un titolo.
Superbad” è un film del 2007 che di sicuro va ad aggiungersi al filone di quelli adolescenziali sconci iniziato nel 1999 con “American Pie”. Qui almeno la storia non è puramente demenziale, ma più un racconto di formazione, dove tre ragazzi vogliono perdere la verginità.
Il titolo è in realtà l’abbreviazione di Superbadass che potrebbe significare Super fighi  o Super tosti, ma tradurlo alla lettera non era il caso (ovviamente è ironico perché in realtà i protagonisti sono i tipici sfigati e imbranati che ne combinano di ogni tipo).
In Italia dunque non è stato tradotto, ma è diventato “SuXbad”, cambiando graficamente e letteralmente “per” in “X”, quindi usando il linguaggio abbreviato degli sms, e allo stesso tempo dandogli una vaga allusione sessuale. Come se non bastasse, per chi non dovesse capire di cosa parla il film, è stato aggiunto il sottotitolo “3 menti sopra il pelo” che tra l’altro fa la parodia al nostrano “3 metri sopra il cielo”.
Il tutto naturalmente per attirare il pubblico dei più giovani.

Alessio Carmignani
ritornoalfuturo.it
alessiocarmignani.it


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10 commenti:

  1. Mi pare che il sottotitolo "3 menti sopra il pelo" è stato scelto con un concorso, certo che è volgarotto forte eh! Adoro gli orrori che facciamo noi con i titoli, vedi il recente "Hustlers" che è diventato "Le ragazze di Wall Street" con il sottitolo in inglese "Business is business" MAH!

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    1. Sai com'è... Dobbiamo mantenere le usanze XD

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    2. Sì, un'usanza italica che si ripete dalla notte dei tempi (ricordo "The producers" del 1968 che da noi venne lanciato come "Per favore, non toccate le vecchiette") e che denota un trattamento quasi da "minus habens" verso il pubblico tricolore.
      È come se "non capissimo", se avessimo bisogno di "semplificazioni" oppure "non capiremmo" e quindi "non andremmo a vedere il film".
      Ringrazio Alessio che ogni volta ci stupisce con i casi più eclatanti e curiosi dell'adattamento italiano nei decenni! :D

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  2. Manca il più perculato e noto il bellissimo Se Mi Lasci Ti Cancello. :-P
    Moana è comunque comprensibile, per noi italiani l'associazione è automatica.
    Anche all'epoca della uscita di Chappie di Blomkamp per non confonderla per la nota marca di cibo per cani hanno dovuto cambiargli il titolo in Humandroid.

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    1. Se mi lasci ti cancello è già stato elencato nella prima puntata, trovi il link all'inizio di questo articolo.

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    2. Infatti, ho subito immaginato un bambino alla ricerca di "moana film completo" XD

      L'ultimo caso nel quale mi sono imbattuto è "The happytime murders", trasformato per noi in "Pupazzi senza gloria" :(
      Attendo con ansia la terza puntata per vedere quali altre chicche verranno riportate a galla da Alessio :)

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  3. Infatti, non sempre un titolo italiano è sbagliato (emblematico l'esempio de Il tempo delle mele, oggi persino un modo di dire).
    Assurdo Vendetta privata/Licenza di uccidere, e mi pare non sia l'unico caso del genere (o magari successe cambiando nomi a qualche personaggio di qualche opera, e poi ci si ritrovava un nuovo personaggio che in originale aveva il nome già usato dagli italiani).
    SuXbad e l'eterna sagra degli sposalizi e dei "se" erano tipici dell'epoca, anni 2000.

    Moz-

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    1. "SuXbad" è uno dei casi più assurdi: al momento dell'uscita non avevo inteso il riferimento agli sms ed ero convinto si pronunciasse "Sucsbad", "Sacsbad" o qualcosa che alludeva al verbo "to suck"... E onestamente penso di non essere stato l'unico...

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    2. Probabilmente anche io l'avrò inteso così.
      Pensa tu quanto è invecchiato male quel titolo, passato come è passata la moda delle abbreviazioni da sms...

      Moz-

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    3. Mamma mia se ci penso :D
      Una volta si abbreviavano le parole, e ció causava le ire di linguisti e studiosi vari... Oggi si utilizza direttamente il T9 XD

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