11 domande nel Disney Universe... e riflessioni sul tema (Geek League) | Nino Baldan - Il Blog

17 aprile 2020

11 domande nel Disney Universe... e riflessioni sul tema (Geek League)

Il mio debutto nella Geek League con 11 domande sull'universo Disney

E alla fine sono entrato anch'io nella "Geek League": la "lega dei supereroi" del blogging guidata dall'inossidabile MikiMoz. Ammetto la mia iniziale indecisione, costituita non tanto dalla mancanza di fiducia per il suo leader e per molti componenti (che conosco, seguo e ammiro), quanto per lo stesso concetto di fondo: sono anch'io un geek? Sono anch'io un nerd? Ma forse è proprio l'argomento "Disney" il più adatto a esprimere i miei dubbi e le mie perplessità; così ho riflettuto e, senza alcuna esitazione ho risposto al buon Miki con una sola parola: "obbedisco"!

Se questa è una "lega dei supereroi", farò volentieri il personaggio dalle tinte oscure -presente in ogni serie - che usa i suoi poteri al servizio dei "buoni"; quello di un altro universo, portatore di tecnologie aliene ma - al tempo stesso - sempre pronto a imparare.

Che dire? La Disney è stata un po' la mia seconda mamma fin dai tempi dell'asilo: non c'era giorno che non passassi ore a riempire fogli di Topolino, Paperino, Paperone e Qui Quo Qua, con schizzi a pennarello che nemmeno mi degnavo di completare. Tanta era la mia foga di "disegnarne un altro" che non riuscivo a concentrarmi su ciò che facevo. E il mio recente libro omaggia le creature di Walt già nella prima parola del titolo: "TOPOLINI, Kombattini, Bim Bum Bam".

Tuttavia, man mano che crescevo, da quell'universo mi sono gradualmente distaccato: da una parte per motivi anagrafici, ma dall'altra per la nuova piega "moraleggiante" - non presente nella Disney che conoscevo. Ai miei tempi, i personaggi rappresentavano una versione "cartoonesca" della realtà di tutti i giorni; e nonostante non esistessero padri, madri e figli - che avrebbero creato interrogativi sulla procreazione  - non era raro vederli bere, fumare e cacciare.

Pippo che fuma: una scena che Disney+ ha rimosso
Pippo che fuma: una scena che Disney+ ha rimosso

Continuai a leggere Topolino fino alle medie, quando i crescenti richiami al politically correct e all'ecologia me ne fecero del tutto disinnamorare. Volevo divertirmi, non ricevere una morale.
(Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam, capitolo 2: "Topolino")

Ed ecco, quindi, arrivare il mio distacco. Avevo 13/14 anni, e quel limbo tra l'essere bambini e il voler inseguire gli adulti mi portò ad abbracciare tutt'altro mondo. Nel frattempo la Disney continuò a sfornare film di successo, ma che per il sottoscritto rimasero dei semplici nomi. Successivamente l'azienda acquisì alcuni marchi mediatici (ABC, ESPN, Fox, Hulu) oltre ai diritti di serie che poco o nulla avevano a che fare con la Disney del passato (Power Rangers, Baby Einstein, Muppets, Jetix, Pixar, Marvel, Lucasfilm).

Nel 2020 ci troviamo quindi di fronte a un colosso "acchiappatutto" che di anno in anno sforna decine, centinaia di prodotti mainstream, senza concorrenti che possano rivaleggiare con il suo potere economico. Un'azienda cinica e monopolista, che Trey Parker e Matt Stone hanno più volte punzecchiato per il "vendere sesso agli adolescenti" oltre che per la recente "sudditanza cinese": in "South Park" il presidente della Disney è lo stesso Topolino, raffigurato in versione malvagia e senza scrupoli.

Il crudele Topolino a capo della Disney come viene raffigurato in South Park

E qui si torna al discorso iniziale: qual è oggi il significato di nerd o geek? Un tempo lo era chi amava un prodotto "di nicchia", chi non seguiva il calcio ma collezionava gli albi dell'Uomo Ragno, chi non andava in discoteca ma riguardava allo sfinimento Guerre Stellari. Ha ancora senso questa definizione? E' ancora "nerd" chi subisce "il blockbuster dell'anno" creato col solo scopo di vendere merchandise? Che differenza c'è tra chi va in curva a tifare Juve/Inter/Milan e chi affolla i raduni esaltando un prodotto "standardizzato" che "deve piacere a più gente possibile" facendo attenzione a "non offendere nessuno"?
Se questo è essere nerd nel 2020, io non lo sono.

Anzi, continuo imperterrito a dubitare di ciò che è per tutti e continuando a cercare le perle, le rarità, ciò che possa risvegliare la mia curiosità e la mia voglia di analisi. Come quando il wrestling era "di nicchia" e non se lo filava nessuno: un intero mondo "nascosto", da scoprire, e che ho definitivamente abbandonato quando sono nati astucci e zainetti, quando hanno fatto capolino nomi "semplificati" come "Tartufone" e "Cornutone", quando in pratica lo guardava chiunque.

Ma andiamo alle 11 domande che mi sono state sottoposte:


Classico Disney Preferito


Già da piccolo non ho mai nutrito un particolare interesse per i "film annuali" della Disney: sì, li guardavo, ma senza partecipare alle discussioni entusiastiche che li riguardavano; a essi ho sempre preferito i fumetti, che sono sempre stati la mia fonte principale di fantasia e ispirazione.
Premetto che il mio ultimo Classico Disney è stato "Il re Leone" del 1994 - con due eccezioni: "Il Pianeta del tesoro" (2002), recuperato qualche anno fa e che non sono riuscito a finire perché piombato in un sonno profondo; e "Ralph Spaccatutto", che neppure pensavo fosse della Disney.
La mia scelta appare quindi piuttosto limitata, ma proprio per questo mi spinge ad andare... sul classico: "Biancaneve e i sette nani" uscito - addirittura - nel 1937. Fu il primo vero lungometraggio animato, interamente costruito a mano: immaginare l'incredibile mole di lavoro utilizzando i mezzi dell'epoca, in maniera del tutto pionieristica e senza nulla di pregresso a cui ispirarsi non mi fa che propendere per questo.

Biancaneve canta con un uccellino dal classico Disney del 1937
immagine da noidegli8090.com

Live action Disney preferito


Non ne ho voluto vedere nemmeno uno. Perché i Classici devono essere rifatti, adattati e spesso stravolti? Perché forse i bambini d'oggi abituati al "compiuter" storcerebbero il naso davanti a immagini ormai vecchie e datate? Perché le tematiche di allora farebbero oggi gridare allo scandalo?
Quand'ero bambino io, "Biancaneve e i sette nani" rimaneva quello del 1937, "Dumbo" quello del 1941 e "Lilli e il vagabondo" quello del 1955: opere originali che rappresentavano la società nel momento in cui sono uscite. Nelle versioni "rivedute e corrette", invece, Jasmine è un'eroina femminista, i corvi di Dumbo sono stati rimossi in quanto "stereotipi razzisti" e la stessa sorte è toccata alla canzone di Si e Am di "Lilli e il Vagabondo", colpevole di "prendere in giro gli asiatici".

Ottima operazione commerciale, Disney. "Commerciale", appunto, ma che non incontrerà mai i miei gusti.


Film dell'universo Disney preferito


Qui io vado con il cuore: "Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta" (1990) che fino a ieri credevo fosse un Classico Disney, ma che alla fine è solo la trasposizione cinematografica della serie "Ducktales" (che adoravo proprio per la sua vena avventurosa).
E non potrò mai dimenticare quel pomeriggio al cinema, del quale ricordo le locandine appese, la ressa di bambini e l’odore vintage delle poltroncine. Ma soprattutto la nonna che mi aveva accompagnato.

Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta, lo spin off ''Ducktales''


Personaggio Disney preferito


Fino all'ultimo sono stato indeciso tra il buffo Paperino, nel quale un po' tutti possiamo immedesimarci e il self-made-man Zio Paperone e le avventure negli angoli più remoti del pianeta. E alla fine...il mio voto va ex-aequo.


Film Marvel preferito


Lo ammetto: non ne ho mai visto uno. E per lo stesso motivo che nel 2005 mi ha allontanato dal wrestling: i fenomeni per tutti non mi hanno mai particolarmente attirato.
Chiamatelo pure "preconcetto" ma per me è sempre stato così... Senza contare che non sono mai stato un amante dei film puramente d'azione: sono addirittura arrivato a "mandare avanti" i combattimenti per arrivare ai dialoghi e alle parti narrative.


Una scena dal film Marvel ''Avengers''
immagine da wannart.com


Personaggio Marvel preferito


Forse l'Uomo Ragno, in quanto è stato il primo che ho conosciuto attraverso i cartoni del 1981 che guardavo da bambino.


Film della saga di Star Wars preferito


Di "Guerre Stellari" ho sempre sentito parlare fin da piccolo, acquistando anche il gioco per Game Boy senza averne mai visto un film. Nel 1997 acquistai il cofanetto di VHS della prima (e allora unica) saga e ne rimasi davvero affascinato: finalmente una fantascienza seria senza i "cattivi tonti" che facevano le voci buffe.
Nonostante i film fossero ambientati "in una galassia lontana lontana", tutto ciò che si vedeva sullo schermo appariva "umano" e "credibile": proprio quello di cui un quattordicenne aveva bisogno per allontanarsi da "Power Rangers" e "Tartarughe Ninja" che anagraficamente sentiva ormai lontani. Il mio film preferito? Forse il secondo, meno inflazionato del primo e con una maggior varietà di ambientazioni.

Non serve che lo dica: "le nuove trilogie" non so nemmeno di che cosa parlino. Mi sono bastati i trailer in computergrafica per farmi capire che quella non era... roba per me

Luke Skywalker sul pianeta di Hoth
immagine da seenonceleb.com


Personaggio della saga di Star Wars preferito


Vado sul classico: Luke Skywalker. Perché è un eroe "buono" ma che al tempo stesso possiede un lato "umano". Dei nuovi personaggi idem come sopra: never covered.


Film di animazione Pixar preferito


Ammetto: di film Pixar ne ho visti solo CINQUE: "Toy Story" a tredici anni mentre ero in villeggiatura a Fiera di Primiero; "Ratatouille" e "Cars" al cinema con qualche ex, "WALL.E" in streaming, e più di recente "Inside Out" - che mi ha ammaliato con le sue tematiche a sfondo psicologico. Alla fine la mia scelta, seppure in un novero più che limitato, va per quest'ultimo: un film certamente più "per adulti" che per bambini. Ed è stato proprio "Inside Out" a mettermi in testa l'atroce dubbio di essermi perso altre pellicole Disney-Pixar potenzialmente interessanti.

Immagine da ''Inside Out'' della Disney Pixar
immagine da cinefacts.it


Personaggio Pixar preferito


Non conosco la maggior parte dei personaggi Pixar se non per averli visti su zaini, diari e astucci negli ipermercati. Se qualcuno mi dicesse "Nemo" o "Dory" la prima cosa che mi verrebbe in mente è "comunicazione di servizio: il signor Galimberti è atteso alle casse". Vado allora su Woody di "Toy Story", più per un omaggio al buon Frizzi che per altro.


Disney+: sì o no?


Dopo aver esternato le mie considerazioni, non credo sia neanche necessario che risponda a questa domanda, ma ad ogni modo: NO. Non c'è nulla del suo catalogo che mi possa interessare, e per il momento rimango un cliente del solo Netflix, anche se deluso del suo pacchetto. Perché? Perché, stando agli entusiastici racconti di un amico "che ha vissuto in Ammerega", al suo interno ci avrebbe dovuto essere "tutto" - quando alla fine non c'è molta differenza da ciò che offriva un vecchio distributore di VHS/DVD a noleggio.
Farò mai l'abbonamento a Disney+? Forse, un giorno, quando avrò dei figli, anche se questa pandemia ha stravolto i piani un po' a tutti... non so chi, in questo particolare momento, possa mettere in cantiere un bimbo con così tanti interrogativi all'orizzonte...

Per concludere: sono un nerd? Sono un geek? Sono semplicemente "vecchio"?
Se fossi stato bambino adesso avrei avuto un'opinione diversa della Disney attuale?
Forse sì, forse no, ma tenendo conto che neppure da piccolo mi hanno mai affascinato i Transformers e i Masters of the Universe perché "precostruiti" e perché "li avevano tutti", preferivo sfogare la mia fantasia con i LEGO...  
Probabilmente qualche film Disney lo avrei visto ugualmente, ma sarei finito per incanalare la mia curiosità su qualcos'altro: magari i fatidici "playset in compensato" costruiti dal nonno sarebbero saltati fuori comunque. Avrei comunque salvato i fumetti: gran parte del vocabolario che tuttora utilizzo proviene dalla lettura di Topolino.

Una pila di uscite del settimanale Topolino
immagine da katawiki.it

Probabilmente qui c'è la chiave di tutto: un tempo i nerd erano quelli che rifiutavano la cultura standard rimpiazzandola con qualcosa di più complicato, cervellotico, che soddisfasse la loro predisposizione mentale.

Se così fosse anche oggi, io nerd lo sono, a tutti gli effetti.

E a non esserlo, forse, è la Disney con tutti gli "universi" che ha acquisito e che ormai non rappresenta altro che un cinico business della cultura mainstream.

Nino Baldan


Gli altri post della Geek League sullo stesso argomento:

REIGN OF EMA
NERDITUDINE
CAFFÈ DI RIKY
OMNIVERSO
LA BARA VOLANTE
ORSO CHIACCHIERONE
PIETRO SABA WORLD
MOZ O'CLOCK
IL MORO
IL MONDO DI NERD


Leggi anche:

. "Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam": il mio libro (con prefazione del DocManhattan)

. Pippo e il fumo - su "Moz O'Clock"

. 12 canzoni politicamente scorrette del passato

. Essere "Blogger" alle soglie del 2020? - il tag

. Essere "vecchi" a 35 anni? Considerazioni

36 commenti:

  1. Biancaneve e i sette nani mi sa che, a memoria, è stato il mio primo classico Disney visto (non so se al cinema in una versione re-edit o in televisione).
    Giusta citazione anche del film di Ducktales! Il finale mi gasava un casino, con l'inseguimento e la mitica sigla del cartone di sottofondo.

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    1. Di "Biancaneve e i sette nani" ricordo anche la videocassetta che comprò mio padre, con un "disturbo" orizzontale in pieno schermo che nemmeno la rotella del "tracking" riusciva a eliminare :D

      Il film di "Ducktales" mi gasò al punto che dedicai a Paperone e le sue avventure il successivo tema scolastico, rischiando il "fuori tema" e ignorando addirittura la ricreazione (lo avevo scritto anche sul libro :))

      P.S.: grazie per essere "tornato" con il tuo nuovo blog extra-calcistico! ;)

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    2. E' vero, ricordo il pezzo del libro in cui lo raccontavi.
      Comunque confermo: dal 5 maggio avrò la fibra e un mese di Disney+ in regalo.

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    3. Anch'io devo decidermi di passare alla fibra :(
      Anche perché il suo canone mensile è praticamente lo stesso dell'ADSL :)

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  2. Vabbè dai, Marvel o meno (seppur è una gran pecca) benvenuto nella banda :D
    Zio Paperone comunque lo adoro ;)

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    1. Grazie Pietro! :) Ammetto la "pecca", ma per la Marvel non ho mai avuto un particolare interesse, escludendo "l'Uomo Ragno" e "l'Uomo Ragno e i suoi fantastici amici" che guardavo da piccolo sulle reti Rai.

      Forse sono sempre stato "cervellotico", forse non ho mai amato la "pura azione" (e questo l'ho riscontrato anche nel wrestling, dove "mandavo avanti" gli incontri troppo lunghi e in "Dragon Ball", che preferivo PRIMA della serie "Z"). Ti dirò la verità: da piccolo non mi dispiaceva Superman - che ho conosciuto con i "vecchi" albi di mio padre - ma soprattutto Batman. Ecco, Bruce Wayne mi ha sempre affascinato per NON avere superpoteri oltre che per le tinte "noir" e più "realistiche" delle sue avventure... i film/fumetti Marvel puntavano invece su voli, esplosioni, mutazioni...

      Magari è sempre stato un mio pregiudizio, ma sono tuttora più attratto da una commedia/film psicologico che da due ore di "fuochi d'artificio", durante le quali la mia testa non rimane "ferma" e pensa inevitabilmente ad altro.

      Zio Paperone era un po' il sinonimo di "avventura": luoghi affascinanti, misteriosi, lontani... In particolare mi sono affezionato a Don Rosa che a sua volta riprendeva Carl Barks :)

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  3. Io non penso che il tasso di nerditudine sia dovuto al fatto che mi piacciano cose più di nicchia o meno, io stesso guardo tutti i film della Marvel ma guardo anche serie tv che non vede nessuno, leggo Topolino ma anche fumetti underground..l'importante è fare quello che piace :) Comunque mai come oggi una definizione di "nerd" è veramente ardua

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    1. Ho recuperato un post dell'Antro Atomico (nel quale eri intervenuto anche tu :)) Ha senso parlare ancora oggi di nerd?. Il Doc sosteneva che tutti qugli hobby che un tempo erano giudicati "nerd" SONO la cultura POP dei giorni nostri, facendo l'esempio della t-shirt di Green Lantern, diventata essa stessa un oggetto di moda.

      E non posso essere più d'accordo. Fino a poco fa i "nerd" erano gli "emarginati", quelli che non aderivano alla "cultura predominante" fatta di sport, discoteche e ragazze. In una classe scolastica, i "nerd" erano quelli che non giocavano a calcio, che non andavano alle feste, ma si "perdevano" in interessi settoriali come computer, fumetti e libri fantasy. Con l'avvento dei social, ognuno ha trovato mille, diecimila, centomila persone con i propri interessi, senza dimenticare che gli smartphone hanno dato la "tecnologia" in mano a chiunque, anche ai truzzi/tamarri che prima la deridevano.
      E così, ognuno ha i suoi "gruppi", le sue "pagine", i suoi "like" a seconda degli interessi.

      Si può ancora essere "nerd" nel 2020? E chi potrebbe esserlo? Chi si sofferma in modo maniacale anche su un fenomeno mainstream? Chi conosce vita, morte e miracoli di un regista in forza alla Disney o di qualche mercenario della Serie A? O avrebbe comunque il suo "gruppo", mediamente esteso, di amici con cui uscire, giocare, divertirsi? Quale interesse è attualmente "di nicchia", "malvisto" e in qualche modo "socialmente repellente"?

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  4. Interessante la riflessione.
    Io stesso NON sono nerd, ho semplicemente delle passioni che mi accomunano ai nerd... ma ne ho tante altre che non sono nerd per niente.
    Oggi è una moda, e forse questo può tornare a vantaggio nostro, noi che amiamo certe cose.
    Come è una moda il fare live-action Disney, ma quello è per motivo commerciale: devono estendere i diritti sul marchio.

    Moz-

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    1. Grazie Miki! :) Spero che queste mie "digressioni" non portino al mio allontanamento dalla League ;) ma di aver contraccambiato il tuo invito con spunti potenzialmente interessanti per l'intera community :)

      Un'altra riflessione potrebbe riguardare la differenza tra "nerd" e "geek": ho cercato in rete, ma ciò che ho trovato sembra fuorviante e contraddittorio. In pratica, il "geek" non sarebbe altro che un "nerd 2.0", meno propenso all'isolamento e con una miglior vita sociale; un'evoluzione che appare "figlia" dei nuovi mezzi di comunicazione.
      Sei d'accordo? :)

      Ma anche qui, contraddizioni, contraddizioni e contraddizioni :D I "nerd" de "La rivincita dei nerd" non erano comunque amici tra di loro? Non è che "geek" è soltanto una parola "meno discriminante" per definire lo stesso concetto? E dove finisce il "geek" e inizia l'"hipster"? Un amico si definiva "orgogliosamente nerd" ma disponeva di tutti i ritrovati Apple, conduceva una vita sociale (movimentata) e strizzava l'occhio a Starbucks e alla politica Dem americana: come lo definiremmo? :)

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    2. Entrambe le parole nascono come offesa (se ricordo bene, nerd è sinonimo di svitato mentre il geek era qualche pazzoide da carnival, meno strano del freak, ma comunque "non normale") ma geek ha subito un "rebranding", se mi passi l'espressione.
      E mo' sei geek pure se riesci a configurare un furbofono :P

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    3. Come le ragazze che si definivano "videogiocatrici" solo perché giocavano a Candy Crush :D

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  5. Benvenuto nella Geek League e complimenti per la riflessione sull'essere nerd, probabilmente nessuno di noi lo è per davvero ma quella parola ci identifica per molte persone. Ormai anche guardare una serie tv fantasy ti fa diventare nerd, mah!
    Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta è bellissimo, condivido anche la scelta di Woody, mi emoziona sempre sentire la voce di Frizzi.

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    1. Grazie Orso Chiacchierone! :)

      Ricordo come negli anni '90 alcuni giovani amassero definirsi "alternativi" ma alla fine vestivano allo stesso modo, ascoltavano la stessa musica e inseguivano gli stessi, identici, modelli... In pratica, quella corrente diventò essa stessa una "moda", con i ragazzini che la adottavano più per "sentirsi parte di un gruppo" che per imporre la propria diversità...e in alcuni ambienti come scuole e università gli "alternativi" divennero "gli altri".

      Penso che nel 2020 la parola "nerd" rappresenti un certo tipo di cultura POP, allontanandosi quindi dal significato originario... Nel senso: se tutti sono "nerd", quali sono quelli "diversi"?

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  6. Credo che si sia sempre data troppa importanza alle parole nerd e geek, comode scatole in cui infilare tutte quelle cose teoricamente rivolte ai bambini (certo, come no) che, alla soglia degli undici anni, diventano indesiderabili, antisociali e antifregna - altro capolavoro di ragionamento: considerare che solo i maschi possano essere nerd. Mah.
    Personalmente, uso quei termini solo per semplificare, ma mi ci sento stretto e largo allo stesso tempo: stretto, perché mi interessano anche cose che col "nerdismo" non c'entrano nulla, e largo perché tante cose "nerd" non mi interessano.
    Alla fine, mi occupo di ciò che mi piace, come dovrebbe fare chiunque col proprio tempo libero, se ne ha, e le categorie le lascio agli psicologi da salotto TV e ai pubblicitari.
    Con buona pace della multinazionale assoluta che voleva mettere il trademark su una cosa non inventata da alcun suo dipendente, el dia de los muertos

    https://edition.cnn.com/2013/05/10/us/disney-trademark-day-dead/index.html

    (Ecco, QUESTA la chiamerei "appropriazione culturale": voler prendere una cosa non del tuo background per impedire a chiunque altro di averla. Non certo la citazione di, boh, un mostro giapponese in un'opera di un occidentale)

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    1. La faccenda di "el dia de los muertos" è veramente inquietante, come lo sono a mio avviso l'"adattamento", la "semplificazione" e la "censura" che già nei primi anni '90 mi fecero gradualmente abbandonare la Disney. Certo, la cosa coincise con l'inizio della mia adolescenza e non ci feci più di tanto caso, ma a conti fatti è il QUESTO il modus operandi di un colosso che vuole conquistare più mercato possibile senza "scontentare" e "creare grattacapi" (vedi la Cina). Un prodotto "standardizzato" e "ripulito" (addirittura CENSURANDO le scene dove Topolino e Pippo PESCAVANO qui), "adatto a tutti" che non mi sento di accettare perché io non sono "tutti": io ho la mia testa, la mia curiosità e il mio senso di discernimento che non possono certo mettere a tacere.

      Ho ADORATO la saga D.U.C.K.S. proprio per i suoi riferimenti alla storia, alla società e a concetti "adulti" quali l'amore e la morte. Lo stesso Don Rosa ha dichiarato che la mercificazione della Disney "ha ucciso la sua passione" spingendolo a ritirarsi e a METTERE IL COPYRIGHT SUL SUO NOME perchè "se vogliono pubblicare, lo facciano senza nominarmi. Non mi piace l'idea che Disney prenda quel che abbiamo fatto io e Carl Barks e lo stravolga completamente".

      Ognuno deve seguire ciò che piace, giusto, e a me tutto ciò non piace.

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    2. Io ormai mi stupisco se trovo una serie Disney che non sembri Disney :P
      Che so, Gravity Falls, o anche Star vs the forces of evil
      Credo che a furia di comprare aziende e talenti, potrebbe capitare sempre più spesso.

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    3. Bella riflessione! In effetti, con l'acquisto di tutte queste aziende la Disney dovrà per forza "estendere" il suo pubblico di riferimento, rivolgendosi anche a spettatori abituati a vedere tutt'altro...

      Chissà come andrà a finire con i vari "Family Guy", "American Dad", "Bob's Burger" e "Archer" ora che anche la Fox è stata inglobata...
      Avremo una Disney parallela, "da bollino giallo", per un pubblico adulto e più smaliziato? O la scure della censura e dell'appiattimento si abbatterà anche su quei prodotti?

      Per ora, né "Family Guy" né "American Dad" né tantomeno "Futurama" sono stati inclusi nel pacchetto "Disney+" in quanto non ritenuti "per famiglie"...

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  7. Interessante analisi, Nino. Io in tutta sincerità fino a 10/15 anni fa nemmeno sapevo cosa significassero le parole geek/nerd... poi grosso modo l'ho capito. Se ho ben inteso, io non ero e non sono un nerd, ma come l'amico che ha commentato poco sopra, ho forse alcune passioni che sono anche nerd. Tuttavia mi definisco maggiormente onnivoro/enciclopedico Ahahahah, ma a modo mio 😁Ad esempio non amo i supereroi Spider-Man, Superman ecc., mai letto i loro fumetti, tranne rari casi forse, non mi piace Star Trek, mi piace moderatamente Star Wars, adoravo e adoro i Masters, adoro il calcio e sono, lo riconosco, il tipico tifoso italiano che urla e impreca quando guarda le partite 😅Sulla Disney: ho letto i Topolini e gli altri albi di Paperino e soci fino ai 10/11 anni. Amavo alcuni lungometraggi come La spada nella roccia,Cenerentola (visto nei primi anni 80 nell'allora Cinema Italia in Strada Nuova), Biancaneve (che mi pare ci proposero già all'asilo, un giorno)...e alcune pellicole con gli attori in carne ed ossa come 4 Bassotti per un danese, Il maggiolino tutto matto (che mi sembra fosse sempre un prodotto Disney), ecc. Da semiprofano in effetti oggi mi stupisco nel leggere che la Disney sta comprando e producendo qualunque roba appaia al cinema, praticamente Ahahahah! Un accostamento Disney-Guerre Stellari, ai miei tempi, sarebbe stato impensabile...
    ps due curiosità, Nino, 1) per caso il cinema dove hai visto Duck Tales con tua nonna è l'Accademia? 2) Avevo capito che i Masters ti piacevano 😮

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    1. Grazie Francesco! Si può dire che l'etichetta di "nerd" è un retaggio del passato, completamente cancellato dall'evoluzione dei media :)
      Quello che era "nerd" in passato ora è "mainstream", e quello che era "mainstream" in passato ora è di nicchia: pensa solo a me che mi interesso ADESSO di Italo Disco e Dance anni '90 cercando i nomi di produttori, cantanti e compositori :P

      Mamma mia, il Cinema Italia in Strada Nuova!!! Sai che non credo di averlo mai visto aperto? :( Probabilmente aveva già chiuso quando ero piccolo...

      Ad ogni modo: DuckTales lo vidi al Centrale (ricordi quando sul Ponte del Lovo c'era la bacheca con la programmazione di tutti i cinema cittadini? :)). Forse all'Accademia andò in seconda visione...non so come funzionava prima, ma da un certo punto in poi Accademia e Olimpia iniziarono a dare solo film d'essai e di seconda fascia... Poi c'era il Ritz a San Zulian con tanto di galleria dove si posizionavano i "bulli" che gridavano e bestemmiavano durante i film :D

      No, i Masters non mi hanno mai interessato :( Tutti ne avevano almeno uno, ma a quei tempi avevo la "fissa" della Disney e dei LEGO e non ci ho mai fatto caso... Forse perché troppo inflazionati, forse perché non ci potevi costruire niente, o semplicemente perchè ad alcuni piace il calcio e ad altri no... questione di gusti :)

      P.S.: alla fine sei riuscito a recuperarlo il libro? ;)

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    2. Libro catturato oggi, finalmente 😉 (Ti ho scritto una mail)
      Riguardo ai Masters: certo, contano i gusti diversi per ognuno di noi, ma, chissà, forse avrà inciso anche il fatto che al loro massimo apice, come giocattolo, tra il 1983 e il 1985, tu eri ancora troppo piccolino per appassionartene 😊
      ricordo eccome i cinema menzionati! Il Ritz, il Centrale, il Rossini... e i luoghi di affissione delle locandine, Ponte del Lovo, esatto, ma anche Ponte dei Greci, e sotto le procura tue vecchie, a San Marco, vicino al bar Americano (torre Orologio). E che risate con i compagni di scuola davanti a poster di film spinti 😂
      Interessante comunque la tua analisi su come si sia frammentata, diciamo, la rappresentazione simbolica del nerd, con un rimescolamento di gusti, passioni, ecc.

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    3. Ti ho risposto alla mail e sono in fermente attesa di un tuo feedback ;)

      Per i Masters hai ragione: ero troppo piccolo per aver vissuto il "boom" :) li ho sicuramente visti "di riflesso", sia nelle loro riproposizioni che nel loro "seguito", "He Man", che non mi ha mai lontanamente incuriosito :(

      Diciamo che da bambino non amavo né il filone "fantasy" né quello "spaziale" (cito dal libro) "perché li trovavo 'finti', 'artificiosi', troppo distanti dalla realtà e dai quali mi sentivo quasi insultato. Perché, a differenza degli altri bambini, sapevo che le basi e i dispositivi del genere non esistevano." ;)

      Le locandine al Ponte dei Greci non le ricordo davvero, ma quelle sotto le Procuratie sì!!!
      Che ricordi che mi hai fatto riaffiorare!!! Ecco, quelli erano i segnali che Venezia fosse ancora UNA CITTA': nella sua piazza c'erano indicazioni PER GLI ABITANTI, non solo cartelli multilingue con scritto cos'è vietato fare... :(

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    4. Già! Penso che le locandine alle Procuratie siano rimaste in uso fino ai primi anni 90. Esatto, erano spazi e utilizzi a misura di cittadini, non di turisti. Le locandine, invece, al ponte dei greci, erano piccoline, attaccate sulla casa che ti trovi di fronte appena scendi i gradini venendo dalla calle stretta.

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    5. Mamma mia... Davvero non le ricordo quelle locandine... Forse perché con i nonni facevo spesso il "giro" opposto e il Ponte dei Greci lo prendevo nell'altra direzione :)

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  8. Ciao Nino.
    Ho deciso di partecipare a questo giochetto rispondendo su ogni Blog che partecipa all’iniziativa ad una sola domanda di quelle poste per blog.
    Seguendo l’ordine cronologico sia delle domande che dei blog sulla lista del Moz .
    Te sei il penultimo e la domanda va su qual’e’ il mio personaggio preferito Pixar..?
    Premetto che pure io ho sempre fatto un calderone con Pixar e Disney e solo da questi post sto capendo i vari personaggi a che scuderia appartengono 😀
    Quindi scremando tutto mi sa che la mia scelta sia molto obbligata, mi sa che della Pixar ho visto solo Nemo e quindi nomino Dori il mio personaggio preferito.
    La simpatica pesciolina smemorata.😀
    Adesso commento il tuo di post: la penso per lo più come te.
    Anagraficamente mi son allontanato da Disney e dai suoi personaggi, parlo di topi e paperi ovviamente.
    Forse per lo stesso motivo che dici te sulla morale..anche se non ho mai pensato al discorso che fai te sugli atteggiamenti/comportamenti dei personaggi tipo sigarette , fucilate ecc..
    A me non piaceva quello che mi dicevano gli adulti riguardo alla scelta dei fumetti.
    A me son sempre piaciuti i fumetti dei super eroi , ma gli adulti a quei tempi mi “imponevano” la lettura di Topolino perché rispetto ai miei cari F.Q della Marvel le storie dei paperi e topi erano più istruttive.
    Forse non avevano torto ma a me che me fregava?
    Ho sempre amato nel fumetto la possibilità di evadere con la fantasia.
    Le storie dei topi &Co. per me limitavano questa possibilità.
    Adesso che la Disney ha preso pure la Marvel ho avuto il timore che potesse influire censurando in qualche maniera con la storia del politicamente corretto la politica dei fumetti di Stan Lee , ma per ora non mi pare sia successo quindi incrocio le dita.
    Mi piace quello che hai scritto e mi ci ritrovo senza dubbio.
    Buon weekend

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    1. Ciao Max! :)
      Infatti, come ho detto, non ho mai capito se ad allontanarmi dalla Disney sia stata la "nuova" piega moraleggiante o il sopraggiungere dell'adolescenza... Propenderei per la seconda ipotesi, ma a mettermi qualche dubbio sono state le storie di Don Rosa e le striscie di Floyd Gottfredson che ho AMATO pur avendo già raggiunto i diciotto anni...

      Gli adulti non volevano che leggessi gli albi dei supereroi?
      Lo STESSO scenario si era prospettato per me con i videogiochi e i fumetti giapponesi :D "sono diseducativi", "rendono stupidi", e questo ai miei occhi non fece che renderli ancora più interessanti :D

      Cambiamenti in Marvel o Lucasart? Mmmm sicuramente non come in Disney, vista la diversa fascia d'età di riferimento ;) ma qualche censura in termini "politici" potrebbe comunque arrivare.... Chissà!

      Buon weekend anche a te!

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  9. Per "DuckTales" ero letteralmente impazzito :)
    Ammetto però di non aver visto una sola puntata del reboot...forse, come dicevo nel libro, per paura di "sovrascrivere" i miei ricordi infantili...

    Non metto in dubbio la qualità dei prodotti Disney - d'altronde si parla di progetti ad alto budget, con migliaia di persone al lavoro su ogni fronte - quanto se i suoi film siano ancora da considerare "nerd", in particolare i settori Marvel e Lucasfilm.

    Se qualcosa diventa "di massa" con spin-off, merchandise e parchi a tema, è ancora possibile definire nerd/geek ciò che la riguarda? O si tratta semplicemente di "un altro gusto" rispetto a chi segue il calcio, il Grande Fratello o la Formula 1?

    Cos'è oggi un nerd? Cos'è oggi un geek? Ma soprattutto: nerd e geek esistono ancora? Una questione a dir poco spinosa :)

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  10. Ad oggi trovo "incompleto" qualunque servizio di streaming... Per avere "tutto" bisogna abbonarsi a "tutto", cosa che equivarrebbe all'"avere cinque, sei, tessere di videonoleggio" di qualche anno fa:) E anche in quel caso... mancherebbero cartoni, serie tv e film "vintage" per i quali sono evidentemente scaduti i diritti, costringendo chi, forse, "nerd" lo è ancora, a una snervante ricerca tra siti di streaming, p2p e scambi tra amici...

    Quando quell'amico mi parlava di Netflix, me l'aveva quasi dipinto come un "Wikipedia" del cinema - cosa che puntualmente non si è verificata...

    Per quanto riguarda South Park, ammetto di averlo "riscoperto" in tempi recenti, ma di essermi anche visto e rivisto TUTTE le 23 stagioni al punto da non essere più in grado di guardare nient'altro :D Dedicherò un post anche alla serie di Parker e Stone... per forza! ;)

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  11. Ciao, deve essere la prima volta che commento qui ma non la prima volta che passo a leggere, e ne approfitto per darti il benvenuto nella GL.
    Sull'essere o considerarsi nerd/geek mi accodo al pensiero degli altri, anche io non mi considero tale, è solo una parola, ormai usata per lo più a sproposito e di facile identificazione.
    Mi trovo invece un po' in disaccordo sulla tua visione e il voler andare controcorrente, ci sono tante cose che meritano nonostante il loro successo nella massa, la chiusura a queste cose senza nemmeno provarle mi sembra nasconda una vena di snobismo, magari non sarà così ma la percepisco come tale, un po ' di equilibrio non guasta mai nelle cose, a me stesso piace cercare il prodotto di nicchia ma allo stesso tempo seguo la roba di massa, ammetto però che molte cose mainstream tendo a guardarle con sospetto, più che altro perché mi sembra che laggente tenda a guardare le cose per obbligo, come se ci fosse una sorta di manuale da seguire, ecco lì scatta un po' di repulsione da parte mia che però non significa che non lo proverò mai, sicuramente con i miei tempi, quando avrò voglia e non perché "lo guardano tutti". In fondo dovrebbe importarci sempre e solo se una cosa ci piace o meno, il resto è fuffa.

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    1. Ciao Arcangelo e benvenuto tra i commenti! :)

      Innanzitutto mi dispiace per lo "snobismo" che hai trovato nelle mie parole :( non è affatto così, anzi, mi dispiace che tu abbia avuto questa impressione... :( anche perché non giudico quello che piace agli altri: ho amici di destra, di sinistra, che amano Star Trek, il calcio, le arti marziali...amen: al cuor non si comanda :)

      La mia era una considerazione su cosa fosse-non fosse "nerd" e su come la parola avesse ormai perso il suo significato.

      Qualcosa "di massa" lo seguo anch'io: "I Griffin", "South Park", "The Legend of Zelda", "Super Mario", "Animal Crossing" ma semplicemente perchè MI PIACCIONO, come diceva poco sopra anche Fabrizio :) non certo perché "sono usciti e bisogna aggiornarsi". ;)

      I film "live action" Disney, Marvel e Star Wars escono a cadenza annuale quasi come un prodotto "obbligatorio" da "guardare sennò si è tagliati fuori", altro che "galassia nerd": sembra quasi si parli di Sanremo ;) E poi...se non mi interessano i contenuti proposti, non mi stimolano, non colpiscono la mia curiosità, che devo fare? :P

      Nella tua frase successiva, secondo me, hai spiegato il concetto alla perfezione: "'laggente' tende a guardare le cose per obbligo, come se ci fosse una sorta di manuale".
      C'erano amici che mi "imponevano" di giocare all'ultimo sparatutto uscito e di seguire l'anime del momento sennò sarei stato "l'unico che non lo fa".

      Ecco quindi il concetto di "nerd"... capovolto. Non erano i "tamarri" che deridevano "gli unici che non giocavano a calcio", "gli unici che non andavano alle feste", "gli unici che non ascoltano la techno"? ;)

      Magari un giorno anche mi interesserà darci uno sguardo, ma non ora, non qui e soprattutto non perchè me lo sento imposto. Non a caso, molte delle cose che recupero sono come minimo di cinque/dieci anni prima (come "South Park", riscoperto di recente PER MIA CURIOSITA' e non certo per rimanere aggiornato con 'laggente' con la maglietta di Kenny che ripeteva 'ragazzuoli' e 'culacchione' ;))

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    2. Grazie per la chriarezza, alla fine la pensiamo uguale. Io per dire prima guardare il trono di spade ci ho messo anni, molto meno ad abbandonarlo. Idem per Assassin's Creed, se non me lo regalavano (il quarto poi, già vecchio all'epoca) col cavolo che ci avrei giocato, alla fine mi è piaciuto.
      Per i film marvel per me che son cresciuto leggendo fumetti è un appuntamento obbligato, è una cosa di famiglia praticamente, mai mi sarei aspettato divenissero così di massa.
      Ad oggi non ho ancora visto breaking bad e dubito lo farò mai, ho provato alcuni manga o anime "del momento" per poi abbandonarli un secondo dopo.

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    3. Per "Breaking Bad" potrei rimproverarti io, visto che l'ho visto tutto (trovandolo pure profondo e interessante) ;) :P

      "Game of Thrones" l'ho guardicchiato, quasi per obbligo, arrivando alla conclusione "ma cosa interessa a me di questa gente?" e abbandonandolo dopo un paio di stagioni :D
      "The Walking Dead" l'ho adorato nelle primissime serie, quando un protagonista poteva morirti da un momento all'altro :) poi si è optato per una sorta di "fan service" per cui si sapeva già che ai personaggi principali non sarebbe stato torto un capello...

      Il mio "pregiudizio" per le cose "massificate" ha origini lontane...
      Sono sempre stato una persona "cervellotica", alla ricerca di "stranezze", "unicità", "curiosità"...e nella lettura di Topolino questi elementi LI TROVAVO! In altri prodotti "commerciali" della mia infanzia, per ampliare la fetta di pubblico, si optò per un "minimo comun denominatore" "semplificando", "adattando", "stravolgendo". E' il caso delle Tartarughe Ninja, che iniziai ad ADORARE vedendole in sala giochi e NON certo in tv, dove tutti erano buffi e bonaccioni. Lo stesso avvenne per molti anime, con Piccolo che divenne IUNIOR, Oolong trasformato in OSCAR e poi, alla fine, con il wrestling: perché non potevo semplicemente SEGUIRE LE TRAME invece di sorbirmi due voci che ironizzavano su tutto senza alla fine farmi capire nulla? Senza dimenticare quei prodotti che non sono neanche stati "adattati" ma sono nati così, senza "parole difficili", senza "riferimenti noiosi" ma con "tanta azione" così "i ragazzini non si annoiano e comprano i giocattoli".

      Di solito, l'indicatore era dato da quanti (e quali) compagni piacessero certe cose :P che come hai detto tu, divenivano "obbligatorie" per poter parlare, giocare ed essere accettati. Era chiaro che qualcosa di "esclusivo" (nel vero senso della parola: che "escludeva" qualcuno) non avrebbe goduto dello stesso seguito.

      Per tanti anni mi sono chiesto: "non è che sia IO lo strano?" :) cercando di farmi piacere ciò che piaceva agli altri. Alla fine, terminavo la visione che non ci avevo capito nulla in quanto stavo pensando ad altro: non c'era un "vaneggio", una satira, un riferimento che tenesse sveglia la mia attenzione.

      E molte delle visioni "obbligate" provenivano da amici che si dichiaravano "nerd": "non puoi non guardare il Trono di Spade", "non puoi non guardare questo", "non puoi non giocare a quello". E spesso finivo per essere tagliato fuori, con risate, battute e riferimenti che non avrei mai potuto cogliere.

      Finché ad un certo punto ha realizzato: "ma perché non posso fregarmene del giudizio degli altri e guardare, giocare e ascoltare ciò che piace a me?" :)

      Portandomi dietro, però, un inevitabile "pregiudizio" verso qualsiasi cosa definita come "piace a tutti"...perchè, per "piacere a tutti", dev'essere stata per forza limata e smussata per non "dispiacere a qualcuno"... Spero sia non dico condivisibile ma almeno comprensibile :)

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  12. Di nuovo benvenuto nella GL!
    Avevo scritto un commento dettagliato ma 'sta merda di Blogspot non me lo ha pubblicato. Mi morto la lingua per non bestemmiare! Riscrivo almeno la seconda parte 😡
    Credo che il bisogno di rinnovare certi prodotti nasca da una pippa mentale dei genitori. Sono certo che se ai bambini proponessero la roba vecchia che facevano guardare a noi, ne resterebbero ugualmente affascinati. Spesso insulti bambini e giovani di oggi ma alla fine non c'entrano nulla, la colpa è solo degli adulti e dei genitori. E la cosa che mi delude di più è che molti sono nostri coetanei o comunque della nostra generazione 🤦‍♂️

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    1. Grazie Ema! :)
      Come ti ho già detto sotto il tuo post, mi sa che con il mio ingresso la Geek League conterà ben due "supereroi oscuri" :P

      Io penso che il problema nasca a monte, ovvero dalla DISNEY STESSA, che pur di vendere A TUTTI smussa, adatta, addolcisce.
      Sono convinto che se i "remake" non fossero mai usciti, i genitori non avrebbero problemi a fornire ai pargoli le "vecchie" versioni di Dumbo e di Lilli e il Vagabondo - nonostante la presenza di corvi e gatti "stereotipati".

      Con la nuova Disney, i bambini crescono in un mondo "irreale", senza alcun contatto con situazioni "equivoche" e "spiacevoli" che spetterebbe proprio ai genitori dover spiegare. Così, tutto appare perfetto, zuccheroso, i vari popoli vivono in pace e armonia...senza affrontare la storia, la psicologia, la religione: la nuova Jasmine è addirittura un'eroina femminista...

      Mi aspetto, a breve, un remake de "La storia infinita" che ometta la morte del cavallo, o un nuovo "Bambi" in cui la mamma sopravviva.

      Un mondo talmente "buono" da innescare una pericolosa "indigestione" che spingerà i bimbi a una morbosa curiosità verso sesso, droga e violenza.
      Qual è l'età media in cui si passa ai "trapper"?...

      Ai nostri tempi, alcuni temi ci venivano somministrati col contagocce...era lo "svezzamento" alla vita, che oggi non avviene...oggi si diventa "grandi" di colpo, in piena autonomia e con modalità completamente sbagliate.

      E con questa Disney i genitori non devono "spiegare" proprio nulla.

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  13. bene, questa è la comprensione quando i film https://filmaltadefinizione.tube/359-prendi-il-volo-2023.html sono diventati una fonte di informazioni per noi

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