31 marzo 2020
Venezia ai tempi del coronavirus - su "VeniceGondola.com"
Qualche giorno fa avevo parlato di coronavirus e delle sue possibili conseguenze per l'economia globale; ma in che condizioni versa Venezia, che nel 2019 accolse 28 milioni di turisti e che ora, a causa delle restrizioni imposte del Governo, vede le sue calli completamente deserte?
Oggi sono ospite di VeniceGondola.com per raccontare più da vicino le condizioni della città lagunare.
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Ringrazio Davide Volpato e VeniceGondola.com per lo spazio che mi è stato concesso!
Nino Baldan
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Ho visto le foto dei pesciolini nei canali e delle anatre nei pontili, veramente impressionante come la natura si riappropri subito degli spazi!
RispondiEliminaEsatto Fabrizio, l'ho pensato anch'io...e ho avuto per la prima volta la sensazione che la natura avrà sempre la meglio sull'uomo, qualunque cosa egli farà, costruirà e deciderà...
EliminaUna situazione che è così ovunque. Anche qui, nei negozietti c'è più vita, sempre a un metro di distanza.
RispondiEliminaCosa succederà a tante attività? Vedremo... mi piacerebbe pensare che, siccome TUTTO è fermo, TUTTO slitta, e quindi sarà semplicemente come se non avessimo vissuto due mesi.
So che non può essere così facile.
Anche perché non tutti riapriranno di colpo...
Moz-
Penso che i negozi di vicinato supereranno la serrata, magari con qualche perdita, ma sopravviveranno... La situazione è diversa per chi lavora nel turismo e nei viaggi: anche dopo la riapertura i flussi non saranno più gli stessi - dicono gli esperti - almeno fino al 2021...
EliminaImmagina chi ha investito in una zona turistica come Venezia, dove un negozio di 90 mq ha un canone mensile di 15/20 mila euro (oltre al costo del personale), costretto a vendere tonnellate di souvenir per andare incontro al mercato... chi ha preso in affitto due, tre appartamenti per subaffittarli come b&b... chi ha in gestione un ristorante, un albergo, uno stabilimento balneare e aveva già fatto i conti sugli incassi della stagione...
Gli "stagionali" non saranno più chiamati, i "fissi" non avranno problemi a patto che l'attività sopravviva a 2-3 mesi di incassi-zero... Ci sarà una crisi epocale, senza precedenti, e quello che mi preoccupa è che molta, troppa gente non se n'è ancora resa conto... Al supermercato sento gente dire "per maggio riapro l'hotel", "a giugno torna tutto come prima"... ma chi si muoverà con mezzo mondo ancora in "lockdown"? O le restrizioni verranno forse tolte così, un giorno per l'altro, e via con ponti, festività e Carnevali come non fosse successo nulla?...
Venezia si era assestata sulla quota-28 milioni di turisti l'anno: hotel, trasporti, bar, b&b, negozi e ristoranti contavano su quelle cifre (se non a un incremento) per giungere indenni alla soglia di novembre/dicembre... e ora che succederà?
Anch’io la vedo molto dura.
RispondiEliminaCome scrivi te adesso sotto gli occhi c’è una Venezia più “tranquilla “ ..dei negozietti di vicinato.
È un bel quadro ma non serve a far ripartire l’economia di una città turistica .
Sapessi , parlando di Padova come rimpiango i giorni in cui maledivo di non riuscire a trovare un parcheggio.
Rimpiango il caos ..chi l’avrebbe mai detto.
Ciao
Venezia era diventata una macroindustria da 28 milioni di presenze l'anno, ma la concorrenza al ribasso degli ultimi decenni aveva richiamato prevalentemente manodopera non specializzata, che con le paghe percepite non poteva neanche permettersi di viverci.
EliminaMi dispiace per quei pochi che ancora lottavano contro affitti stratosferici, prodotti import e un turismo sempre più "mordi e fuggi", ma sono convinto che la grande morìa delle attività veneziane - anche quelle legate all'arte dell'ospitalità - fosse già avvenuta ben prima dello "stop" imposto dal Governo...