È oggi ospite Jhonny Puttini, l'arbitro di wrestling recentemente salito alla ribalta per i 22 mila euro vinti al quiz di Canale 5 "Avanti un altro". Classe 1991, residente a Bovolone (VR), la sua storia si snoda tra i ring di diverse federazioni e tantissime comparsate televisive - tra cui quelle con John Cena e Batista - che lo hanno reso uno dei personaggi mediaticamente più "attivi" dell'intero panorama tricolore.
Sono passati ormai quindici anni dalla mia ultima apparizione su un ring italiano; dopo l'ideazione e l'abbandono della ICW - seguite da una lunga serie di delusioni - mi sono completamente distaccato dall'ambiente. Ho raccolto le mie esperienze nel libro "Io e il wrestling italiano", che ho pubblicato nel 2015 quasi per tirare una linea su quel capitolo ormai concluso della mia vita. Jhonny di persona non l'ho mai incontrato: la sua carriera iniziava quando la mia si era conclusa. E incuriosito da quest'incrocio di strade - e dopo un suo lusinghiero post sul mio libro comparso su Twitter - ho deciso di contattarlo.
Finalmente ho tra le mani la biografia del padre del Wrestling italiano @ninobaldan 📚— Jhonny El Puto Puttini (@Puttini_Jhonny) March 25, 2020
Sicuramente senza di lui non avrei raggiunto tanti dei traguardi tagliati in vita mia e sono certo che non sarei neanche mai salito su un ring da #wrestling#sport #ACasaLettoriLeggo pic.twitter.com/uRrq9ZfQcL
Ciao Jhonny! Benvenuto sul Blog e grazie per le bellissime parole che hai speso per me e per il mio libro! È grazie a persone come te che mi rendo conto che il mio lavoro non è stato del tutto inutile!
Innanzitutto grazie a te Nino, è un onore per me venire intervistato dal padre del wrestling italiano. Colgo l'occasione ovviamente per complimentarmi per il bellissimo libro che consiglio a tutti gli appassionati della materia dato che si tratta di un vero e proprio testo sacro in questo campo.
Cominciamo dall'inizio-inizio: come entrasti per la prima volta in contatto con il wrestling?
Quando ero ragazzino internet non era nelle case di tutti e di certo non nella mia. Al tempo tra l'altro era impensabile che il sogno di un ragazzino fosse un telefono cellulare perciò, nell'età pre-motorino, si sognava una console - e nel mio caso una Playstation. Una volta arrivata, quindi, per rimanere aggiornato sulle ultime novità andavo in edicola a prendere le riviste dedicate alle quali allegavano spesso dei dischi con le demo dei primi livelli dei giochi. Fu lì che mi imbatti in una demo di "WWF SmackDown! Just Bring It" nella quale ho riconosciuto in chiave reale i personaggi che si vedevano spesso nella serie "splatter" di MTV "Celebrity death match" (nella quale gli omini di pongo si ammazzavano di botte). La vera passione ovviamente è scattata un paio di anni dopo imbattendomi per sbaglio nelle trasmissioni WWE proposte da Italia 1.
immagine da it.wikipedia.org
E quando scopristi che la disciplina esisteva anche nel nostro Paese?
Nel periodo di boom del wrestling lessi un intervista a Red Devil su "Di più TV" che parlava dell'esistenza del Wrestling italiano e citava la presenza di un corso ICW nella mia Verona. Iniziai la ricerca spendendo le mancette nelle cabine telefoniche (finché i miei non lo scoprirono e mi fermarono).
Perse le speranze, qualche anno dopo arrivò internet anche a casa mia e da lì mi sono rimesso alla ricerca del corso finalmente con esito positivo. Non avevo ancora l'età per iscrivermi quindi nel frattempo ho lavorato sui forum dove posso dire con orgoglio di essere stato uno dei primi esterni a parlare di Wrestling italiano intervistando gli atleti del momento.
Spiegami meglio l'aneddoto delle cabine telefoniche!
Semplice, al tempo noi ragazzini non avevamo i cellulari ed a casa non avevo il telefono fisso, quindi andavo in cabina telefonica a chiamare le palestre presenti nell'elenco. Conta che si allenavano in una piccola frazione di un paese impensabile, quindi era impossibile trovarli!
Quindi provavi palestra per palestra chiedendo "fate corsi di wrestling?"
Sì (non arrivai a chiamarle tutte per fortuna, i miei mi beccarono prima!).
Nel settembre 2007, finalmente, iniziai ad allenarmi con la ICW. Ovviamente per me era un sogno che si realizzava dopo anni - anche se mi fu proibito di continuare a scrivere nei forum e dovetti limitare i contatti con gli amici che si erano iscritti ad altre federazioni... e non capivo il perché. Al di là di tutto questo era un periodo dove in ICW sul ring c'erano i personaggi e tutto questo mi piaceva molto, dato che chi mi conosce sa quanto io sia un amante del wrestling "old school". Non posso negare che molto di quello che ho imparato mi è stato insegnato proprio dalla scuola ICW e non lo negherò mai.
Roberto "Il Drago" Amato e un Jhonny Puttini rookie in ICW
Quando c'ero io, in ICW i "personaggi" non c'erano...
Penso che il cambio di rotta sia avvenuto nel periodo di boom, quando molto stranieri sono venuti ad insegnare il wrestling agli Italiani. Io sono arrivato che era già stato fatto, ed è stato bello trovare un prodotto così impostato
Chi erano i wrestler di punta quando arrivasti in ICW come trainee?
Nel 2007 i personaggi di punta erano Kaio (gladiatore), Lothar (il biker), Red Devil, Charlie Kid (il cowboy), Mr. Excellent; poi in secondo piano c'erano Puck, Roberto Amato, Psycho Mike, Manuel Majoli, l'agente Massimo Panico e a seguire i rookie. Insomma qualche personaggio si era creato anche se poi tutto questo si è perso...
Oggi come WIWA siamo gli unici in Italia a fare quel tipo di wrestling, la maggior parte delle federazioni propone un wrestling in stile indie, con mosse e mossoni pericolosi e che il pubblico occasionale non capirà mai.
Come mai optasti per il ruolo di arbitro? Non hai mai pensato di allenarti per fare il lottatore?
Quando mi sono iscritto ovviamente avevo in mente quello. Prima del debutto mi era stato richiesto di fare l'arbitro così sono andato a Pavia ad intraprendere il corso. Una volta cominciato come arbitro ci ho preso gusto e nonostante abbia continuato ad allenarmi ho pensato "questo è quello che voglio fare".
Ho avuto anche una piccola parentesi come manager e GM in TCW, ma dentro di me ho sempre sentito che al ring potevo dare molto come referee. In Italia servono persone che vogliono fare veramente l'arbitro di wrestling e che non lo fanno occasionalmente, prima del debutto, screditandone la credibilità del ruolo.
Jhonny Puttini alla ICW (immagine da icwwrestling.it)
Ovviamente in primis mi sono sempre allenato come dovrebbe fare ogni buon arbitro e come faccio tutt'oggi. Per il resto ho servito il wrestling nei ruoli in cui venivo richiesto, infatti più di una volta mi è capitato di girare l'Italia per montare/smontare un ring o per fare da staff. Oltre al periodo di arbitro tra l'altro c'è stato anche un breve periodo durante il quale ho ricoperto io ruolo di "manager" delle nuove leve heel in una stable chiamata "il nuovo ordine" la quale raccontava la voglia di emergere con ogni mezzo dei nuovi talenti
Ovviamente sono state piccole parentesi, l'arbitro è stata la mia esperienza maggiore e quando me ne sono andato dall'ICW non è passato molto prima che tornassi ad indossare la casacca a righe.
Soccorsi dopo un ref bump a Pisa nel 2008
Fu durante la tua militanza in ICW che partecipasti a due puntate di "WWE News" su Sportitalia, incontrando nientemeno che John Cena e Batista!
Un giorno mi trovavo a Pavia a fare uno stage in ICW con un atleta estero. Chiamò Stefano Benzi chiedendo se c'erano dei ragazzi disposti a fare da pubblico, il giorno seguente, a Milano per una puntata di "WWE News" con John Cena. Quando tornai a casa la sera convinsi i miei genitori a lasciarmi andare ed il giorno dopo saltati la scuola per andare in treno a Milano (con altri ICW). Era la mia prima volta a Milano, la mia prima volta in tv e mi trovavo davanti al l'atleta simbolo della mia generazione se non l'atleta simbolo del pro wrestling assieme ad Hulk Hogan.
Ad un certo punto della trasmissione i miei amici mi spronarono a salire in diretta sul palco a fare una domanda a John e non so perché accettai. Peccato che la domanda me la sono giocata male, un po' per la mia giovane età, un po' per il mio modo di vedere le cose allora, ciò nonostante è stato magnifico.
Il giorno dopo quando tornai a scuola però dovetti fare i conti con i professori che mi avevano visto in diretta su Sportitalia capendo che quella del mal di pancia era solamente una scusa per saltare la scuola.
Qualche mese dopo venni invitato a condividere un piccolo SKIT con Batista negli stessi studi dove Stefano, tramite me ha, presentato a Batista e al pubblico a casa la ICW e l'esistenza del wrestling italiano.
Nel 2011 abbandonasti la ICW: quali furono le incomprensioni che ti fecero lasciare la federazione?
Nel 2011 la ICW si allargò al punto da avere molti poli sparsi per l'Italia e questo ha creato delle incomprensioni tra me ed altri addetti ai lavori. La cosa che più mi diede fastidio è che per parlarne si aspettò un evento a Genova al quale non ero presente, ed appena qualche amico me lo comunicò decisi di andarmene (rimanendo in buoni rapporti comunque con il direttivo e con gli atleti storici che ancora oggi incontro spesso sui ring di alcune promotion). Detto questo ci tengo a sottolineare che nelle mie parole non c'è rancore e che se domani l'ICW mi richiamasse ad arbitrare ad un loro evento ci tornerei più che volentieri perché è stata pur sempre la mia prima casa.
Psycho Mike con Jhonny Puttini (immagine da icwwrestling.it)
L'esperienza in TCW mi ha dato molto, fatto conoscere nuove persone e lavorare con gente come Bulldozer che prima di allora avevo solamente sentito nominare. Mi ha inoltre fatto capire che fuori dall'ICW esistono moltissime persone che investono il loro tempo nella passione per il wrestling. Jacopo Galvani mi ha dato importanti opportunità che non dimenticherò mai e mi spiace che la fondazione della WIVA abbia portato a dei fraintendimenti. Le mie intenzioni sarebbero state quelle di collaborare con entrambe le realtà anche se qualcuno mi ha riservato delle minacce veramente pesanti senza lasciarmi nemmeno spiegare e mi è toccato mollare il gruppo di Varese.
In quel periodo tra l'altro ero campione TCW e giustamente per rispetto a Jacopo il giorno del primo show andai fino a Bologna a consegnare la cintura a dei ragazzi che sarebbero stati bookati quella sera perché al di là di quello che qualcuno pensava io non ero disonesto e non avevo intenzione di truffare nessuno.
Ovviamente come detto prima sarò sempre riconoscente a Jacopo per le opportunità a me riservate in casa TCW.
Jhonny Puttini General Manager in TCW
Raccontami un po' come diventasti campione TCW!
Per booking, ero il General Manager heel che in poco tempo si era impadronito dell'emittente tv regionale che trasmetteva la serie, che aveva fatto vincere i titoli a tutti i miei seguaci e ovviamente sconfisse Break Bones per vincere il titolo assoluto. Peccato la storyline sia andata in fumo perché mi sarebbe piaciuto vedere la disfatta dei "rinnegati"!
Jhonny Puttini con la cintura di campione TCW
Come nacque nel 2012 l'idea della WIVA?
In TCW ho avuto il piacere di ritrovare Roberto Amato che sempre ho rispettato ed ammirato attirando spesso antipatie da parte dei COLLEGHI ma anche di conoscere Marco Folloni, una delle poche persone che chiamerò sempre amico in questo ambiente, un uomo che magari di wrestling ne "capisce poco" ma dotato di una passione incredibile e di tanto cuore. Marco voleva fondare una promotion in Emilia, zona al tempo semi-vergine di questa disciplina. Fu così che fondammo la WIVA Wrestling, promotion che vuole promuovere un concetto di wrestling veramente italiano con nomi e personaggi che richiamano le culture, tradizioni e stereotipi locali invece che scimmiottare quelle estere (in Italia il pizzaiolo napoletano funziona di più di un cowboy, di un latin lover spagnolo o di un principe delle tenebre).
Folloni, Giorgi, Puttini e Amato alla WIVA
Cosa successe da allora? Quali traguardi senti di aver raggiunto con la WIVA?
Possiamo dire che la WIWA c'è riuscita: i suoi primi anni di vita sono stati una grande salita ed ancora oggi a volte vedo ragazzini in giro per l'Emilia con le nostre vecchie magliette i quali spesso mi riconoscono. Abbiamo creato un nuovo tipo di prodotto mettendo in moto quella che ancora oggi potrebbe essere la formula vincente per far conoscere questa disciplina in Italia.
A dimostrarlo è anche il fatto che le TV investono spesso nei nostri pittoreschi personaggi.
Ciro Friariello: uno dei personaggi WIVA
Come mai nei primi tempi optaste per un ring esagonale?
Arrivó quasi per caso: ce ne serviva uno e quello a sei lati, sulla piazza, era il più economico in un periodo in cui certamente non sguazzavamo nell'oro!
Caronte vs Tyler Bate, primo show IWA (2013)
Hai di recente letto "Io e il wrestling italiano", il mio libro sullo sport entertainment tricolore dai suoi esordi fino al 2005. Che cosa è cambiato da allora al 2020? Hai notato una complessiva evoluzione del fenomeno o alcuni dei problemi riscontrati all'inizio sono tuttora presenti nella scena?
Sicuramente da quegli anni il wrestling si è evoluto sul lato tecnico e scenografico. Oggi sul ring troviamo atleti con dei costumi e match con un senso sul lato della psicologia e non più quel gruppo di "nerd" che emulavano le mosse degli atleti, in canottiera - ai quali dovranno andare per sempre il rispetto e la gratitudine di chiunque si avvicinerà a questa disciplina. Per fare una casa bisogna sempre partire dalle fondamenta e voi ragazzi siete coloro che le hanno piantate. Se oggi ci sono atleti italiani sui ring WWE è anche grazie a voi e questo nessuno dovrà mai dimenticarlo.
Ovviamente con questo non voglio dire che la casa è stata terminata perché ne abbiamo ancora molti di mattoni da mettere.
Daniele Dentice D'Accadia: dalla RWA alla WWE
D'accordissimo. L'Italia è il paese più aperto al mondo per quanto riguarda l'arte e lo spettacolo e questo riguarda anche il wrestling.
Quando inizieremo a trattare il wrestling appunto come uno spettacolo e non come uno sport riusciremo a portare a termine ciò che avete iniziato: di marzialisti ne abbiamo molti in Italia e se gli spettatori di wrestling cercassero quelli, andrebbero appunto a guardare quelli veri. Il wrestling non è uno sport da combattimento ma una forma di intrattenimento e questo ce lo insegna la WWE.
ASCA wrestling 2017: Aleister Black prima della WWE
Oltre a ICW, TCW e WIVA, in quali altre realtà hai militato?
Ho arbitrato in ASCA, in AWS (primo show nella storia della repubblica di San Marino), in varie realtà svizzere, a show come il "Best in Italy" o "Fra.po.co" dove si prelevano atleti da varie realtà. Mi chiamò Michele Posa, telecronista WWE su Sky e responsabile del progetto "Fra.po.co"; io non ci credetti e pensai ad uno scherzo con qualcuno che si divertiva a imitare la sua voce! Lui mi chiese "cosa devo fare per convincerti che sono io?"; gli risposi "aggiungimi come amico su Facebook" e lui lo fece: solo allora mi accorsi della figura che avevo appena fatto!
Infine ho lavorato in KOX, una fed mantovana che ha promosso un prodotto particolarmente "hardcore" con incontri in gabbia, incontri con i tavoli infuocati ma soprattutto il primo "barbed wire match" d'Italia!
Jhonny Puttini e Mr Excellent a un evento ASCA (2015)
Quali sono i futuri progetti per la WIVA? Come la vedi da qui ai prossimi anni?
La WIVA dopo il mio recente ritorno si è riorganizzata con un nuovo direttivo, un nuovo team di booking e dei nuovi trainer. Il nostro obbiettivo è quello di creare nuovi personaggi grazie alla nostra accademia e di mettere in piedi dei veri e propri show di wrestling all'italiana. La strada è ancora lunga ma stiamo lavorando bene ed i risultati si vedono anche dal successo della nostra web serie "WIVA il Wrestling".
Non vedo l'ora di riportare la carovana WIVA in giro per l'Italia!
La difficoltà di trascinare nel backstage un lottatore mastodontico
Oltre al tuo ruolo di arbitro, ti abbiamo spesso visto in programmi televisivi. Parlaci di queste tue esperienze!
Ho sempre amato "apparire" in tv. La prima volta fu quando marinai la scuola per andare in studio da Stefano Benzi a fare un cameo con John Cena. Negli ultimi anni alcuni addetti ai lavori hanno visto alcuni miei video sui social e mi hanno invitato a fare comparsate di qua e di là, sicuramente tra le più celebri è giusto sottolineare quella a "Guess my age" di Enrico Papi (dove tutt'oggi sto mandando molti atleti WIVA) ed ovviamente quella ad "Avanti un altro" con Paolo Bonolis. La cosa più bella è che in tv porto sempre come biglietto da visita il wrestling italiano e non avete idea di quante persone mi fermano per strada a chiedermi più informazioni a riguardo. Magari non cambierò la storia di questo sport in Italia ma sicuramente potrò vantare di averne fatto parlare sul grande schermo davanti a milioni di persone.
Jhonny Puttini e Enrico Papi a "Guess my age"
Recentemente hai vinto 22 mila euro a "Avanti un altro": com'è stato?
È stato inaspettato. Sono andato ad "Avanti un altro" per farmi pubblicità e per vivere un esperienza, senza l'ambizione di vincere (tutti i concorrenti invece pensano di essere il prescelto) e mi sono ritrovato tra i pochi campioni di quella trasmissione nonché primo insider nella storia del wrestling italiano a vincere un telequiz.
Jhonny Puttini e Paolo Bonolis a "Avanti un altro"
Come spenderai questa cifra?
Coglierò sicuramente la palla al balzo per realizzare il mio sogno di visitare Los Angeles e lo farò in occasione della prossima Wrestlemania molto probabilmente.
Jhonny Puttini introdotto nella Hall of Fame WIVA
Chi è Jhonny Puttini nella vita di tutti i giorni?
Jhonny è un amante della musica con la battuta sempre pronta. Come avete notato in tv o agli show di wrestling amo dire che vengo da un paesino di campagna chiamato Bovolone (VR), non mi vergogno a dire che sono un operaio ma che ancora oggi so sognare e chissà che questi sogni prima o poi non mi portino veramente a lavorare nel mondo dello spettacolo.
Se c'è una cosa che ho imparato da questi anni di wrestling, apparizioni tv ed incontri artistici è che nulla è impossibile se ci si crede veramente.
Un ennesimo ringraziamento a te Nino per lo spazio, a tutti i lettori di questo splendido Blog e a tutti gli appassionati di wrestling italiano.
Vi ricordo di seguirmi sui miei canali social nella speranza di vedervi presto a bordo ring!
Nino Baldan
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Personaggio verace e simpatico!
RispondiEliminaE soprattutto, visto il suo impegno mediatico, è uno che ha capito cosa sta alla base del wrestling :)
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