Se nel 2020 si pubblicizzasse un cantiere utilizzando gli stereotipi delle minoranze che ci lavorano scoppierebbe il finimondo, specialmente se: 1) fosse rivolto ai bambini 2) ci trovassimo negli Stati Uniti dove gran parte delle maestranze è costituita da messicani, l'etnia bersaglio dello spot.
Ma torniamo al 1992, rivediamo lo spot di "Allegro cantiere" e analizziamolo nei dettagli.
Partendo dalla melodia ("Jarabe tapatìo" di Jesùs Gonzàles Rubio, nata a Guadalajara nel 1800 e conosciuta anche come "danza del cappello") arrivando al simil-Speedy Gonzales che ne ripete l'intercalare non si ha dubbi sul tema geografico della pubblicità.
C'è da specificare che si trattò di un'operazione tutta italiana e che la Giochi Preziosi non volesse offendere nessuno: d'altra parte correva ancora il 1992, le maestranze straniere erano una minoranza ma soprattutto non provenivano dal Messico - come invece accade negli Stati Uniti.
immagine da constructiondive.com
In America lo spot di "Allegro cantiere" era completamente diverso: lì il gioco si chiamava "Big loader" ed era in vendita già dal 1975. Vediamolo.
Difatti, la musica "country" lo colloca in tutt'altro contesto: lo stesso avvenne per la versione successiva, "Big big loader", venduto a partire dal 1994.
Niente Messico, quindi.
Proviamo a pensare, nella società politicamente corretta di oggi, se lo spot di "Allegro cantiere" fosse finito nella homepage di Twitter degli stessi attivisti dem che qualche anno fa si batterono per cancellare (il vero) Speedy Gonzales accusandolo di razzismo.
Per capirne l'impatto dovremmo immaginare se nell'Italia attuale un cantiere-giocattolo venisse presentato da un topolino slavo che intona una canzone balkanrock: scatterebbero proteste, denunce e boicottaggi.
immagine da cartaecuci.it
Ma quanti di noi hanno cantato il jingle dell'"Allegro cantiere" senza per questo diventare intolleranti? Dopotutto si parla di un'altra epoca, sicuramente più cinica ma forse, allo stesso tempo, più spensierata.
E voi? Avevate l'"Allegro cantiere"? Ricordate lo spot?
Scrivetelo nei commenti!
Nino Baldan
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La conclusione è che gli States non riescono a liberarsi del razzismo.
RispondiEliminaIn questo caso gli States ci andarono "leggeri"... ad avvalersi di messicani e simil-Speedy Gonzales fummo proprio noi ;)
EliminaIl gioco assolutamente non lo ricordo..mi chiedo perché avessero scelto un simil-Speedy Gonzales all'epoca, non c'entrava nulla col gioco secondo me..mah!
RispondiEliminaInfatti non ha alcuna attinenza con il gioco :D
EliminaAnzi, sapere che non fosse il "vero" Speedy bensì un "tarocco" poteva mettere in dubbio l'effettiva qualità del prodotto :)
ahahah voglio lo spot con il topolino slavo che canta il Balkanrock, non riesco a smettere di ridere :D
RispondiEliminaComunque a prescindere dal politicamente corretto con l'accetta che c'è oggi, devo dire che esso si manifesta soprattutto così.
Poniamo l'esempio di questo spot con il topolino messicano.
Tizio, noto influencer di Facebook, vede lo spot e - siccome deve trovare un argomento con cui fare click - decide di fare polemica su questo spot.
Così iniziano ad arrivare retweet, condivisioni, commenti e si crea il polverone.
Se non esistessero i social, magari qualcuno protesterebbe, manderebbe un'email a qualche giornale e finirebbe lì.
Il problema sono sempre i social :D
Bella e interessante la tua analisi! :) anch'io penso che "aver dato la parola a tutti" abbia solo creato problemi: oggi la gente cerca sempre e solo visibilità...
EliminaPensa a come sarebbe stata la tv degli anni '70, '80 e '90 se ognuno avesse potuto "dire la sua"... Probabilmente il "vuoto" assoluto sarebbe iniziato ben prima :(
Ricordo il gioco perché lo aveva mio cugino, ma ero già fuori target quindi non facevo nemmeno caso alla pubblicità.
RispondiEliminaNeanche io ci ho mai giocato: da bravo veneziano ho mai provato grande interesse per gli automezzi :)
EliminaA dir la verità avevo rimosso anche l'esistenza dello spot: a farmi riaprire il "cassetto della memoria" è stata la puntata di "South Park" dedicata a Casa Bonita ;)
Ciao Nino scusami se approfitto del tuo spazio per qualcosa di personale.
RispondiEliminaHo scritto qualcosa anch’io su un blog e mi piacerebbe lo leggessi .
Se vuoi ti lascio il link.
Chiedo perché non voglio sembrare inopportuno.
Grazie comunque
Ciao Max! Figurati, ci mancherebbe! :)
EliminaPosta pure il link che sono curioso ;)
Guarda mi son ricordato solo ora di averti chiesto se potevo scusami tanto.
RispondiEliminaGrazie davvero se vorrai leggerlo
https://ilbuioinsala.blogspot.com/2020/10/recensione-cara-lilli-diario-di-una.html
Grazie Max! Scusa anche te per il ritardo ma sono stato davvero oberato! :( Innanzitutto complimenti per aver affrontato una tematica così complessa... appena ho un momento di tranquillità lo leggo tutto e ti faccio sapere!
EliminaMi ero perso questo post!!
RispondiEliminaGuarda, ricordo lo spot e hai ragione nel dire che oggi non lo farebbero, anche se appunto... sarebbe difficile da associare messicani e lavori da cantiere.
più che altro ora c'è da capire perché lo spot italiano ha scelto speedy gonzales (una sua copia carbone) come testimonial.
Perché proprio un messicano?
Moz-
forse perché i mezzi che portano le palline qua e là si muovono velocemente avanti "e indrìo" come dei laboriosi topini? Chissà, di certo tra i pubblicitari deve girare della roba davvero forte!
EliminaMe lo sono chiesto anch'io: PERCHÈ proprio un topo? E perché proprio un simil-Speedy Gonzales :D
EliminaMa forse ha ragione CeleTheRef: si voleva dare l'idea che i mezzi si muovessero velocemente come il personaggio della Warner Bros :D :D :D
P.S.: "indrìo" è un venetismo che si rifà alla sempreverde convinzione: "ai spagnoi ti ghe parli in venexian e i capisse" :P