Dopo aver parlato di incubi infantili e adolescenziali, dedico il post odierno ai nostri sogni più recenti: quelli sulla pandemia da coronavirus.
Viviamo una situazione irreale, distopica, che nessuno si sarebbe mai aspettato; complice il lockdown abbiamo trascorso tre mesi tra immagini di ospedali, opinioni dei virologi e bollettini della protezione civile, con la costante angoscia di venire contagiati, di trovarci senza lavoro, di vedere andare in fumo i sacrifici di una vita.
Tutto ciò si è ripercosso sulla nostra salute psicofisica causandoci ansia, angoscia e malumore. E mentre si prospetta un graduale ritorno alla "normalità" - sebbene accompagnata da restrizioni che non se ne andranno prima di un vaccino - quello che vi chiedo è: qual è stato il vostro incubo ricorrente in questi mesi di covid-19?
Come al solito inizio io.
Risiedendo a Venezia, città turistica da 28 milioni di presenze l'anno, ogni volta che uscivo a far la spesa vedevo le calli vuote e le saracinesche abbassate: uno scenario di per sé ucronico e surreale. Protetto da guanti e mascherine, non mi avvicinavo alle persone né mi allontanavo da casa: rispettavo le restrizioni in modo virtuoso e speravo che se tutti avessero fatto come me il rischio si sarebbe presto allontanato.
Nel mio incubo, invece, la città era invasa dai turisti come in una normale giornata di Carnevale. E mentre camminavo sotto muro completamente intabarrato, notavo come questi non portassero guanti/mascherine e neppure rispettassero le distanze: camminavano affiancati, guardandosi intorno e scattando fotografie. Iniziavo a redarguirli spiegando che non potessero comportarsi così: lo dicevo in italiano, in inglese, in francese, in spagnolo, ma nessuno di loro sembrava capire o, meglio, interessarsi alle mie parole, ma procedevano imperterriti verso Piazza San Marco. Dentro di me saliva la rabbia: a me non era permesso allontanarmi da casa mentre questi potevano addirittura recarsi all'estero, senza alcuna protezione.
immagine da sifmanci.myblog.it
Improvvisamente ero a Rialto, in Erbaria, e anche lì un assembramento di turisti: degli spagnoli si erano addirittura portati una chitarra. Avevo preso il telefono e iniziato a filmare, ma alle mie spalle ecco due agenti di polizia. "Cosa sta facendo?". Ribattei che comportamenti del genere ci avrebbero portati tutti al cimitero, ma in tutta risposta fui identificato, perquisito e alla fine sanzionato. La multa era salatissima: una cifra che non avrei mai potuto pagare. Ero rovinato.
Mi svegliavo di soprassalto, ma con un inevitabile sospiro di sollievo.
Cosa denota questo sogno - oltre all'estraniazione per il momento che stiamo vivendo?
La paura che gli interessi che hanno trasformato Venezia in parco a tema prevalgano sulla prevenzione - anche a costo di vite umane?
Un'impotenza verso le istituzioni che si accaniscono contro chi rispetta le regole ma chiudono un occhio con chi le viola in modo palese?
E voi? Che incubo vi ha tormentato durante la pandemia?
Scrivetelo nei commenti!
Nino Baldan
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Ci sono stati periodi, nella pandemia, dove sognavo tantissimo, poi mi svegliavo e non ricordavo nulla.
RispondiEliminaA occhio ho sognato situazioni banali: in coda al forno, tra persone senza mascherina e che non rispettavano le norme di distanziamento.
Ovvia proiezione delle preoccupazioni reali.
La cosa buffa invece dei sogni in pandemia è stata questa:
una sera ho sognato che avevo dormito, in camera mia, con la finestra aperta.
Un'altra sera stessa cosa, ma ero nella camera del mio appartamento universitario.
Significato del sogno? Semplice, erano giorni che faceva caldo e quindi avevo cambiato la coperta. Ma poi le temperature erano scese bruscamente. Quindi i sogni riflettevano la mia paura di sentire freddo nel sogno :D
Ciao Riccardo!
EliminaI sogni rispecchiano le sensazioni che proviamo quando dormiamo, "traducendole" in qualcosa di plausibile a livello onirico :)
Da piccolo ogni volta che c'era una zanzara sognavo mia zia che parlava...e chissà se gli "spagnoli con chitarra" non siano derivati proprio da una zanzara che mi ronzava intorno alla testa... immagina qualcosa alla "Gipsy Kings" XD
Comunque è vero che le nostre preoccupazioni reali si ripercuotono sui nostri sogni...soprattutto in un periodo come questo, quando il nostro modo di vedere la quotidianità è radicalmente cambiato...
Ma sai... io proprio non ho avuto incubi riguardo questa situazione... :o
RispondiEliminaE ti dirò: sono molto molto più rilassato!
Però posso comprendere benissimo il tuo sogno...
Moz
Un po' ti invidio, Miki... :)
EliminaQui a Venezia eravamo abituati a una città affollatissima, a non passare per le calli, a non poter neanche prendere un mezzo pubblico... E poi di colpo TUTTO VUOTO, TUTTO CHIUSO: uno scenario quasi apocalittico... Il cambiamento è stato shockante e improvviso, con una grande incognita legata al futuro: come sopravviverà una città che basava la sua economia proprio sui grandi flussi?
Ci sarà una retromarcia dei proprietari degli immobili, che ci permetteranno di lavorare anche SENZA dover vendere cento/mille pezzi al giorno per "starci dentro" con l'affitto? O faranno orecchie da mercante, portando TUTTE le attività locali al fallimento?
Oppure, pur di mantenere lo "status quo", si ignorerà ogni disposizione accettando il rischio di un'ecatombe?...
Eh, io spero sempre per il meglio e col buon senso...
EliminaMoz-
Boh, solo un paio di volte ho sognato che ero IO al supermercato senza mascherina. E ho ragionato in questo modo: "se mi hanno lasciato entrare, allora andavo bene così. Problema loro." facile :P
RispondiEliminaBeato te che nei sogni ragioni in maniera logica :)
EliminaIo nella tua situazione mi sarei messo a pensare "e adesso? Se qualcuno mi vede? Se c'è la polizia? Se mi multeranno?" con la conseguente ricerca di un panno, di una plastica o di uno straccio che mi avrebbe permesso di "passarla liscia" :D
Quando in realtà la soluzione era molto semplice, appunto: se mi hanno fatto entrare, problema loro :))
Ciao Nino, direi che non ho fatto sogni più angosciosi del solito, in questi mesi. Le mie ansie personali sono antecedenti al virus, e sono quelle che, tuttora, fanno capolino, semmai, nei miei incubi...
RispondiEliminaCiao Francesco!
EliminaSì, ti capisco...le ansie personali hanno sempre il sopravvento sui "fatti di cronaca"... Nel mio caso diciamo che le due cose "vanno a braccetto", essendo le mie angosce già legate all'incertezza di vivere in una città da 28 milioni di presenze l'anno - ma che lascia ben poche prospettive ai suoi abitanti...
Comprensibile, caro Nino! Quella è una paura a cui forse ci siamo assuefatti...
EliminaSperiamo che dal male possano nascere sviluppi positivi... Si era oggettivamente arrivati al collasso...
EliminaDavvero hai avuto incubi? Mi dispiace ma spero non siano stati in tanti.
RispondiEliminaDa parte mia niente incubi, ne faccio raramente anche nella normalità di vita. Ho vissuto e vivo la situazione serenamente e quindi le conseguenze sono di gran calma. Nonostante i tanti problemi avuti. Ciao e buona giornata Nino.
Ciao Pia!
EliminaA dir la verità di incubi ne faccio raramente, almeno in misura inferiore rispetto a quando ero bambino/adolescente...
Ma come dicevo a Francesco, la situazione "coronavirus" va di pari passo con le mie incertezze legate a quest'epoca e alla mia città. Alcuni pensano che a Venezia si sguazzi nell'oro, ma è stata proprio la deriva verso questo turismo farci mancare le sicurezze: i nostri genitori a trent'anni "erano già sistemati", noi invece sottostiamo a contratti stagionali al ribasso, disponibilità 24/7 e prezzi degli immobili sempre più proibitivi. Si assisteva già a un'aberrante politica del "tourist first"...e probabilmente è proprio questa l'origine delle mie paure: e se si decidesse di farlo anche a costo di vite umane?
Vivo in una città stupenda, unica al mondo, con il paradosso di voler quasi essere nato da qualsiasi altra parte. :(
Mi dispiace per i problemi che hai avuto in passato e sono felice per la tua ritrovata serenità - soprattutto in questo periodo che nessuno si sarebbe aspettato di passare!
Buona giornata anche a te :)
Mi dispiace per gli incubi, forse prima di andare a dormire non si dovrebbero guardare trasmissioni ansiogene. Grazie al cielo non ho avuto incubi, la situazione, sebbene tragica, io abito dove è cominciato il tutto, per ora non mi ha condizionato eccessivamente.
RispondiEliminaCerto è che dobbiamo adattarci a una nuova normalità fatta di distanziamento e mascherine, sempre e comunque.
Buona domenica.
sinforosa
Cavolo Sinforosa
Eliminaspero che nessuna delle persone a te care sia stata coinvolta negli eventi :(
In effetti sí: più ci si informa e più si sta male :) ma ammetto che è un processo irrefrenabile: non ci si accontenta del primo tg ma si cercano piú fonti, piú dati, piú opinioni... e alla fine si fanno gli incubi :)
Poi si sente gente fuori che ride e fischietta NON SAPENDO DI ESSERE ROVINATA :D ma almeno fino al momento della notizia sono all'oscuro di tutto e VIVONO BENE :)
Ecco... quante volte avrei voluto essere anch'io così: che senso ha trascorrere con l'ansia delle giornate che avrebbero potuto essere spensierate? Tanto "se deve succedere, succede"... :)
Penso anch'io che dovremo abituarci a una nuova realtà fatta di mascherine, guanti e distanziamento... E che molti elementi del nostro passato (fiere, sagre, discoteche...) saranno solo un ricordo, almeno come li ricordiamo noi: il mondo dovrà cambiare, adattarsi, reinventarsi... sempre se gli interessi economici non prendano il sopravvento sulla prevenzione (vedi il Brasile).
Buona domenica anche a te :)
Io più che altro ho sognato fiere dei fumetti e mercatini all'aperto, che magicamente si potevano fare di nuovo.. non era un incubo anzi! :) Ho dei vaghi ricordi su incubi di contagio da Covid, ma non ne ho neanche memoria appunto..
RispondiEliminaMagari Fabrizio, magari! Pensa che avrei dovuto avere uno stand al Venezia Comics 2020. .. ma purtroppo non se ne farà nulla fino al 2021 :(
EliminaOvviamente solo se la pandemia sarà passata... Sono il primo ad essere cauto e prudente...
Per quanto riguarda gli incubi...io li ricordo "di riflesso" perché prima di dimenticarli li racconto alla mia ragazza :D
Quindi non li ricordo "direttamente" ma "ricordo di averli raccontati" :)
Niente di niente .
RispondiEliminaManco uno di incubo!
Ma sono io che di solito non ricordo i sogni belli o brutti che siano.
Beh.. ogni tanto capita raramente di ricordarmeli ...di solito son brutti , e son contento di realizzare che fossero solo sogni.
Ciao Nino
Ciao Max!
EliminaAnch'io tendo a dimenticarli dopo dieci minuti dal risveglio... Tempo di un caffé e PUFF! Scomparsi!
Come dicevo a Fabrizio... Li ricordo solo se li ho raccontati, perché parlarne mi aiuta a rinverdirne la memoria :)
Hai ragione: è bello svegliarsi e rendersi conto che erano solo sogni, ma è altrettanto bello ragionare sulla loro assurdità ;)
io non so cosa siano gli incubi,dici che sia un bene o un male?Saluti OLga
RispondiEliminaCiao OLga!
EliminaLa tua domanda fa molto riflettere: da un lato è un bene perché non ti traumatizzano...ma al tempo stesso non so se rinuncerei a farli: li vedo un po' come piccoli "film" tra l'horror e la fantascienza che scombinano e rimescolano gli elementi del quotidiano... li trovo comunque affascinanti! :)
Ma in generale, incubi a parte... tu sogni?