Riportiamo indietro l'orologio di venticinque anni e torniamo a metà anni '90, quando il sottoscritto (come tanti di voi) frequentava le medie: il periodo che ho già più volte descritto come il più buio di tutta la mia vita. In un suo recente post Mikimoz parlava di quegli anni come un momento d'oro, quelli in cui ha in pratica scoperto i suoi poteri; per me invece è stato esattamente l'opposto. La fantasia e la creatività che avevo elevato ai massimi livelli si sono scontrate con una realtà completamente diversa: ciò che fino a tre mesi prima "era normale" improvvisamente non lo era più. Tutti i miei compagni erano nuovi, ragazzi che non conoscevo e che già si atteggiavano da "grandi".
Ho già trattato questo limbo all'interno di numerosi post, oltre che ovviamente nei capitoli finali del libro "Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam".
Durante le medie non si sapeva più cosa dire, come pensare, come doversi comportare: un universo strano, adulto e trasgressivo nel quale mi sentivo come un pesce fuor d'acqua. E tra le mossette alla Kenshiro (sempre accompagnate dall'inconfondibile urletto), i pugni e i calci durante le ricreazioni, le bestemmie, gli sputi e le sigarette fumate in calle faceva capolino un prodotto "nuovo", venduto in tabaccheria già da diversi anni ma su quale non mi era mai capitato di posare lo sguardo: le caramelle Goleador.
immagine da ebay.it
Abituato agli ovetti Kinder, al pane con l'uvetta e alle Crostatine, la Goleador comparvero nelle mia vita solo dal primo giorno delle scuole medie. Per ogni ragazzino-che-si-sentiva-adulto averle in tasca era quasi un obbligo, sia per il loro target più "maturo", sia perché si vendevano in tabaccheria e consumarle era visto come un atto "ribelle".
Dopo la scuola, tutti i miei compagni andavano a farne scorta nelle rivendite, e tra i gusti disponibili ne ricordo solo due: quelle alla liquirizia e quelle bicolor rosso/verdi alla frutta. Le mie ricerche hanno rivelato l'esistenza anche di quelle alla cola, ma non essendo stato un estimatore della bevanda non le ho probabilmente neanche mai provate.
Le Goleador costavano, credo, 100 lire, ed erano vendute proprio come ora, nei pacchettini da due, esposte all'interno di scatole che recavano l'immagine del calciatore che tirava. Altro che pupazzetti, animali buffi e mascotte colorate: QUELLO era ciò che allora veniva reputato "virile", "adulto", "adatto a uno delle medie".
Ed essere visti con un ovetto in mano avrebbe scaturito sfottò, nomignoli e, perché no, calci e pugni durante la ricreazione.
immagine da liquò.it
Durante le medie mi trovai completamente "ingessato": prima di parlare, prima di comprare o di apprezzare qualcosa avrei sempre dovuto guardarmi intorno e vedere "cosa piaceva agli altri". E dentro di me sapevo che dalla parte del torto ero sempre e soltanto io: dovevo, in pratica, imparare a essere uno delle medie.
Ricordo le prime volte in cui, controvoglia, comprai qualche Goleador. D'inverno erano dure come sassi, si potevano addirittura spezzare. E in bocca si attaccavano ai denti.
Tra i due gusti che ricordo, quella alla frutta fu subito la mia preferita, con i due gusti mela/fragola che si abbinavano pure bene tra loro. Quando penso a quel sapore la mia mente fa ritorno alle gare di sputi, alle regolazioni di conti che si tenevano "in calle", al ripetere "a pappagallo" l'ultimo tormentone dance con la convinzione di essere fighi. Dentro di me ero ancora un bambino, con i dettami delle suore che ancora mi riecheggiavano nel cervello, e pensavo "quand'è che sarò anch'io abbastanza maturo per farmi piacere queste cose?".
immagine da nonciclopedia.miraheze.org
Fino a pochi mesi prima scambiavo il diario con i compagni di classe, disegnavo fumetti nel giornalino della scuola, collezionavo Topolini e le sorpresine Kinder: d'un tratto avrei dovuto cambiare, radicalmente, il mio modo di essere. A dir la verità alcuni ragazzi più tranquilli ci furono anche alle medie, ma più passavano i giorni e più vedevo anche loro avvicinarsi a quel mondo adolescenziale al quale, evidentemente, non ero ancora pronto. Fu uno shock.
Per carità, dal punto di vista didattico trovai alle medie tanti ottimi professori - in particolare quello di italiano, che fu per me un vero maestro di vita - ma per il resto si trattò di un periodo di inibizione e di incertezza, caratterizzato dal voler farmi piacere delle cose verso le quali non nutrivo alcun interesse.
In quegli anni scoprii anche prodotti che mi piacquero (per esempio "Dragon Ball", le "Mini 4WD" e le melodie di certa dance anni '90)... ma come sarebbero dovute essere, allora, le medie ideali? Forse come una sesta, una settima e un'ottava elementare, prive cioè di uno spartiacque così brusco tra l'infanzia e l'adolescenza?
Certo, io ho vissuto il trauma in modo particolare, ma è innegabile l'esistenza di un passaggio netto tra l'essere bambini e il sentirsi "grandi": la colpa è di come è strutturata la società? Forse ognuno dovrebbe semplicemente essere se stesso e mantenere le proprie passioni senza per forza "mostrarsi adulto" rincorrendo le mode che gli vengono imposte"? Prima degli anni '90 era forse meglio? Se avessimo avuto degli "anni '80 II" le cose sarebbero andate diversamente? Dopo di noi è stato peggio?
Ma soprattutto: che ricordi avete delle Goleador?
Scrivetelo nei commenti!
Nino Baldan
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Tutti i post sugli anni '90
ricordo le goleador! Ai tempi le davano anche come resto al posto delle 100L!
RispondiEliminaBuonissime quelle alla cola e alla frutta, purtroppo saranno 20 anni che non ne mangio!
Le mie medie sono state simili alle tue, un'epoca di mezzo abbastanza traumatica tra l'essere (ancora un bambino) e voler apparire (un grande, con interessi adulti tipo le ragazze...). Meglio al liceo quando ci siamo accettati per quello che eravamo!
Anch'io mi sono trovato meglio al liceo! È stata un'epoca nella quale il "me stesso" delle elementari è riemerso ed è tornato a farsi sentire :) In quel periodo ho conosciuto amici extra-scolastici, ho rispolverato "vecchie" passioni (come il wrestling) e mi sono messo, come quand'ero bambino, a dirigere il giornale scolastico. Il tutto "fregandomene" di cosa avrebbero pensato gli altri perché ciò che facevo mi dava tanta, tanta soddisfazione :)
EliminaEcco, per dirla alla Moz, "ho scoperto i miei poteri" intorno alla seconda, terza superiore ;)
Ricordi? Io le prendo tutt'ora se capita :) Ora la "coppia" viene 10 cent, e capita che in edicola arrotondo con può di goleador! Al LIDL trovi la confezione da 10 che viene 1 euro, ma è pericolosa perché la finisco subito... le mie preferite sono quelle classiche alla liquirizia
RispondiEliminaIo invece non le ho più prese :)
EliminaNon perché non mi piacciano, ma perché...ci sono tantissimi prodotti che stimolano di più la mia acquolina! :D
Sai che saranno vent'anni che non ne metto in bocca una? Chissà che effetto mi farebbe mangiarle nel 2020... probabilmente la sera stessa rifarei l'incubo che mi tormentava alle medie ;) :P
Mah, le goleador facevano abbastanza schifo, per me XD. Come liquirizie mi piaceva la rotella, poi ho scoperto i mini tronchettini, tipo le Saila, le mangio ancora oggi.
RispondiEliminaSulle medie: a leggere un po' i tuoi racconti sembri cresciuto nel bronx XD.
E' vero: anche da me guardare i Power Rangers o Sailor Moon era oggetto di sfottò, ma sono sicuro che tutto rimaneva entro certi limiti. Più che altro era una sorta di "selezione".
C'erano i ragazzini "più fighi" che facevano colpo sulle ragazzine.
C'erano quelli che potremmo definire nerd, che ancora ragionavano da bambini, come il sottoscritto, anche se poi i giocattoli vennero presto abbandonati in luogo dei videogiochi.
Poi sì, c'era anche magari la categoria dei "nè carne nè pesce" :D.
Comunque il calcio era fattore unificante: quando giocavo con i miei compagni delle medie, mai che uno mi abbia detto "fai schifo e sei scarso". Mai. Si giocava e basta, per divertirsi.
E si parlava di calcio: si tifava, c'erano gli sfottò - sempre contenuti - quindi c'era modo di condividere cose, tra tutti.
Poi sì, i dispetti venivano fatti, ma nulla di eclatante...mai robe da bullismo...
Di cose assimilabili al bullismo c'è stato un caso nella mia classe, ma a parte i due diretti responsabili (ragazzini peraltro bravissimi), TUTTI fummo colpevoli, secondo me, io in primis; ma non perché seguivo la "massa" o il gruppetto forte; semplicemente perché ero stupido :D. Eravamo ragazzini di 11 anni, alla fine che cazzo di giudizio avevamo? Ci fecero una lavata di testa collettiva e tutto rientrò e non si verificò null'altro, anzi, secondo me quella cosa ci responsabilizzò e ci fu di grande insegnamento.
Ahahahahah Riccardo :) "cresciuto nel Bronx" XD
EliminaÈ da prima che rido perché ho immaginato le scuole con il metal detector all'ingresso e i muri tappezzati di graffiti ;) A dir la verità era proprio l'opposto: si trattava di un istituto privato, come quello delle suore dove ho frequentato le elementari. Ma a differenza di "prima", dove tra i miei compagni c'erano i figli dei commercianti della zona, lì avevo in classe pargoli di avvocati, armatori e albergatori, molti dei quali viziati e fuori controllo.
Poi non so se la "colpa" sia da attribuire al fatto che non conoscessi nessuno o se fossero state proprio le suore ad aver instaurato un clima "giocoso" e "infantile" fino alla quinta elementare... pochi mesi prima la maestra attaccava sui muri dell'aula delle biciclette colorate che "avanzavano" di uno spazio "se eravamo stati buoni", ci riunivamo in coro a far le canzoncine, c'erano le gite con le mamme... Poi, improvvisamente, le gare di sputi, le bestemmie, la musica rap e da discoteca...
I "nerd" erano pochi, quasi inesistenti, ed erano perennemente bersagliati: d'altronde, la "maggioranza" era cresciuta tra vestiti Armani, vacanze in America, case a Cortina e all'Isola d'Elba, sicura di sé fino allo stremo.
Anche da me c'erano i "né carne né pesce", ma vigeva comunque un'idea di "omertà", di "non sbilanciarsi", di "seguire passivamente"... e i nuovi dettami non riuscivo proprio a comprenderli. Si giocava a calcio, quello sì, e all'epoca non ero esattamente l'esempio di atletismo... affascinato da USA '94, avevo appena iniziato a seguire le partite di Serie A domenica per domenica, a conoscere le rose, ma mentre il sottoscritto continuava a preferire le azioni di Holly e Benji, i miei compagni giocavano in maniera fisica, parlavano di trasmissioni che non conoscevo, cantavano i cori ultrà... ero completamente estromesso. Forse loro erano "cresciuti prima", forse sono stati "coccolati meno" alle elementari, non lo so.
No, da me erano più "cattivelli" e gli sfottò andavano sul personale, ecco perché cercavo di non esprimere le opinioni, di rimanere il più possibile "nell'ombra"...i "figli di papà" abituati a fare ciò che vogliono possono essere molto crudeli, e a differenza delle elementari lì mancava "un arbitro", qualcuno che "intervenisse" per ristabilire l'ordine, e mi pareva impossibile che ciò fosse tollerato. Le cose peggiorarono ulteriormente dalla seconda, quando fu accettato un ragazzo "ribelle" e senza freni inibitori del quale ho già parlato in altri post e che ora non c'è più.
Il discorso "ragazzine" non esisteva, almeno all'inizio, in quanto erano tutte attratte da quelli "più grandi"... e poi che chance avrei avuto io, che ancora vestivo con quello che mi comprava la mamma, di fronte a gente con divise da calcio originali, polo Ralph Lauren, scarpe Nike Air da centinaia di migliaia di lire? :D Ero arrivato quasi ad "accettare" il fatto che non avrei mai avuto nessuna: il mio unico desiderio era quello di "passare inosservato", di "non attrarre l'attenzione" vista la mia pericolosissima situazione di confine tra i "né carne né pesce" e i "nerd" :D
P.S.: se ti piacciono le mie storie "da Bronx" relative alle medie, dai un'occhiata anche a questa ;)
Le schede telefoniche, tra aste e scassinatori e bidoni delle immondizie
Da me non c'era questo classismo dolciario, in tutta onestà.
RispondiEliminaFino a 16/17 anni, e persino quando lavoravo da adulto, molto spesso preferivo uno snack al caffè pomeridiano al Bar.
Le Goleador in generale non mi fanno impazzire, come un po' tutte le robe gelatinose al gusto.
Mia curiosità :) non c'era nessun nomignolo, nessuno sfottò, nessuna occhiataccia nei confronti di chi mangiava, ad esempio, gli ovetti Kinder alle medie? O una merendina con una mascotte, uno gnomo, un orsetto? :)
EliminaPer me il primo giorno delle medie fu un "trauma" su ogni fronte: tutto ciò che prima "andava bene", di colpo "non andava bene più".
Non mi pare, ma potrei aver rimosso. :-)
EliminaSono contento che anche tu ti sia riscontrato nei miei racconti... anche perché queste esperienze comuni ci fanno capire che non siamo i soli ad averle passate :)
RispondiEliminaQuello che ti voglio chiedere (se posso) è: come mai il tuo "blackout" è stato alle superiori anziché alle medie? Avevi cambiato istituto, gente, città, mentre alle medie avevi gli stessi compagni?
Per me quel passaggio fu del tutto indolore, visto che ho soltanto...cambiato aula all'interno della stessa struttura. E il discorso fumo/droga era ben presente già dalle medie: le sigarette in prima, le canne in seconda: all'inizio fu uno shock tremendo (anche perché ero ancora abituato con i canti e i disegnini delle suore) e vedevo i miei compagni come fossero Satana, poi iniziai a non farci neanche più caso...
Sul versante "serietà"... idem come sopra: quel passaggio era già avvenuto dalle elementari alle medie, dove fortunatamente ho incontrato dei bravi professori che mi hanno stimolato e, in qualche modo, "capito" (in particolare quelli di lettere, mentre ho avuto sempre scontri con quelli di educazione tecnica/artistica/filosofia). Ma sul fattore-bocciature sono sempre stato relativamente "tranquillo": se ragazzi "ribelli", irrispettosi e disadattati "la passavano liscia" ogni anno... cos'avrei avuto da temere io?
Ci furono dei respinti anche da me, ma solo in casi gravissimi...
Eccomi! Grazie per la nominescion XD
RispondiEliminaDunque, vero che le medie sono anche quel che hai descritto... e mi ci ritrovo, eh, nel senso che sono cose che ho vissuto anche io, ma di striscio.
Nel senso che io continuavo a fare le cose che volevo, forse mi chiedevo "quando potrò fare anche io questo?" ma erano cose che volevo fare davvero, tipo uscire di sera o girare per i pub... ahaha!^^
Quanto alle goleador, io le ho scoperte prima delle medie. Non so se perché lo stabilimento (la Gelco) è praticamente a due passi da casa mia, ma comunque le trovai un po' prima.
Quelle alla cocacola arrivarono dopo almeno 2 anni, diventando le mie preferite^^
Oggi amo quelle che frizzano... Ma ti dirò, spesso faccio richiesta alla Gelco, per il luogo dove lavoro, e ci danno qualche caramella, tra cui Goleador nuovissime e strane (magari destinate pure ad altri marcati)... tipo blu XD
Moz-
Goleador gusto Viagra 😁
EliminaPrego, Miki :)
EliminaNo, a me all'epoca nemmeno passava per l'anticamera del cervello il pensiero di andare nei pub, uscire di sera, frequentare le discoteche :D
Forse mi sentivo ancora bambino, forse l'imprinting religioso che ho avuto da piccolo continuava a riecheggiare nella mia testa :D
Il mio era più un "dovrò IMPARARE a farmi piacere quelle cose", un pensiero che purtroppo mi ha perseguitato per anni... Cavolo, ognuno è DIVERSO, a ognuno piacciono cose DIVERSE, ed è giusto che ognuno faccia ciò che vuole, frequentando chi gli aggrada e che condivide le stesse passioni! :)
Solo che all'epoca non me ne rendevo conto: credevo che ci fosse un "pensiero unico" al quale dover aderire... Forse perché - vista l'età - non avevo un range di conoscenze così ampliato: ero quasi convinto che il mondo si fermasse intorno ai miei compagni di classe XD
Poi appunto ho conosciuto un negozio di videogiochi, i suoi frequentatori, gli appassionati di wrestling... E per me è stato tutto un altro vivere :)
Che bello questo post, Nino, molto evocativo. Riaffiorano tanti ricordi in me, e le Goleador coprono, direi, più momenti della mia vita da bambino/ragazzino. Mi pare che le scoprii negli anni 80, le compravano durante i pomeriggi spesi a giocare in campo Bandiera e Moro, dal tabaccaio all'angolo, in salizada, quello che c'è tuttora, anche se ha cambiato gestione e disposizione del bancone e della merce, per così dire. Le prime furono quelle alla liquirizia, poi ricordo quelle alla frutta, quelle alla Cola probabilmente le ho frequentate meno. Mi piacevano molto, erano dolci e piacevoli da masticare, tranne in inverno. Dunque,dicevo, mi hanno accompagnato dalle elementari fino ai primi anni del liceo. Alle medie si mangiavano tranquillamente, ricordo che comunque molti consumavano senza particolari problemi ovetti Kinder e tavolette Galak, senza essere derisi o guardati male nemmeno in questa età particolare che va dagli 11 ai 14 anni. E poi anche al ginnasio compravamo le Goleador dal tabaccaio di San Trovaso, erano apprezzate,specie quelle alla frutta, anche dalle ragazze. Che dire, poi, in generale sugli anni delle medie? Le ho fatte dal 1988 al 1991, e hanno lasciato in me ricordi per lo più belli, di nostalgia. Sono stato molto bene anche alle elementari, ma oggi guardandomi indietro, le medie sono state il periodo scolastico in cui mi sono divertito di più. Naturalmente qualche piccolo sopruso l'ho subìto pure io, ma essendo un tipo tranquillo, diciamo buono, ma al contempo casinista, nel senso che ridevo sempre...ero visto sostanzialmente di buon occhio sia dai compagni buoni come me, sia da quelli più ribelli, in quanto non facevo il ribelle ma mi divertivo a vedere le cavolate che facevano e non ne rimanevo scandalizzato,ecco. Certo, forse sono stato agevolato nel passaggio dalle elementari alle medie anche dal fatto di aver ritrovato nella mia classe 6/7 compagni, gli stessi delle elementari appunto. Diciamo che eravamo una classe con diversi interessi extrascolastici, un gruppetto seguiva il calcio (io e altri amici), un altro di più videogiochi e robe elettroniche, un altro aveva la passione dei film da vedere in vhs, tanto da copiare gli originali su videocassette vergini...era il periodo del boom dell'home video, in effetti. Insomma ci si divertiva. Qualche storia di ragazzi molto problematici, è vero, la conobbi alle medie pure io, due di loro purtroppo non ci sono più. Certo, comparando un tredicenne del 1990 con uno di oggi, quello di oggi farebbe impallidire quello di allora in quanto a scaltrezza, furbizia, e, ahimè, vizi. Tra l'altro la scuola media da me frequentata era la Vivaldi, in Barbaria de le Tole, ora non esiste più, credo ci sia una sezione del Barbarigo lì. Che tempi, sono contento di averli vissuti 😊
RispondiEliminaLe compravamo *
EliminaCiao Francesco e grazie! :)
EliminaUn amico più grande mi ha sempre detto: "quando andavo alle medie io, l'unica differenza tra i maschi e le femmine era che le seconde avevano i capelli lunghi", alludendo a come negli anni l'idea di "mostrarsi grandi" abbia gradualmente preso il sopravvento, portando i "poco più che bambini" a seguire le mode e le pubblicità che venivano loro imposte. Immagino che un'attuale classe di prima media sia ancora più "trasgressiva" di quando la frequentavo io, con sfoggio di vizi, status symbol e atteggiamenti "di genere" ispirati per lo piú dai video musicali. Ho messo "trasgressiva" tra virgolette per evidenziare l'assurdo che, se TUTTI fanno la stessa cosa, "trasgressiva" non lo è più ma diventa un'"aderenza al pensiero comune".
Parlo (relativamente) male degli anni '90 identificandolo come l' "inizio della fine", ma prova a rivedere i video dance di quell'epoca: ragazze coperte, uomini non tatuati, poche o nessuna mossa sessuale. Ora sembra quasi che si esalti l'ideale di gangster/donna di malaffare - e i filmati che girano in rete con atti di bullismo anche verso i professori sembra darmi ragione :(
P.S.: confermo, la Vivaldi (dove tra l'altro hanno studiato i miei genitori) non esiste più e attualmente ospita una sede distaccata del Barbarigo...
Ciao Nino, bello chemi tuoi genitori abbiano studiato alla Vivaldi! Hai ragione, la molla sessuale, per lo più, sembra essere quella che oggi investe i ragazzini nel loro desiderio di finta trasgressione fin dalla pubertà, nei modi, nei gesti, nei discorsi, nel vestire. Non sono un bacchettone. Ma quel che è troppo è troppo, e i genitori di questi ragazzetti spesso latitano, più immaturi di loro. Quando ho fatto le medie io, maschi e femmine non vestivano in modo...allusivo al sesso, e anzi vigeva un look anna quasi unisex, con jeans, camicie, felpe per entrambi i generi. Oggi c'è una sorta di cortocircuito, per cui ad esempio le tredicenni vestono come venticinquenni, e le loro mamme 45enni come delle ventenni 😁
EliminaTi dirò che nemmeno ai miei tempi le ragazzine erano così "sfacciate" e "allusive" come quelle attuali... leggevano il "Cioé", avevano storie (per lo più platoniche) con i ragazzi più grandi... Di recente ho visto BAMBINE che avranno avuto DIECI ANNI vestite e truccate come SQUILLO - ed erano in compagnia delle madri, a fare "shopping".
EliminaCome dicevo a Max, secondo me il desiderio di "trasgressione" non viene tanto dai ragazzini quanto dalle pubblicità, che mirano ormai a fasce d'età sempre più basse. Il tutto con il silenzio/assenso dei genitori, che 1) sono più immaturi di loro; 2) temono che il loro pargolo cresca "emarginato" se non avrà "tutto quello che hanno i suoi compagni". :(
CiAo ...come cambiano le generazioni!
RispondiEliminaMia figlia è stata assidua consumatrice delle Goleador durante le elementari.
Finito la messa ( quando ancora ci andavamo 😀) andavamo in edicola e me la cavavo con poco ..voleva solo quelle.
Adesso che è alle medie non le cerca più.
Personalmente a me non son mai piaciute particolarmente..troppo dure da masticare.
Ciao
Ciao Max! Eh sì...i tempi cambiano :D
EliminaHo indicato le Goleador come "simbolo" delle medie proprio perché rappresentavano un'età "nuova", senza mascotte o personaggi dei cartoni animati ma con un calciatore che incarnava serietà, agonismo, virilità. :)
Alle elementari nessuno dei miei compagni le calcolava... c'erano le caramelle colorate, gli ovetti, i dinosauri, i Transformer... Prendere le Goleador alle elementari sarebbe stato come, boh, comprare le Saila :D Correggimi se sbaglio: trovi anche tu che lo "spartiacque" tra infanzia e adolescenza si sia spostato "più indietro" rispetto al passato?
Cioè che si diventa “adolescenti” prima...?
RispondiEliminaSì esatto... I media ci parlano di "bambini" ai concerti trap dove si esalta ogni tipo di trasgressione... Senza contare le richieste di "marche" costose, lo sfoggio dell'estetica, il fascino verso certi "temi"... Ma lo chiedo a te che sei genitore per avere un giudizio diretto e veritiero :)
EliminaNon sono ancora arrivato alla fase di portarla in discoteca a concerti o a rave party😀
RispondiEliminaC’ha 11 anni.
Non credo che la soglia si sia spostata ..i tempi fisiologici magari si sono anticipati ( ci sono ragazzine che in quinta elementare hanno le mestruazioni) ma quelli psicologici non dovrebbero essere cambiati.
Sono i tempi che son cambiati...l’offerta..e la disponibilità di genitori a soddisfare le richieste dei ragazzini..
Puoi soddisfare lo sfoggio dell’estetica senza prendere marche costose .
Cercando di farli ragionare .
La mia conosce le canzoni trap perché le associa ai tic toc ma se le chiedi chi le canta , non lo sa.
Io personalmente cerco di indirizzarla verso una disciplina o uno sport in maniera che le resti meno tempo da dedicare a cose futili.
Finora ci sto riuscendo.
Con i ragazzini bisogna dare un colpo al cerchio e uno alla botte...ma penso valga così per tutte le generazioni.
Ciao
Bravo Max! Hai detto bene: "sono i tempi che sono cambiati... l'offerta... e la disponibilità di genitori a soddisfare le richieste dei ragazzini". Ed è grossomodo quello che intendevo... più passano gli anni e più le aziende "mirano in basso" (in fatto d'età), appropriandosi di quelle quote di mercato che prima erano ad appannaggio da console, giocattoli, fumetti...
EliminaHo sentito personalmente dei bambini parlare di Gucci, Prada, Louis Vuitton, oltre che dell'immancabile "iPhone-ultimo-modello" che ha ormai sostituito il galeone LEGO in vetta alla loro lista dei desideri :(
E fai benissimo a educare tua figlia verso lo sport e discipline che la tengano lontana dalle futilità! :) anche se tanti genitori non la pensano come te, sostenendo che "non vogliono che i loro pargoli crescano con MENO rispetto AGLI ALTRI e si sentano INFERIORI e EMARGINATI". :(((
Sarebbe da aprire un post apposito... ;)
Ecco ...ci sarebbe veramente tanto da dire!
RispondiElimina-:)
Ne ho letti anch'io di articoli sulla solitudine dei bambini...
RispondiEliminaSi dice che non siano più ascoltati e che non abbiano più contatti con i famigliari - perennemente impegnati tra lavoro, pensieri e telefonino... E spesso la loro "tata" diventa il tablet: inizialmente con prodotti "innocui" e "semplificati" per evitare "rischi", ma poi i bambini crescono e sono lasciati da soli alla mercé di "challenge", "influencer" e pubblicità, si sentono "inadeguati" ma soprattutto senza punti di riferimento che gli dicano cos'è giusto e cos'è sbagliato.
Perché i genitori di oggi "latitano"? Perché sempre più spesso si limitano al "contentino" materiale invece di porsi come guide? Cos'è cambiato rispetto a una volta?
Ci sono troppi genitori "single" e ciò che prima era un "lavoro di squadra" è diventato una "faccenda personale"? Sono le mamme e i papà che "non vogliono crescere" e si rifiutano di lasciare alle spalle compagnie, amici e serate per dedicarsi ai loro figli?
O semplicemente si lavora di più e si guadagna di meno?
Sarebbe da fare un'indagine approfondita... ma credo che MAX (in quanto genitore) possa aiutarci con il suo punto di vista sull'universo che lo circonda...
Alle "mie" medie le Goleador erano di fatto il dolciume ufficiale per la gioia della signora della cartoleria davanti la scuola, che ne vendeva a piene mani. Molto pratiche da portarsi appresso, erano l'ideale per la frenetica vita (?) da mediaiolo medio. C'era una leggera preferenza per la liquirizia rispetto ai frutti; la coca-cola arrivò dopo. Gli altri snack erano comunque benvenuti, specie se oggetto di scrocco al grido di "damene un toco" :D Ovetti non se vedevano molti per via della forma atta al rotolamento in giro per tasche e zaini.
RispondiEliminaHai ragione: oltre che "più adulte" le Goleador erano "più pratiche" da portare in tasca sia d'estate che d'inverno (quando diventavano dure e si potevano spezzare con le dita :)).
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