Immaginare De Marinis di "Camera Cafè" e Barabba de "La Passione di Cristo" vendere cannabis a Raimondo Vianello sembra qualcosa di assurdo, perfino nella finzione scenica. Ma è accaduto davvero, nella trentatreesima puntata della seconda stagione "Casa Vianello" intitolata "Il mercante di tappeti" e andata in onda nel 1991. Raimondo che fuma in camera? Sandra strafatta che parla romanesco? Andiamo a rivedere uno degli episodi più politicamente scorretti della sitcom più amata d'Italia.
Tutto ha inizio quando Sandra chiede a Raimondo se abbia già contattato un negozio di tappeti in centro; il marito ribatte sostenendo di essere in contatto con un altro commerciante, un arabo di nome Khaled, e di averlo invitato a casa con la sua merce. Perché sarà durante un tè, secondo le tradizioni islamiche, che avverrà la trattativa, memore di un'esperienza in Turchia in cui ottenne due tappeti a un quinto del prezzo fissato.
Nel frattempo suona il campanello: è Martini, dell'interno 11, che è atteso dai Vianello per la cena condominiale. Il vicino specifica di avere un "appuntamento in casa" nel tardo pomeriggio ma che, appena si sarà concluso, si presenterà.
Raimondo esprime il suo scetticismo verso un personaggio "ambiguo" e "losco", e per una volta la pettegolissima Tata è d'accordo con lui, confermando di "aver saputo attraverso il portiere che la signorina Adele dice che il signor Martini è uno che si droga".
I Vianello sono in attesa di un arabo per comprare un tappeto, il vicino ha "un appuntamento in casa alle 18"... cosa potrà mai verificarsi se non il classico equivoco? E difatti nella scena successiva vediamo due personaggi dal look sospetto aggirarsi nell'androne del palazzo: sono Renato Librandi, futuro interprete di Augusto De Marinis in "Camera Cafè" e Pietro Sarubbi, che nel 2004 verrà scelto da Mel Gibson per il ruolo di Barabba ne "La Passione di Cristo"!
Nell'episodio sono Loris e Mohammed, due spacciatori che hanno un appuntamento con "il tipo a cui devono portare la roba", alludendo quindi al signor Martini. "Hashish o erba?" chiede il magrebino, mentre l'italiano risponde "erba colombiana", con la quale avrebbe confezionato degli "svuotini" di sigaretta proprio per non dare nell'occhio.
Ma non ricordano a che interno debbano recarsi: dieci o undici? Ma non possono chiedere al portiere: la cosa desterebbe sospetto: così i due approfittano di una distrazione e si intrufolano nel palazzo.
Contrariamente al suo carattere, Raimondo si prapara all'incontro con Khaled addobbando la casa e indossando un abito tradizionale, "perchè così il signor Khaled capirà che sono un estimatore dell'Islam, dei suoi usi e dei suoi costumi".
Suona il campanello, e a presentarsi sono proprio Loris e Mohammed, scambiati da Vianello per quelli dei tappeti e accolti con un "Allah Akbar", frase che nel 1991 era soltanto un saluto.
Mohammed intuisce subito di trovarsi davanti a "Vianello, quello della televisione" quando il loro cliente doveva chiamarsi Martini, ma Loris ipotizza l'uso di un nome falso per proteggere la sua identità, e subito il discorso si sposta sulla ghiotta opportunità economica dell'operazione, aggiungendo che i due sembrano un poco scemi.
Ed ecco la girandola degli equivoci: i Vianello non vogliono "roba sudamericana" ed è così che Mohammed elenca tutta la merce in suo possesso: marocchina, turca fino a passare al "afgano nero, Manali puro", scelto sia in virtù cromatica che per la provenienza orientale (sebbene la località non si trovi in Afghanistan ma in India).
immagine da it.wikipedia.org
Ma i due vogliono "provare per vedere che effetto fa", ed è così che un ignaro Loris offre a un'ignara Sandra Mondaini una delle sue "sigarette" alla marijuana.
La soubrette nota subito la stranezza e la accende, mettendosi subito a parlare romanesco in modo non dissimile a Gianfranco Funari.
Raimondo, convinto che il fumo sia parte integrante della contrattazione, si fa mostrare da Loris come sia meglio consumare il prodotto.
Vianello segue le istruzioni alla lettera.
E gli effetti si fanno presto vedere.
Ma nel frattempo ecco che in portineria si presenta il vero Khaled, che ovviamente non verrà mai ricevuto.
I Vianello intanto sono sdraiati sul divano, completamente in preda al THC, che decidono con i due spacciatori quanta "merce" acquistare, ancora convinti che si stia trattando di tappeti. "50, 100 kg" ma, visto che la sera avranno ospiti, chiedono di portare la roba "per vedere se piace o no".
I due se ne vanno dando appuntamento a più tardi, e alla richiesta di Sandra di "un'altra sigarettina" lasciano ai coniugi l'intero pacchetto perché, come sostiene Mohammed, "sono grandi clienti, grandi amisci, gente importante".
La Tata annuncia la chiamata del portiere, ma ciò che si trova davanti è una scena irreale, con Sandra e Raimondo sdraiati, per la prima volta in completa armonia. "Un altro venditore? devono essersi messi d'accordo?" e un fattissimo Raimondo dice di riferire che non sono in casa, che sono "in viaggio", "in Turchia", perchè "la Turchia sembra casa nostra".
Ma mentre i due in cucina cercano di far fronte alla crescente fame chimica, ecco che le "sigarettine" cadono e cercano di raccoglierle, dando vita a una gag degna dei tossici più incalliti.
Suona di nuovo il campanello, e stavolta è proprio Martini, inizialmente scambiato per Khaled. "Ma cos'avete fumato in questa casa?" si accorge ed ecco un nuovo equivoco: il vicino intende che i Vianello siano a loro volta consumatori di spinelli, anzi "degli intenditori".
Ecco giungere altri condomini per la cena prefissata: nonostante la presenza del marito, Raimondo abbraccia la procace signora Valeria giustificandosi "oggi sono così, senza inibizioni".
Ed è dopo qualche boccata che si presenta in sala cantando "È l'amore uno strano augello" dalla "Carmen" di Bizet, col vassoio di profiterole fantasiosamente guarnito.
La domestica sembra aver perso ogni inibizione sommergendo i presenti con allusioni e battutine, finendo per sedersi in braccio a un presente accompagnato dalla moglie.
Ma quando la situazione sembra ormai degenerare, ecco che ai commensali vengono distribuite le "sigarettine orientali". E tutti giù a ridere, compreso l'on.Pernove, ancora lontano dal ruolo di "Nicola, il migliore amico di Raimondo", che sfumacchia di gusto.
Mentre il signor Martini, con la testa reclinata all'indietro, dimostra tutta la sua "esperienza" nel settore.
Mohammed sostiene di non essere riuscito a portare tutti i 100kg, ma è quando si parla di "tappeti" che si svela l'equivoco: i malviventi estraggono la busta di "Manali nero" definendola col nome che più gli spetta, "droga". "E cosa ci facciamo noi con questo nero?" "Quello che avete fatto fino adesso: drogarvi" "drogarci noi?" e giù risate.
Ma ecco arrivare i carabinieri, capeggiati dal commissario "Canna", che dopo giorni di pedinamenti a due vecchie conoscenze hanno fatto scattare l'operazione.
"Un droga party in piena regola": detenzione, uso e spaccio di stupefacenti, e tutti dentro.
Per finire, la classica scena del lettone, dove Sandra specifica che i due si trovano agli arresti domiciliari.
Conclusioni? Per esserci trovati nel 1991, l'argomento-marijuana/spinelli/droghe leggere è trattato in modo sorprendentemente ironico e moderno.
A 13 anni dall'ultima puntata, "Casa Vianello" continua a dimostrarsi attuale confermandosi come uno dei prodotti più brillanti e geniali della nostra tv: un motivo in più per riscoprirla oggi, episodio per episodio, in una maratona che ci farà ancor più render conto del declino mediatico che stiamo attraversando.
Raimondo, Sandra...quanto ci mancate.
L'episodio completo
Nino Baldan
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Qui avevano osato veramente parecchio! :)
RispondiEliminaDecisamente! :O
EliminaDifatti anch'io son rimasto sorpreso (considerato che si parla del 1991) e ho pensato che la puntata meritasse per forza un post :)
Aahaah!
RispondiEliminaSicuramente l'avrò vista, poiché vedevo tutte le puntate, ma onestamente non ricordavo questo episodio.
Anche io l'avrò vista...ma vista la mia età all'epoca (7 anni) probabilmente non ci avrò neanche fatto caso :) ricordo quando su Striscia ritraevano Pannella con una mega-canna in bocca e io chiedevo ai miei chi fosse quel politico con la SIGARETTA GIGANTE :D
EliminaIo, che pure seguivo la sit-com (persino Cascina Vianello!) non credo di aver mai visto questa puntata. Oppure semplicemente nel 1991 non la capii del tutto.
RispondiEliminaNon vedevo fumare una canna con le mani a conchiglia... dal 1996 circa XD
Interessante, comunque. Oggi forse non farebbero mai una puntata così, o la farebbere in una serie dissacrante.
Moz-
Idem per me, come dicevo a Pirkaf :)
EliminaComunque, dopo essermi sottoposto a una maratona completa di tutte le stagioni, sono sempre più convinto che "Casa Vianello" fosse stato un po' la nostra versione de "I Griffin" o di "South Park" :)
Durante la visione mi sono imbattuto anche in altre "chicche" che onestamente non ricordavo e alle quali, prima o poi, dedicherò il meritato spazio :)
mmmh profiterole...
RispondiElimina:D
Eliminaanche se il vassoio mi faceva più appetito PRIMA che la Tata lo guarnisse :D
Mi ricordo benissimo questo episodio, visto alla prima messa in onda 30 anni fa (avevo 10 anni...). Aveva fatto scompisciare tutta la famiglia, compresi i miei genitori molto bacchettoni.
RispondiEliminaIo invece non lo ricordavo... Sarà che all'epoca (avevo 7 anni) forse ero troppo piccolo per "capire" :)
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