"Divieto di assaggio prima del tempo prescritto, hic! Non sareste Marmotte-Okay...hic! Perché, se piluccate la mistura 'durante'... hic... che cosa vi rimane 'dopo'? La bottiglia vuota!". Quello che parrebbe un farneticante discorso da alcolista è in realtà l'introduzione a una voce del "1° Manuale delle Giovani Marmotte", pubblicato nel 1969 da Mondadori e ristampato nel 1991 da The Walt Disney company Italia.
Ad accendere la mia curiosità è stato un post di MikiMoz, appunto, sulle Giovani Marmotte; perché quell'episodio io lo ricordavo, non poteva essere solo frutto della mia fantasia. Mi sono così avventurato tra gli scatoloni finché l'ho trovato: un libro venduto negli anni '90 che ci mostra una Disney completamente diversa dalla multinazionale politically-correct alla quale siamo ormai abituati.
Appena ho iniziato a sfogliarlo, ecco riaffiorare degli elementi che al giorno d'oggi sarebbero a dir poco improponibili:
Nativi Americani chiamati "Indiani" e "Pellirosse";
l'how-to su come fabbricare un arco (con l'avvertimento di "evitare di tirare contro persone o cose che si possano rompere");
Paperino che in barba a ogni animalismo si gusta una coscia di pollo (per dirla alla Claudio Bisio, "sarebbe come se mia madre mi cucinasse il timballo di mio cugino");
un nipotino che vince in un Luna Park un pesciolino (da tenere "in un bel recipiente di vetro che abbia una capienza di circa due litri");
e finalmente mi sono imbattuto nella voce che ricordavo: esiste davvero.
Si intitola "Il cocktail delle Marmotte" ed è accompagnata da un'illustrazione (a due pagine) con un Paperino chiaramente ubriaco accompagnato dai nipotini con la loro borraccia: uno di loro, minorenne, alza addirittura il bicchiere.
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Ma andiamo al testo: dopo la farneticazione alcolica iniziale (con tanto di ricorrenti singhiozzi) si insegna ai bambini come realizzare in casa un vero cocktail a base di cognac.
160 grammi di zucchero,
tre bustine di zucchero vanigliato,
100 grammi di zucchero a velo,
la quarta parte d'un preparato in commercio (di marca) per la confezione d'un budino alla vaniglia,
3/4 di litro di latte,
1/5 di cognac,
tre rossi d'uovo.
E al termine della preparazione "tappate e lasciate 'posare', 'invecchiare' e 'concentrare' per un paio di settimane. Scattato il sedicesimo giorno... cin cin... agitate la bottiglia e versate il cocktail-nettare delle Giovani e Balde Marmotte. Un bicchierino: non di più. Ma basterà a farvi sentire in forma!".
Che dire? Non mi sto certo scandalizzando per delle banalità; alzi la mano chi da bambino non ha assaggiato una torta allo zabaione, un goccio di rosolio o due dita di spumante. Anzi, in questa ristampa del 1991 ci sono forse gli ultimi strascichi di una Disney vera, a tratti ingenua, che ancora faceva riferimento al mondo e alla società reale prima di dipingerla in modo finto, artificioso e fortemente moraleggiante. Il passaggio al "politicamente corretto" coincise con l'inizio mia adolescenza: fu proprio l'unione dei due fattori a causare il mio distacco da quell'universo che fino a poco prima aveva costituito la mia culla. Come ho scritto in "Topolini, Kombattini, Bim Bum Bam"
Continuai a leggere Topolino fino alle medie, quando i crescenti richiami al politically correct e all'ecologia me ne fecero del tutto disinnamorare. Volevo divertirmi, non ricevere una morale.
C'è chi dice che la "virata" della Disney sia dovuta al bisogno dei genitori di un ambiente "sicuro" a cui affidare i propri figli senza più la necessità di dover spiegare nulla: un mondo falso, buonista e edulcorato che non svolge più il ruolo di svezzamento alla vita ma lascia i neo-adolescenti alla completa mercé del mondo. Con il risultato che chi è cresciuto nel politically correct potrebbe sentirsi morbosamente attratto da tematiche che né i fumetti né i cartoni del suo tempo hanno mai trattato.
Dopo "il NUOVO Manuale delle Giovani Marmotte" (Disney, 2002), il libro si è recentemente riaffacciato sugli store grazie alla Panini (2020) ma le 144 pagine ospitano ora "otto storie a fumetti" completate da "un ricco inserto redazionale con servizi e grandi foto sull’orientamento la natura e il trekking per immergervi insieme alle GM nel mondo della natura!".
Le nuove generazioni, quindi, avranno pure il computer con router per navigare nei boschi ma non avranno i gli archi fai-da-te, le cosce di pollo né tantomeno i cocktail al cognac con i quali siamo cresciuti noi e i nostri genitori senza diventare né gangster, né assassini né alcolizzati.
Nino Baldan
Vuoi leggere ricordi infantili degli anni '80 e '90? Ordina o scarica
"Topolini, Lombattini, Bim Bum Bam": il mio libro (con prefazione del DocManhattan)
Leggi anche:
. 11 domande nel Disney Universe... e riflessioni sul tema (Geek League)
. 12 canzoni politicamente scorrette del passato
. Quando a "Casa Vianello" arrivò la cannabis
. Pippo e il fumo (su Moz O'Clock)
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Fantastico! Un po' esagerata la scena di Paperino ubriaco, anche per quei tempi e te lo dice uno che odia il politicamente corretto, però nulla di scandaloso.
RispondiEliminaPellerossa (ma perché pelli? Al plurale dovrebbe restare uguale...) non lo trovo offensivo, non è mica come dire muso giallo agli asiatici o scimmia ai negri, dato che il soprannome è nato dalla loro usanza di dipingersi il viso col terriccio rosso. Bah!
I polli non so ma nelle storie in fattoria con Nonna Papera, un bel tacchino cucinato a puntino, ancora ce lo mettono. Grazie al cielo!
La nuova politica Dinsey è totalmente idiota e tutta loro, i genitori di oggi, che lasciano i figli a guardare porcate di YouTube o Tik Tok, non penso si scandalizzerebbero per un arco fatto in casa o il sigaro di Manetta (oggi sostituito con un lecca lecca). Sta tutto nella loro bacata testa. Manco quel gruppo di casalinghe rincoglionite represse che non vede un uccello dal concepimento del figlio del MOIGE romperebbe le scatole per 'ste cazzate. Sì, per me la Disney di oggi è peggio del MOIGE!
L'assurdità per me è proprio quella: creare un mondo artefatto "a misura di bambino" quando poi sul web e sui social si trova DI TUTTO. Quando dico "DI TUTTO" intendo cose che di certo non esistevano quando noi eravamo ragazzini: chat porno per minorenni, "challenge" autolesioniste, incitamento all'odio e alla violenza.
EliminaI bambini cresciuti in quell'universo "finto" sono morbosamente attratti da tutto ciò che è il suo opposto: in classe si parlano, si scambiano i link e finiscono per seguire chi predica il bullismo, la sessualità facile e il consumo di stupefacenti.
Non abbiamo mai avuto prodotti così edulcorati per l'infanzia così come non abbiamo mai avuto prodotti così "estremi" per l'adolescenza... E questo dovrebbe far riflettere...
Ahaha, ora ricordo, anche perché sono andato a prendere il mio Manuale (e, quella pagina, c'è anche nel Maxi Manuale). Sì, era ciò che ricordavo e che ti ho detto da me l'altro giorno... un articolo dove si citava un liquore.
RispondiEliminaInsomma, sostanzialmente hanno insegnato a fare il Vov o il bomberino... ahaha :D
Vero, comunque, la Disney ormai è qualcosa di pallido, rispetto all'epoca. Non comprendo perché noi potevamo vedere queste cose, mentre i ragazzini di oggi no. Che poi basta solo trovare vecchi numeri di Topolino, per i bambini odierni, e trovarsi scene simili.
Moz-
Probabilmente i "censori" non hanno messo in conto l'esistenza dei mercatini dell'usato :D
EliminaPer tutto il resto la Disney sta attuando un'inquietante censura del suo passato, anche in sciocchezze come un'innocente scollatura ne "I maghi di Waverly" - per non parlare di pesci, sigari e pistole cancellati con il paint da fumetti e cartoni.
Il discorso alla fine è sempre lo stesso: non "svezzando" i bambini al mondo reale si rischia di ingolosirli verso ciò che non hanno mai visto...
Noi che siamo cresciuti con una Disney "diversa" non siamo diventati delinquenti... anzi, abbiamo passato un'adolescenza più "tranquilla" rispettando gli adulti, vivendo una sessualità serena e NON bevendo il Makatussin perché ce lo diceva un trapper.
Esatto... l'atteggiamento disneyano è davvero assurdo.
EliminaNon so dove si arriverà.
Moz-
Devo andare a controllare nel mio ora :D Comunque preferisco decisamente il vecchio con tutte le sue cose non "politically correct" a quello nuovo :)
RispondiEliminaFabrizio, hai "Il NUOVO Manuale delle Giovani Marmotte" del 2002? La sua ristampa del 2010? O parli di quello recente? :)
EliminaSarei curioso di sapere che contenuti hanno messo in tutti e tre (della serie "se siete al fiume e vedete un pesce, NON pescatelo" ;))
Ho quello vecchio, poi ho quello di quest'anno, quello che non è un ero manuale secondo me!
EliminaQuello con "otto storie a fumetti" completate da "un ricco inserto redazionale con servizi e grandi foto sull’orientamento la natura e il trekking per immergervi insieme alle GM nel mondo della natura!"? :D
EliminaSarebbe curioso trovare "l'anello mancante" degli anni 2000 per capire cosa ci avessero messo dentro... :)
Beh in effetti vedere un papero mangiare una coscia di pollo ...fa un certo effetto, ma solo perché me l’hai sottolineato tu..😜
RispondiEliminaCome ti scrivevo sul commento al tuo libro riguardo ai fumetti Disney ..mi piacevano poco a quei tempi anche se andavano contro il politically correct odierno perché me li “obbligavano” a leggere perché educativi rispetto che ne so a un fumetto di supereroi.
Anche il discorso che fai ...quando dici che li abbandonavi quando ti insegnavano una morale ..per me fin dai primi numeri che leggevo da ragazzetto Topolino &Co hanno sempre insegnato una morale ...certi comportamenti da adottare nella società.
C’erano le eccezioni come le tavole che presenti qua nel post ..ma la linea editoriale che paperi , topi e soci bene o male è sempre stato quella , adattata ai tempi ma sempre quella.
Comunque W le GM ...riesco ancora a sopportarle.
Ciao
Ciao Max! Sì, ricordo quel discorso :)
Elimina"Topolino" iniziai a leggerlo quando avevo 5 anni e all'epoca non lo sentivo "imposto", anzi, fu per me una vera finestra sul mondo - anche perché i supereroi non sapevo nemmeno cosa fossero :D
Ma anche negli anni successivi continuai a leggerlo proprio per il suo "ancoraggio" con la realtà: c'erano due città, Topolinia e Paperopoli, ognuna con i suoi abitanti, i suoi problemi, le sue avventure...e in qualche modo le preferivo alle storie "strampalate" fatte di superpoteri, raggi laser, città spaziali "che sapevo benissimo che non esistevano e dalle quali mi sentivo quasi insultato". :P
E come dicevo, probabilmente la mia adolescenza coincise con quel "cambio di marcia" in seno alla Disney che fece mancare quel senso di "realtà" che ancora me la faceva piacere :)
Due fattori determinanti che mi fecero quindi allontanare da tutto ciò che riguardava topi e paperi...
Comunque fa sorridere che ciò che trenta, quarant'anni fa "insegnava una morale" ora è considerato "politicamente scorretto" :) pensa dove siamo finiti... :D
Insomma, Paperino è un antropofago. :-P
RispondiEliminaRicordi quando Bisio parlava del tacchino al forno di Nonna Papera? :D
EliminaA parte il quasi-cannibalismo di Paperino :) nella Disney attuale stanno sparendo i riferimenti alla carne e addirittura alla pesca! Ogni cosa è "VEGETARIANA" ed "ECOLOGICA", scritta in grassetto ed evidenziata dalle facce indispettite di Topolino e Qui, Quo, Qua... più che un fumetto sembra di leggere un opuscolo di propaganda.
I Bassotti non bevono piú vino ma "aranciata", Manetta non ha più il sigaro ma un "chupa-chups"...
Nemmeno a catechismo ci dipingevano un mondo così buonista e artificioso...
Sì A.J., quella canzone è stata censurata...
RispondiEliminaI versi "e ti trovi in galera anche senza un perché / che barbarie, ma è la mia tribù" vennero addolciti in "c'è un deserto immenso / e un calore intenso / non è facile, ma io ci vivo laggiù".
Pensa che in inglese dicevano addirittura "ti tagliano un orecchio / se non gli piace la tua faccia" :D